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Sci Alpino Val Gardena arriva la Saslong con le mitiche “Gobbe del Cammello”

Luca Montanari

Aggiornato 17/12/2021 alle 13:42 GMT+1

Lungo i quasi tre chilometri e mezzo e gli 839 m di dislivello della Saslong (che si riducono a 2,365 km per 590 m nel Super G) c’è di tutto. Velocità, muri, curve, salti da paura, ma soprattutto le 17 caratteristiche gobbe. Tre di queste la rendono iconica, le cosiddette “Gobbe del Cammello”: uno dei passaggi più difficili in tutta la Coppa del Mondo, da affrontare ad oltre 100 km/h

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2021 Val Gardena Dominik Paris

Credit Foto Getty Images

Ci siamo, finalmente le nostre montagne tornano protagoniste in Coppa del Mondo di sci alpino. Per tutti gli amanti di questo sport ormai è una tradizione: quando ci si avvicina al termine dell’anno solare e alle festività natalizie, sappiamo che il circo bianco maschile fa capolino su alcune tra le più amate piste d’Italia. E quest’anno il tour sarà ancora più lungo (meteo permettendo), con il recupero del Super G di Lake Louise a Bormio, per un trittico della velocità che promette ancor più spettacolo. Prima però gli uomini jet devono affrontare le Dolimiti, e come al solito la località italiana che apre le danze è la mitica Saslong.

Il tracciato

Lungo i quasi tre chilometri e mezzo e gli 839 m di dislivello della Saslong (che si riducono a 2,365 km per 590 m nel Super G) c’è di tutto. Velocità, muri, curve, salti da paura, ma soprattutto le 17 caratteristiche gobbe. Tre di queste la rendono iconica, le cosiddette Gobbe del Cammello”: uno dei passaggi più difficili in tutta la Coppa del Mondo, da affrontare ad oltre 100 km/h cercando di non farsi sobbalzare o sparare in aria. Siamo solo a metà, ma già qui si decide se sali sul podio o meno. E questo non lo pensa uno qualunque, ma lo afferma un certo Hermann Maier, che di discese e Super G ne ha vinti e vissuti in carriera, pur non avendo mai digerito completamente la Saslong. L’altro tratto decisivo è il Ciaslat, dove tecnica e funambolismo si incontrano, quest’anno più che mai da quel che si è potuto riscontrare dalle due prove cronometrate. Qui non si sta mai dritti, quattro curve una dopo l’altra su un terreno irregolare. Si fatica a stare in piedi come se si surfasse sulla cresta dell’onda. Solo chi la sa cavalcare può vivere il suo momento di gloria.
Se ripenso alle Gobbe del Cammello, al folle Ciaslat che ai tempi era solo un lastrone di ghiaccio, la memoria mi riporta a ricordi incredibili
- Conradin Cathomen (vicecampione del mondo in discesa libera e vincitore sulla Saslong nel 1982)
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2021 Val Gardena Dominik Paris

Credit Foto Getty Images

"Questa pista è troppo facile"

La Saslong venne realizzata nel 1968 per ospitare i Mondiali di sci alpino in Val Gardena nel 1970, i primi in Italia distanti da Cortina. Il suo debutto in una competizione ufficiale avvenne un anno prima in Coppa del Mondo, il 14 febbraio 1969: vincitore della prima discesa l’elvetico Jean-Daniel Dätwyler. E pensare che qualcuno inizialmente si lamentò della scarsa complessità tecnica del tracciato. Fu il fuoriclasse austriaco Karl Schranz, oro nello slalom gigante e quarto in discesa libera ai Mondiali del ‘70. Certo, a quei tempi non esistevano ancora i passaggi memorabili che conosciamo oggi: si tirava dritto sul Ciaslat, le Gobbe del Cammello erano una “Cresta de Gialina”, i Muri di Sochers e la zona d’arrivo furono aggiunte negli anni a venire, fino a comporre questo gioiellino.
Dalla stagione 1976/1977 è diventata appuntamento fisso in Coppa del Mondo, con l’iconica discesa libera maschile piazzata in calendario nello stesso periodo attuale e dal 2002 affiancata al Super G. Una classicissima di due giorni del circo bianco, prima di spostarsi immediatamente in Alta Badia.

Numeri, curiosità e precedenti degli italiani sulla Saslong

Per gli uomini si tratta della 47^ edizione di Coppa del Mondo sulla Saslong, oltre ai Mondiali del 1970. A livello senior si contano 54 discese libere ufficiali e 15 Super G. Nell’albo d’oro figurano quasi tutti i grandi discesisti del passato ed è difficile scovare un nome poco regale, a dimostrazione di quanto questa sia una pista per i più coraggiosi.
Tre epoche hanno segnato il tracciato di velocità della Val Gardena nello sci alpino. Il dominio austro-elvetico del primo decennio e mezzo di storia della pista, con i trionfi di grandi atleti del passato come gli svizzeri Berhard Russi, Peter Müller e Pirmin Zurbriggen, ma che vide come principale protagonista l’austriacoFranz Klammer, unico capace di vincere tre volte consecutivamente sulla Saslong (tra il 1975 e 1976). Pista che nel passato più recente è diventata feudo dei norvegesi, che hanno collezionato 11 vittorie negli ultimi dieci anni: Aksel Lund Svindal è il padrone assoluto con sette successi, Kjetil Jansrud finora ha collezionato nove podi e chissà se in futuro diventerà il primo in doppia cifra (ora è ex-aequo con Müller), mentre Aleksander Aamodt Kilde si è scatenato nelle ultime edizioni con la discesa del 2018 e la doppietta dello scorso anno.
Ma la parentesi che ha reso memorabile questo tracciato, soprattutto a noi italiani, è quella dei quattro trionfi e sette podi di Kristian Ghedina in discesa tra gli anni Novanta e i primi Duemila. Nessuno ha mai amato la Saslong quanto lui e la Saslong è la personificazione di un carattere estroso come il suo. Nel 1999 realizzò la gara perfetta, nel 2001 contribuì allo storico doppio podio tricolore (Ghedina primo, Sulzenbacher terzo), fatto accaduto per l’unica volta in discesa libera in Val Gardena.
L’Italia qui ha conquistato 6 vittorie e 18 podi, anche se più o meno metà di questo bottino l’ha ottenuto Ghedina. Prima di lui soltanto Herbert Plank aveva vinto nel 1977, dopo invece c’è riuscito solamente Werner Heel, primo e unico in Super G, nella stagione 2008/2009. Per gli azzurri un digiuno che sta durando troppo a lungo: sei podi nelle ultime dodici stagioni, quasi tutti in supergigante.
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2021 Val Gardena Dominik Paris

Credit Foto Getty Images

Saslong: gli sciatori più vincenti

Le donne invece hanno gareggiato in rarissime occasioni: storico il recupero delle gare annullate in Val d’Isere nella stagione 2018/2019, quando la categoria femminile tornò a sciare qui per la prima volta dopo i Mondiali del 1970, con la doppietta di Ilka Stuhec e il primo podio in carriera di Nicol Delago.
A.L. SVINDAL (NOR)7
F. KLAMMER (AUT)4
K. GHEDINA (ITA)4
M. WALCHHOFER (AUT)4
P. MÜLLER (SUI)3
S. NYMAN (USA)3
A.A. KILDE (NOR)3

Chi sono i favoriti del Super G e della discesa di Val Gardena?

Ma ora veniamo al presente. La Saslong è una gara diversa dalle altre e non c’è via di mezzo, o la ami o la odi. Allo stato attuale la pista esprime al meglio le doti di norvegesi, statunitensi e qualche austriaco. Il favorito assoluto resta chiaramente Kilde, a caccia del tris consecutivo e in stato di grazia dopo le due vittorie a Beaver Creek. Ma sono della partita per la vittoria anche Vincent Kriechmayr in Super G, Ryan Cochran-Siegle in discesa libera e Matthias Mayer in entrambe.
In casa Svizzera Beat Feuz non si può mai escludere in discesa, anche se qui non ha mai trionfato; mentre Marco Odermatt rappresenta una grossa incognita: il salto di qualità del leader della generale nella velocità si è già visto in Nordamerica, bisogna vedere se saprà difendersi in una pista complessa come questa.
Sono tre gli azzurri in attività già saliti sul podio sulla Saslong: Dominik Paris è l’unico in entrambe le specialità nel 2014, Matteo Marsaglia e Christof Innerhofer sono arrivati secondi in Super G rispettivamente nel 2012 e 2018. Le possibilità di tornare a vedere un italiano sul podio dopo due stagioni ricadono quindi nella prova più tecnica, anche se Paris e Marsaglia hanno lasciato sensazioni positive in discesa nel precedente appuntamento.

Aziende del territorio al fianco delle tradizioni nostrane attraverso lo sport

Con le tappe italiane della Coppa del Mondo di Sci alpino, Birra FORST entra nel vivo della competizione. Da anni accanto alla Nazionale, a dicembre,l’azienda altoatesina sarà presente con il suo sostegno agli atleti azzurri, in occasione delle gare maschili (Val Gardena, Alta Badia, Madonna di Campiglio e Bormio) e, a gennaio, in quelle femminili (Cortina e Plan de Corones).
Una bella occasione per le aziende del territorio di essere presenti anche per valorizzare le tradizioni nostrane. Il 18 dicembre gli atleti affronteranno la mitica Saslong nella tanto attesa discesa libera, indossando pettorali “firmati” Birra FORST.
Il legame tra FISI e Birra FORST va oltre lo sci alpino e si estende a tutte le discipline invernali della Federazione, sottolineando l’importanza degli sport invernali per FORST. Questa stretta collaborazione tra Birra FORST e FISI ha origini lontane e si è rafforzata negli ultimi anni grazie ad una visione condivisa del mondo dello sport. Sacrifici, forte legame con il territorio, passione per la natura e le montagne, per le tradizioni e grande attenzione ai minimi particolari sono le caratteristiche e i principi che accomunano la FISI e il più grande produttore indipendente di birra in Italia.

Gli appuntamenti su Eurosport e Discovery Plus

Ennesimo weekend ricchissimo di eventi di sport invernali che potrete seguire come sempre su tutte le nostre piattaformi, lineari o digitali. Troverete la programmazione completa qui, ogni gara è disponibile in Live Streaming e On demand su Eurosport Player e Discovery Plus, mentre per tutti gli approfondimenti, highlights e interviste vi aspettiamo qui su Eurosport.it e ovviamente sulle nostre piattaforme social.
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Dominik Paris, ottima prova nella discesa Val Gardena

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