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Paris, Goggia e una partenza sprint: l’Italia della velocità fa paura e mette nel mirino la discesa

Marco Castro

Aggiornato 08/02/2019 alle 14:30 GMT+1

L'Italia è partita alla grande ai Mondiali di Are, vincendo un argento e un oro nelle prime due gare in programma. Un risultato storico, che dà consapevolezza ma che non placa l'appetito. Dominik Paris e Sofia Goggia vogliono stupire ancora nelle gare di discesa, in programma nel weekend della rassegna iridata.

Sofia Goggia - Dominik Paris

Credit Foto Eurosport

L'Italia dello sci va veloce, eccome se lo fa. Un inizio così trionfale faceva parte degli ambiziosi sogni dei suoi protagonisti, ma non era certo scontato. Merito di Sofia Goggia e Dominik Paris, fieri capofila di un movimento azzurro che ha recitato uno spledido ruolo da protagonista nelle prime due gare dei Mondiali di sci alpino di Are. Di essere forti nelle prove veloci lo sapevamo, ma un argento e un oro in una grande rassegna sono sempre tutti da conquistare. Due medaglie che danno consapevolezza e che non saziano. Verso la discese in programma nel weekend, l'Italia guidata dai suoi due leader vuole lasciare di nuovo il segno.

Sofia e Dominik, percorsi diversi

Il finale differisce solo per questione di centesimi e valore della medaglia, ma Goggia e Paris arrivano ad Are con percorsi molto diversi. La bergamasca aveva nel motore solo tre gare di Coppa del Mondo dopo l'infortunio al malleolo dello scorso ottobre. In due di queste era andata a podio, ma la sua tenuta era comunque da valutare. Sofia, invece, ha dimostrato di essere una fuoriclasse purissima estraendo dal cilindro una prova magistrale che solo la cannibale Shiffrin ha saputo, in parte, oscurare. Paris si è presentato in Svezia forte della miglior stagione di sempre. Con 3 successi, 6 podi in Coppa del Mondo e una continuità da atleta maturo, Domme era ed è uno degli uomini da battere nelle prove veloci.

La discesa è la loro gara

Per tutti e due è stata la prima medaglia in un grande evento in SuperG. Entrambi col numero 3, entrambi convinti di non aver fatto il massimo al termine della loro prova, salvo poi giungere al lieto epilogo. Ma se c'è una cosa che forse si può scorgere nel loro sguardo, anche a risultato acquisito, è quella sensazione che il meglio di loro, Paris e Goggia, possano esprimerlo in discesa. Perchè è la discesa la loro gara, quella a cui ambiscono di più, quella in cui hanno già fatto la storia e che evoca loro i più dolci ricordi. Il trionfo di Sofia a PyeongChang resterà nelle pagine più memorabili di questo sport. Le perle di Dominik in Coppa del Mondo, su tutte il terzo sigillo sulla Streif di Kitzbühel, lo rendono forse il favorito numero 1 per la gara di sabato. Smaltiti i giusti festeggiamenti, il focus dei due è già saldamente posizionato sul prossimo obiettivo.

Miglior partenza di sempre

L'Italia, intanto, registra la miglior partenza di sempre in una rassegna iridata. Eguagliato il Mondiale di Sestriere 1997, quando avevamo raccolto lo stesso bottino ma in una singola gara (lo slalom donne con Deborah Compagnoni e Lara Magoni ai primi due posti). Ma facciamo meglio delle edizioni gloriose di Thoeni e Gros negli anni '70 o del 1996 a Sierra Nevada con la stessa Compagnoni, Tomba e Kostner. La miglior notizia per l'Italia è che, oltre agli acuti dei singoli, ci sia stata una prova di forza come squadra fuori dal comune. Nel Super G maschile, oltre a Paris, abbiamo piazzato l'esperienza di Christof Innerhofer al quarto posto e l'exploit di Mattia Casse all'ottavo. Nella prova femminile è andata ancora meglio, con Nadia Fanchini, Francesca Marsaglia e Federica Brignone tutte nella top ten. Vero, ai Mondiali contano le medaglie, ma l'arco della scuderia azzurra verso le prossime gare conta parecchie frecce appuntite.
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Johan Clarey, Dominik Paris, Vincent Kriechmayr sul podio del Super G dei Mondiali di Are.

Credit Foto Getty Images

A mente "libera" verso il weekend

L'essersi sbloccati subito porta in dono solo cose positive. Le medaglie in sè, prima di tutto, ma anche un approccio più disteso verso la discesa libera. Le sensazioni favorevoli di una pista amica potranno giocare la loro parte, anche se al cancelletto di partenza sarà tutto azzerato e servirà la solita grinta per fare la differenza. Ma Sofia Goggia e Dominik Paris avranno un piccolo punto psicologico di vantaggio su tutti i rivali, un tesoretto emotivo che può valere molto. A loro due il compito di trasformarlo in un metallo prezioso da mettere al collo.
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