Sofia Goggia: "Il ginocchio sta bene, mi manca ancora forza nella gamba sinistra"

DaOAsport

Pubblicato 10/05/2022 alle 13:06 GMT+2

SCI ALPINO - La vice-campionessa olimpica bergamasca torna a parlare dell'infortunio al ginocchio sofferto poche settimane prima di Pechino 2022, e dal quale deve ancora tornare al 100%: "Devo recuperare ancora un po' di forza sulla gamba sinistra". E Riguardo al suo futuro: "Lavorerò sulla stabilità fisica e mentale per il nuovo quadriennio, voglio arrivare a Milano-Cortina 2026 competitiva".

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Torna a parlare Sofia Goggia. La sciatrice medaglia d’argento nella discesa libera alle Olimpiadi di Pechino 2022 ha partecipato nella mattina di martedì 10 maggio alla Cerimonia di premiazione degli atleti del gruppo sportivo Fiamme Gialle svolta presso il Salone d’Onore della caserma “Gen.B Sante Laria” di Roma, non rinunciando a rispondere alle domande dei tanti giornalisti presenti.

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L’atleta in prima battuta ha sottolineato l’importanza di partire immediatamente bene con il nuovo quadriennio, non commettendo errori, in modo da arrivare nelle migliori condizioni alle prossime Olimpiadi: “Il futuro inizia nei prossimi giorni – ha detto Goggia nelle parole raccolte dall’agenzia di stampa ANSA – Sarà un quadriennio nuovo e bisogna prendere scelte vincenti da subito. Cercherò di lavorare su una stabilità maggiore, l’obiettivo è arrivare a Milano-Cortina competitiva e fare una bella Olimpiade“.

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Come sta il ginocchio: "Devo recuperare forza nella gamba"

La nativa di Bergamo ha quindi posto l’accento sulla sua attuale condizione fisica: “Fisicamente sto bene, devo ancora recuperare un po’ di forza nella gamba, ma il ginocchio sta bene. È stata una stagione provante e avevo bisogno di un break, ora devo lavorare di più sulla stabilità sia mentale che fisica perché ogni tanto mi capita di cadere e mandare all’aria tutto, questo è un po’ un mio cruccio“.

Come ogni Campionessa che si rispetti, Goggia ha infine dimostrato di avere ancora fame di vittorie malgrado i tanti successi: “L’appuntamento più importante? Sempre il prossimo, perché anche dopo un oro non si smette mai di imparare“.