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E se la soluzione fosse Alberto Tomba? Roda e la Fisi sognano di portarlo in nazionale

Alberto Coriele

Aggiornato 26/02/2018 alle 11:56 GMT+1

Il più grande sciatore italiano è nei pensieri della federazione, che sogna di inserirlo nello staff come allenatore delle discipline tecniche dopo il fallimento delle ultime due olimpiadi. Innerhofer a parte nella velocità, lo sci alpino maschile ha fatto una grande fatica negli ultimi anni.

Alberto Tomba Giuliano Razzoli

Credit Foto Getty Images

Al momento pare ancora un'idea più che un progetto vero e proprio, una ipotesi che però potrebbe prendere piede sempre di più a fine stagione. Lo zero assoluto dello sci alpino maschile alle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018 porterà sicuramente ad alcune riflessioni e decisioni importanti. Una di queste potrebbe coinvolgere Alberto Tomba, il cui nome è uscito in alcune dichiarazioni rilasciate da Flavio Roda, presidente della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), sulle colonne della Gazzetta e della Stampa
Certo nessuno sa leggere il tracciato come Alberto.....se ci desse un aiuto. I nostri azzurri hanno fatto errori di tattica altrimenti sarebbero saliti sul podio [La Stampa]
Se Tomba fosse stato qui sono sicuro che De Alpirandini non avrebbe fatto quell'errore in gigante, Alberto in ricognizione era attentissimo [La Gazzetta dello Sport]
Due indizi che forse non faranno da subito una prova ma che aprono una strada, una possibilità: a 30 anni dalle indimenticabili medaglie d'oro a Calgary, nel 1988, il nome di Tomba torna in orbita nazionale. L'atleta del secolo per lo sci alpino italiano rappresenterebbe una soluzione per le discipline tecniche, per quegli atleti come appunto De Aliprandini e Tonetti, talenti da incanalare, oppure l'astro emergente Alex Vinatzer, che in Corea del Sud ha dimostrato di avere delle buone carte da giocarsi in futuro.

La difficoltà degli ultimi anni

Gli ultimi anni e gli ultimi grandi appuntamenti hanno messo in luce le difficoltà del movimento italiano al maschile, specialmente nelle discipline tecniche: zero medaglie tra Mondiali 2015 (miglior risultato: Nani sesto in gigante), Mondiali 2017 (Paris quarto in combinata) e Olimpiadi 2018. Gli azzurri non vanno a podio dai Giochi di Sochi 2014 quando Christof Innerhofer portò a casa due medaglie. L'involuzione di Stefano Gross, unita ad un Manfred Moelgg che putroppo non è eterno, aprono dunque ad una crisi anche nel ricambio generazionale.
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