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Shiffrin a cuore aperto: "Rivivo il mio lutto per aiutare gli altri"

Marco Castro

Aggiornato 29/04/2022 alle 11:47 GMT+2

SCI ALPINO - Con una lettera pubblicata da The Players Tribune, Mikaela Shiffrin ha raccontato il momento della tragica scomparsa del padre, avvenuta nel febbraio del 2020, quali sono state le sue emozioni nell'immediato e nel periodo a seguire e come riesca a convivere da allora con il lutto.

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Il 3 febbraio 2020 è una data che resterà per sempre uno spartiacque nella vita di Mikaela Shiffrin. Come atleta, certo, ma soprattutto come essere umano. Quel giorno, l'amato papà Jeff moriva dopo un tragico incidente domestico e trascinava la campionessa statunitense in un vortice di dolore tremendo. Una sofferenza che lei ha imparato a gestire, ma da cui non uscirà mai del tutto, come ha sottolineato lei stessa in una lettera a cuore aperto pubblicata da The Players Tribune. La nativa di Vail torna sulle sensazioni provate nel momento della tragedia e racconta la sua elaborazione del lutto, sia nel periodo successivo che nel presente.
"Il lutto non è lineare. Non è una scalata di una montagna. È più come un labirinto. Alcuni giorni mi sento ok, altri è crudo come quando siamo entrati in ospedale dopo il nostro volo di 10 ore a casa (Mikaela si trovava in Europa quando ha ricevuto la notizia, ndr) e ho visto mio padre attaccato a un respiratore. È estremamente difficile rivivere questo dolore, ma la ragione per cui lo faccio è che forse può aiutare qualcun altro. Lo faccio perché qualcuno l'ha fatto per me. Un estraneo, a dire il vero. È come se avessi una ferita nell'anima. Non c'è una tabella di marcia. Non c'è riabilitazione. Alcuni giorni ti svegli e pensi: 'Che senso ha?'".
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Shiffrin, che da quel giorno è riuscita a tornare ad alto livello e vincere un'altra Coppa del Mondo generale e altre quattro medaglie iridate, ha raccontato nel dettaglio anche la telefonata con cui il fratello ha dato a lei e alla madre la notizia dell'incidente. E poi le interminabili ore di volo verso gli Stati Uniti, senza wifi e senza poter avere aggiornamenti. La mente che corre all'impazzata e torna all'infanzia e a momenti significativi vissuti insieme, l'ingresso dello sci nella sua vita, nella loro vita. "Sciare è sempre stata la nostra cosa. Ed è questo che ha reso così difficile, brutalmente difficile, continuare ad andare avanti quando abbiamo perso mio padre. Quando se n'è andato, non volevo sciare. Non volevo mangiare. Non volevo nemmeno dormire. Avevo così paura dei sogni. Di solito, quando hai un incubo in cui è successo qualcosa di terribile, ti svegli in un sudore freddo e il tuo cuore sta correndo e lentamente realizzi: 'Ok, era solo un incubo'. Uff. Non se n'è andato davvero. Nei miei sogni, lui era ancora qui. Quando mi svegliavo, mi rendevo lentamente conto che l'incubo era la realtà".
Shiffrin parla anche del momento dell'effettiva morte del padre "Quella notte, tutti se ne andarono dalla stanza e io mi misi nel letto con lui e misi il suo braccio intorno a me. Rimasi lì così per nove ore, facendogli sapere che ero lì. Ho appoggiato la testa sul suo petto e potevo ancora sentire il suo cuore battere. So che mi ha sentito lì con lui. Lo so, lo so. Lo so, lo so. Tutto questo è ancora così crudo per me, ma conservo quel ricordo, perché almeno ho potuto dirgli addio".
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Le lacrime di Shiffrin: la prima vittoria dalla morte del padre

Ma come è stato per Mikaela tornare allo sci? "Quando ho trovato la forza di risalire la montagna, è stata una battaglia per sentirmi bene, per non sentirmi in colpa per aver fatto la cosa che lui amava fare. Quando ho saputo che avevo la possibilità di vincere la mia prima gara dopo la sua morte, ho avuto un momento davvero surreale. Sapevo che se avessi fatto una buona gara, avrei vinto. Ma se avessi vinto, allora avrei vinto in una realtà in cui mio padre non era qui per viverla. E mi chiedevo: 'voglio esistere in questa realtà?' Quando ero al cancelletto, ho avuto questo ricordo molto intenso di lui. Non riuscivo a togliermelo dalla testa. Non volevo farlo. Normalmente, quando corro, cerco di bloccare tutto. Vincere è stato così agrodolce e così difficile, se devo essere onesta".
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Shiffrin is back: dalla morte del padre ad un altro trionfo

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