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In guardia contro il virus, all'assalto delle Olimpiadi: le parole dei campioni di scherma

Fabio Disingrini

Aggiornato 30/03/2020 alle 22:04 GMT+2

Intervistati in esclusiva, Rossella Fiamingo, Daniele Garozzo, Alice Volpi, Giorgio Avola e Andrea Cassarà riavvolgono il nastro di Tokyo 2020: "Ma prima dobbiamo battere questo male, abbiamo riflessi pronti e soluzioni veloci". I campioni della scherma italiana si fermano a riflettere sull'emergenza globale coi loro pensieri uniti di piani solidali e rinascite sportive.

Alexander Massialas of the United States competes against Giorgio Avola of Italy during the Men's Foil Team Bronze Medal Match bout on Day 7 of the Rio 2016 Olympic Games at Carioca Arena 3 on August 12, 2016 in Rio de Janeiro, Brazil.

Credit Foto LaPresse

La mente di uno schermidore riaffiora in superficie dopo una serie di affondi e stoccate, parate e risposte. L’assalto è una reazione immediata alla situazione contingente, come la replica lucida e assoluta del finanziere Giorgio Avola medaglia d’oro a squadre alle Olimpiadi di Londra 2012:
È accaduto e si sta evolvendo tutto così in fretta che anche noi schermidori, nonostante i riflessi ben allenati, siamo stati colti impreparati. Ci sono tali interessi di carattere generale, di emergenza sanitaria e di salute pubblica che lo sport deve fare un passo a lato… Che non significa indietro. Abbiamo versato molto sudore e fatto certi sacrifici per qualificarci alle Olimpiadi, ma questa emergenza ha bisogno anche del nostro contributo da cittadini responsabili prima che atleti.
La mente di uno schermidore si libera presto dalle catene della tensione e dai pensieri negativi che possono tradire anche il migliore. È una questione di gesti tecnici e riflessi incondizionati, di antiche memorie e nuovi istinti, come per Daniele Garozzo medaglia d’oro di fioretto a Rio 2016:
È un momento difficile per tutti. Noi atleti siamo una categoria privilegiata col sostegno dei nostri gruppi sportivi - Garozzo e Avola sono atleti delle Fiamme Gialle. La nostra vita è cambiata, ma non come per le persone che s’ammalano per contagio e stanno male. Siamo molto fortunati e tutelati: per questo dobbiamo dare l’esempio con un sacrificio dovuto, anzi minuscolo al cospetto dell’attuale emergenza sanitaria. Cerco nuovi modi per sperimentare il mio profilo tecnico e mentale.
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Daniele Garozzo con la medaglia d'oro di Rio 2016: uno degli 8 titoli italiani alle ultime Olimpiadi

Credit Foto LaPresse

Il fioretto è l’arma base della scherma, ma anche la più elegante e la più complessa. Oggi però di critico c’è solo il lavoro dei medici italiani, protetti da elmo e armatura contro un nemico spietato. Loro l’affrontano di punta, attaccano, parano e rispondono. Avranno tecnica e astuzia, mente lucida e braccio fermo per vincere l’assalto.
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Due volte medaglia d'oro a squadre ad Atene 2004 e Londra 2012, Andrea Cassarà parteciperà a Tokyo 2020 alla sua quinta Olimpiade

Credit Foto Imago

Vivo vicino a Bergamo con due stati d’animo ben distinti. Il primo prevale per l’estrema difficoltà della mia regione: è una situazione straziante in cui penso sempre ai miei amici e alle persone che conosco a cui vengono a mancare i familiari. Il secondo stato d’animo è un senso di liberazione provato per il rinvio di Tokyo 2020, che ha permesso a noi atleti di concentrarci su cose più importanti dello sport: l’emergenza sociale che dev’essere l’unica priorità di tutti.
Sono le parole del carabiniere bresciano Andrea Cassarà, medaglia d’oro a squadre alle Olimpiadi di Atene 2004 e Londra 2012, vincitore di 20 titoli fra Giochi, Mondiali ed Europei di scherma. Veterano di un’Italia dorata del fioretto che difende la sua nobile tradizione con Alice Volpi, atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Oro, allieva di Giovanna Trillini e già due volte medaglia d’oro ai Mondiali di Lipsia 2017 (squadre) e Wuxi 2018 (individuale):
Non ce l’aspettavamo, la situazione è diventata più grave di quanto pensassimo. C’è tanta preoccupazione per gli anziani e i nostri familiari… E anche per noi. Il rinvio dei Giochi fa male, ma è stato un atto dovuto ed è meglio così per tutti: per noi atleti che ci sentiamo tutelati e per il bene dello spirito olimpico. Lo stop sarà lungo ma cerchiamo di affrontarlo con serenità.
La spada è l’arma del vero duello, la più spettacolare. E ci voleva una donna come Rossella Fiamingo per uscire dal solco della scuola italiana di fioretto con due ori mondiali e un argento olimpico: «Questa situazione mi fa stare male, mi addolora, molto più del rinvio delle Olimpiadi. Il mondo sta soffrendo, stringiamo i denti e combattiamo per il giorno in cui sarà tutto finito. Questa è l’unica cosa importante». Atleta dell’Arma dei Carabinieri, Rossella è una ragazza spontanea e decisa, sorprendente per la semplicità che mostra, avvenente per un riflesso squisito e inafferrabile:
Sono abituata ai cambiamenti perché il mio lavoro è uno sport di situazione che mi chiama spesso a trovare soluzioni all’istante. Per me è importante il valore dell’attesa: la mia migliore virtù è quella di essere molto paziente perché il desiderio è uno stimolo che mi fa sentire viva.
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a Fiamingo ha vinto la medaglia d'oro a Kazan 2014 e Mosca 2015

Credit Foto Getty Images

L’arma fondante di spada e fioretto è una sintesi di istinto e grazia, forza ed esattezza. È l'arte marziale della scherma... E per il virus non sarà un combattimento cortese nè al primo sangue.
Spesso ho avuto il sentore che noi uomini ci sentissimo immortali, come se avessimo sempre la soluzione a tutto! Ora la nostra generazione, che non ha vissuto gli orrori delle guerre, è chiamata a una semplice riflessione: ora sappiamo che tutto può cambiare in un secondo, perché in un istante il mondo s’è fermato e non sarà più lo stesso. Facciamo in modo che la nostra attesa non sia passiva perché questo nuovo mondo che ci aspetta sarà tutto da costruire. (Giorgio Avola)
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Giorgio Avola sulla pedana di Rio 2016: medaglia d'oro a squadre a Londra 2012, Tokyo 2020 sarà la sua terza Olimpiade

Credit Foto LaPresse

L’Olimpiade che verrà: Tokyo 2020 un anno dopo

Non ho mai pensato alla difesa del titolo olimpico: mi preparavo per provare a rivincere la medaglia d’oro e poi, casomai, difenderla per 8 anni… Che ora diventano 9!
Dal valore aggiunto del campione olimpico in carica Daniele Garozzo, alla medaglia d’argento di Rossella Fiamingo a Rio 2016:
Devo riaggiornare il mio countdown olimpico! Stavamo avvicinandoci ai meno cento giorni, oggi invece, al 23 luglio 2021, ne mancano 483. La medaglia d’argento rimane mia per un anno in più e molti mi chiedono cosa avrei preferito ma non è la domanda giusta, perché non è dipeso da noi atleti e non era una decisione che ci spettava.
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Rossella Fiamingo con la medaglia d'argento di Rio 2016

Credit Foto Getty Images

Andrea Cassarà, protagonista di una squadra d’oro che negli anni è stata ribattezzata Banca d’Italia, aveva già deciso di prolungarsi la carriera oltre la sua quinta olimpiade. Lui che ad Atene 2004 fu medaglia di bronzo:
Per me è il rinvio dei Giochi è stata la scelta più logica che mi ha permesso di uscire da un limbo d’incertezze. Personalmente non mi peserà l’attesa perché avevo già deciso di proseguire dopo Tokyo e così sarà, con almeno un altro anno di sport ad alto livello… E così aspetto volentieri un’altra stagione. Con l’animo in pace, quando torneremo alla vita normale, prepareremo un’Olimpiade garante dei valori: così che tutti gli atleti possano gareggiare alla pari.
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La nazionale italiana maschile di fioretto (Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Andrea Cassarà e Giorgio Avola) ha staccato il pass per Tokyo 2020 lo scorso gennaio a Parigi

Credit Foto Getty Images

A fronte della grave emergenza sanitaria, anche Giorgio Avola mette in stand-by il suo sogno a cinque cerchi prima di riavvolgere il nastro di Tokyo 2020:
Non ho ancora elaborato un nuovo pensiero olimpico: è troppo presto, vanno ritrovate le giuste forze mentali e fisiche prima di ripartire. Dalla scherma in Italia, specie da noi fiorettisti, ci si aspetta sempre il massimo, ma ora spengo i motori in cerca delle mie vecchie motivazioni. Prendiamo nuovamente la rincorsa per risalire in pedana: non sarà semplice ma per noi atleti, in tempi normali, le Olimpiadi significano tutto e solo i nostri sogni ci spingono a compiere dei miracoli sportivi.

La scherma oggi: libri, manichini e chitarre elettriche

Come hanno reagito gli schermidori della Nazionale italiana al fermo sociale e sportivo? Nel dubbio, e “per non allenarsi da sola”, Rossella Fiamingo s’è costruita un manichino spadaccino:
Con Costantino ci vivo bene! L’ho costruito in 3 ore e mi è molto utile, devo solo abituarmi alla sua presenza perché di notte ancora mi spaventa… Sai com’è: ha un braccio armato! E non è un uomo, anche se il fatto che non parli lo renderebbe l’uomo ideale… Scherzo! Si chiama Costantino Vidal, viene dalla costanza nell’allenamento e… Da una cosa che non voglio svelare: basta poco per capirlo ma nessuno ci è ancora arrivato.
I campioni della scherma fanno l’università e per indole sanno cogliere ogni occasione. Come Rossella da uno stato di quarantena:
Ho un esame universitario fra 5 giorni… Perciò mi sveglio presto e sono un militare! Studio fino a pranzo e se prima non cucinavo mai, ora che sono costretta mi diletto un po’ e ho già cucinato ben due dolci! I biscotti con i corn flakes e una torta al pistacchio, che per noi siciliani è evergreen. La sera invece mi rilasso con qualche serie tv e sto leggendo libri di psicologia sportiva.
Giorgio Avola
«Visto che sono rimasto indietro con l’università, ne approfitto per studiare e leggere prima di dormire», ammette Daniele Garozzo e gli fa eco il compagno di studio e di squadra Giorgio Avola: «Sono studente di economia alla LUISS, ho sacrificato qualche esame per qualificarmi a Tokyo 2020 e ora recupero il tempo “perso”. Lo studio è un’arma in più per arrivare sereno alle prossime Olimpiadi, sapendo che sto costruendo qualcosa d’importante per il mio futuro». Ugualmente Andrea Cassarà: «Mi mancano 3 esami all’università e perciò posso concentrarmi sullo studio, mi alleno seguendo un programma specifico e con il supporto di molte app per sfogare corpo e mente. Vivo tra up and down una difficile situazione condivisa da tutti noi... Anche se a distanza».
Infine, negli ultimi post di Alice Volpi si vedono chitarre appese e si sente suonare musica jazz: chi è il musicista fra lei e il suo compagno Daniele Garozzo? «Nessuno dei due» bensì Avola: «La mia giornata è cambiata totalmente, ma almeno ho la grande fortuna di avere fin troppe passioni, prima su tutti la chitarra elettrica che suono da molti anni». E nemmeno Alice mette da parte il «pensiero di poter imparare». In guardia contro il virus, di punta verso Tokyo, all'assalto di sogni e passioni.
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