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Coppa del Mondo - Roberto Nani si ritira a 33 anni: troppi problemi alla schiena

DaOAsport

Pubblicato 29/03/2022 alle 12:36 GMT+2

SCI ALPINO - Roberto Nani appende gli sci al chiodo all'età di 33 anni, salutando la Coppa del Mondo dopo 90 presenze. Insuperabili i problemi alla schiena, che l'avevano costretto a un'operazione a causa di un'ernia al disco solo dodici mesi fa. L'atleta di Livigno, specialista del gigante, vanta come miglior risultato un quarto posto a Sölden nel 2015.

Roberto Nani

Credit Foto Eurosport

Grande rammarico per la notizia del ritiro ufficiale di Roberto Nani, gigantista italiano di grande spessore con 90 presenze all’attivo nel circuito di Coppa del Mondo. Il classe ’88, finito sotto i ferri dodici mesi or sono a causa di un’ernia al disco, ha dovuto appendere gli sci al chiodo: troppo rilevanti le problematiche fisiche alla schiena che lo hanno tenuto fuori per tutta la stagione. Tramonta uno dei talenti azzurri delle porte larghe più puri dopo l’era Blardone. Nani ha collezionato ben 18 top 10 nel massimo circuito, senza purtroppo centrare il podio: fu quarto a Sölden 2015, quinto a Lenzerheide 2014 e Val d’Isere 2013, mentre nella rassegna iridata di Beaver Creek (2015) si piazzò al sesto posto.
Con questo lungo ed emozionante post diffuso tramite social Nani ha annunciato la sua decisione: “Avrei voluto scrivere questo post dopo una bella stagione o una gara, ma dopo l’operazione dello scorso marzo, la riabilitazione è stata lunga e difficile e così ho dovuto prendere una decisione definitiva. Da oggi si volta pagina, non farò più l’atleta, scelta che purtroppo è maturata con il tempo vedendo che il fisico non rispondeva più come volevo. Ci ho riflettuto molto con la consapevolezza che avrei potuto dare ancora a questo sport, vedendo come stava andando la stagione prima di essere operato alla schiena, ma quando il corpo dice basta non puoi fare altro.
Da bambino ho cominciato a sciare per divertimento senza troppe pressioni e aspettative ma con tanta voglia di divertirmi e dare il meglio di me. Non ho raggiunto a pieno tutto quello che volevo e questo mi rattristisce, ma sono contento comunque di essere stato per diversi anni nei top 10 al mondo e di aver corso contro atleti che hanno fatto la storia dello sci. Tutto frutto di una grossa passione, consapevolezza, e una palla di fuoco dentro di me che alimentava il tutto. La cosa che mi rende più fiero è che nella mia carriera non c’è stata una scorciatoia, anzi mi sono guadagnato tutto sul campo, grazie all’aiuto di amici e professionisti che nel tempo mi sono stati vicini.
Una carriera con tanti momenti di soddisfazione ma molti anche quelli di sconforto, che comunque vuoi o non vuoi devi affrontare e trovare nuove energie per andare avanti e fare tutto ancora meglio. Ringrazio di cuore tutte quelle persone che hanno contribuito a farmi vivere un sogno, a tutte quelle persone che mi hanno sostenuto nel mio percorso e anche quelle che hanno reso la strada meno facile ma sicuramente più forte. Un abbraccio a tutti i colleghi che ho avuto in pista e fuori, sarete sempre un ricordo fantastico. Ringrazio Livigno che mi ha sempre sostenuto, il Centro Sportivo Esercito che sono stati i primi a credere in me, le aziende piccole e grandi che ho avuto al mio fianco. A tutti voi fans che nel bene e nel male eravate lì a tifare per me. Ma un grazie enorme va alla mia famiglia, senza loro tutto questo non sarebbe stato possibile”.
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