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Sofia Goggia: "Punto alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e ai Mondiali del 2027, ma lo sci ha un format da svecchiare"

Daniele Fantini

Pubblicato 02/01/2024 alle 10:59 GMT+1

SCI ALPINO - Sofia Goggia confessa sogni e aspettative in una lunga intervista concessa a Repubblica, dove pone come ultimi grandi obiettivi della carriera le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e i Mondiali del 2027. Ma precisa: "Lo sci ha un format vecchio che va cambiato. Bisogna stare al passo con i tempi e ispirarsi al modello della F1. La gente vuole vedere cosa succede dietro le quinte".

Brignone e Goggia cantano l'inno insieme: che entusiasmo sul podio!

«Vorrei arrivare ai Mondiali di Crans Montana 2027. Se le ginocchia reggono e anche la testa. Bisogna vedere cosa riserva la vita».
Ancora quattro anni di Sofia Goggia. Almeno. Quattro anni con il grande appuntamento delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 circolettato in rosso, pronto a essere azzannato come già fatto in Corea del Sud (argento nel 2018) e Pechino (oro nel 2022). L'azzurra, regina mondiale della discesa libera, ne ha parlato in una lunga intervista concessa a "Repubblica", dove ha spaziato toccando anche i rapporti con le compagne di squadra e qualche dettaglio della vita privata.

Le Olimpiadi come una missione: vincere

«Finalmente le Olimpiadi torneranno nella culla dell’Europa, dello sci e davanti alla gente. Lo spirito olimpico è bellissimo, la sfilata, l’interagire con le altre squadre nel villaggio. Ma io in Corea del Sud giravo con le cuffie insonorizzate per non disperdere le energie. Io le Olimpiadi le ho sempre vissute come una missione: vincere».

Il rapporto con Federica Brignone, diavole e diavolina, ma fiammate sempre un po' ingigantite

«Siamo entrambe la fortuna più grande dell’altra, vicendevolmente. Però io lo ammetto. E ne parlo scherzosamente. È passata l’adolescenza dove ci si tira i capelli, sappiamo tenere rapporti civili. Questo nostro dualismo è sempre stato un po’ ingigantito, ma ben venga per il movimento. In ottica Milano-Cortina 2026 è solo diavolina per il fuoco che già c’è. Fiammate su fiammate. Diavole e diavolina. Bello».
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Brignone e Goggia cantano l'inno insieme: che entusiasmo sul podio!

Attenta all'immagine o "selvaggia un poco più pettinata"?

«Non lo direbbe se vedesse la spazzola di plastica che ho nello zaino da sci: ridotta malissimo, ha gli aghi decimati. Prima delle gare mi devo fare la coda davanti allo specchio, mi bagno le mani e le passo sui capelli in modo che non ce ne sia uno fuori posto sennò mi dà fastidio. Se mi capita di dover presenziare a delle serate, completo elegante, non posso andare wild, anche se rimango una selvaggia un poco più pettinata. Ma a me piace anche la sagra della polenta taragna a Roncobello».

Il modello dello sci è vecchio, va cambiato

«Servono cura e innovazione. Lo sci è un format vecchio, bisogna stare al passo con i tempi e magari ispirarsi al modello della Formula 1. La gara è l’evento principale, ma cosa succede nei box? È il dietro le quinte che le persone vogliono vedere».
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