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Paura Brignone, la mamma colpita dal Coronavirus: "Ora sto bene, Federica fondamentale"

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Aggiornato 07/04/2020 alle 11:12 GMT+2

Maria Rosa Quario, conosciuta come Ninna, raccolta a Il Giornale (quotidiano con cui collabora da anni) la sua malattia: "Federica mi ha fatto da infermiera obbligandomi a bere e portandomi le medicine. La situazione è peggiorata e meno male che è stata chiamata l'ambulanza, perché di notte non respiravo più. Per cinque giorni sono stata curata da angeli di cui non saprò mai le sembianze".

Federica Brignone con la mamma

Credit Foto Eurosport

Prima la grande paura, poi il sollievo e la liberazione. Sono stati giorni davvero difficili, gli ultimi, per Federica Brignone. La sciatrice azzurra, vincitrice della Coppa del mondo generale di sci alpino, ha dovuto fare i conti con la positività al Coronavirus della madre, Maria Rosa Quario meglio conosciuta come Ninna. È stata la stessa 58enne giornalista, dalle colonne del quotidiano Il Giornale per cui collabora, a raccontare la malattia che l'ha colpita personalmente.
Sono stata male, sì, ma adesso sto bene, benissimo, mi sembra di non essere stata mai meglio in vita mia. Perché quando ogni giorno ti svegli, non sai quanto la tua routine possa non essere affatto normale se invece ti svegli dopo una notte da incubo, ti giri e ti rigiri per trovare la forza non dico di alzarti, ma di muoverti

"Federica mi ha fatto da infermiera"

Federica mi ha fatto da infermiera obbligandomi a bere e portandomi le medicine. La situazione è peggiorata e meno male che è stata chiamata l'ambulanza, perché di notte non respiravo più. Tutto è cominciato attorno al 20 di marzo, una settimana dopo il ritorno di Federica dalla Svezia, dove l'11 marzo è diventata la prima sciatrice italiana a vincere la Coppa del mondo generale
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"Le Coppe negli scatoloni e il crollo"

Lunedì 23 un messaggio di Davide, l'altro mio figlio, avvisa che sono arrivati tre scatoloni. 'Fede, li hai ordinati tu o li rispedisco indietro'. Lei non è in giornata: 'Non me ne frega niente delle coppe ricevute così'. Io invece non resisto. La febbre aveva già superato i 38, ma percorro in auto i 500 metri che separano le due case. Le coppe sono meravigliose. Non una, ma tre, emozione su emozione, forse troppo per me in un momento di tale malessere. Poi il tracollo di notte, il 112, la corsa, l'ossigeno. Cinque giorni curata da angeli di cui non saprò mai le sembianze

"Federica è asintomatica e si allena"

Fede è asintomatica e continua ad allenarsi. È stata fondamentale, si è pure proposta di sostituirmi per un'intervista visto che avevo un impegno con Radio Rai e mi ha detto che, avendo la mia stessa voce, avrebbe potuto pensarci lei. E ora cucina i miei piatti preferiti. Chissà dove diavolo l'ho preso il virus...
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