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Roda (FISI) critica il DPCM di Conte: "Non c'è rispetto per sci e montagna. C'è ignoranza"

DaOAsport

Aggiornato 04/12/2020 alle 00:27 GMT+1

DPCM NATALE - Flavio Roda, presidente della Fisi, critica pesantemente il nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che tra le varie misure impone la chiusura degli impianti sciistici dal 4 dicembre fino al 6 gennaio 2021: "Sembra che tutto il contagio possa venire dal mondo dello sci, che è chiuso senza un vero motivo. Questo Dpcm dimostra solo ignoranza sulla materia".

Flavio Roda, presidente Fisi, Imago

Credit Foto Imago

Il premier Giuseppe Conte ha illustrato il nuovo DPCM che entrerà in vigore a partire da venerdì 4 dicembre. Il nuovo decreto prevede che gli impianti e le stazioni sciistiche resteranno chiusi per tutto il periodo delle festività natalizie, sicuramente fino all’Epifania non potranno riaprire. Una misura restrittiva che genererà un’importante crisi economica nel settore e che Flavio Roda, Presidente della Fisi, non si è risparmiato di criticare pesantemente.
Il numero 1 della Federazione Italiana Sport Invernali è stato molto chiaro tramite i canali ufficiali: “Le misure del nuovo Dpcm non tengono in nessun conto il mondo della montagna e degli sport invernali. Non c’è confronto, manca la conoscenza di base del mondo della montagna, che ha nel suo dna il rispetto delle regole. Sembra che tutto il contagio possa venire dal mondo dello sci, che è chiuso senza un vero motivo. Noi facciamo attività sportiva, seguendo protocolli molto rigidi e nel rispetto delle regole. Il nostro è l’unico sport che richiede il massimo rispetto delle normative in tutta Europa. E che rappresenta il traino per il turismo invernale, che genera un indotto enorme”.

"Non c'è rispetto per chi ama lo sci, per gli impiantisti e gli atleti"

Qual è il senso di tutto ciò? Penso che le autorità dovrebbero avere più rispetto del mondo della montagna e di quello che significa per l’Italia. Questo Dpcm dimostra solo ignoranza sulla materia.
Roda ha proseguito non smorzando minimamente i toni:
"Ma non c’è rispetto. Non veniamo nemmeno presi in considerazione. Chi ama lo sci e lo vorrebbe praticare deve restare a casa, gli impiantisti devono tenere chiuso, gli atleti di alto livello devono fare miracoli per riuscire ad allenarsi. Per loro è un lavoro, ma non sembra sia considerato. Qual è il senso di tutto ciò? Penso che le autorità dovrebbero avere più rispetto del mondo della montagna e di quello che significa per l’Italia. Questo Dpcm dimostra solo ignoranza sulla materia".
stefano.villa@oasport.it
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