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Kilde erede di Hirscher nell'anno del coronavirus: la stagione raccontata da Zoran Filičić

Marco Castro

Aggiornato 17/03/2020 alle 14:48 GMT+1

Zoran Filičić, voce di Eurosport, ripercorre l'ultima stagione dello sci alpino. Dal successo storico di Kilde (come quello di Brignone) alla gestione da parte della FIS dell'emergenza coronavirus, senza tralasciare l'annosa questione del calendario.

Aleksander Aamodt Kilde

Credit Foto Getty Images

Si è conclusa da poco una delle stagioni di sci alpino che più ricorderemo negli anni a venire. Per nobili motivi sportivi, come lo storico successo di Aleksander Aamodt Kilde, ma anche per tristi vicende esterne, come l'avvento del coronavirus e il successivo caos che ha investito anche le discipline su neve e ghiaccio. Per ripercorrere e analizzare l'annata, abbiamo fatto qualche domanda a Zoran Filičić, voce dello sci alpino (e non solo) per Eurosport.
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Aleksander Aamodt Kilde

Credit Foto Getty Images

Partiamo dalla fine. L'esplosione dell'emergenza coronavirus ha portato il caos anche nel mondo degli sport invernali e l'indecisione della FIS ha creato scompiglio. Pensi che la situazione potesse essere gestita meglio?
Doveva. In questi casi le decisioni devono essere forti ed immediate, anche a rischio di risultare impopolari o di inimicarsi nazioni o federazioni importanti. Stiamo parlando col senno di poi, lo so, in questo momento l’Italia non è più considerata “il paese focolaio del virus, pasticcione ed allarmista” bensì il paese che ha dato il via a misure forti e decise e andava fatto anche a livello globale. La mia opinione è che non andasse sottovalutata la situazione, che non andasse preso tempo ma che si dovesse interrompere immediatamente la coppa del mondo, come poi è stato fatto.
Alcune scelte hanno fatto più scalpore di altre, come l'iniziale discriminazione nei confronti degli atleti italiani o la disparità di trattamento per i diversi sport.
La discriminazione è stata ridicola ed ignorante, come ogni discriminazione. Austria e Slovenia hanno bloccato e discriminato gli atleti italiani per poi cancellare ogni gara sui loro territori. La cosa preoccupante è che mentre alcuni sport si fermavano altri andavano avanti. Ritornando sulle discriminazioni, credo siano queste il grande pericolo del periodo Virus e Postvirus: il ricrearsi di discriminazioni nazionali.
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Kilde fa il doppio colpo: vittoria in Super G a Saalbach e vetta della generale

Passando allo sport sul campo. Doveva essere l'anno del duello Pinturault-Kristoffersen per raccogliere l'eredità di Hirscher. Ma è spuntato Kilde…
Ad inizio stagione parlavamo delle possibilità di Paris, che poi si è infortunato, ma non aveva la duttilità di Kilde. A posteriori Kilde e Pinturault sono i due atleti più completi e con tutta probabilità la coppa sarebbe andata in Francia, fosse andata avanti. Quello che mi ha impressionato di Kilde è stata la positività, il divertirsi, l’affrontare le pressioni giorno per giorno, gara per gara, dando il massimo ma non aspettandosi nulla. Sicuramente è stato aiutato dai passi falsi di Pinturalut e Kristoffersen, altrimenti la coppa non sarebbe arrivata visto lo squilibrio di calendario a favore delle discipline tecniche ma ha fatto una grandissima stagione. Molti parleranno di stagione falsata e parleranno di come sarebbe dovuta andare o come sarebbe stato giusto andasse ma questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, la realtà è quella che abbiamo vissuto, fine.
Credi che l'assenza di un punto di riferimento come Hirscher abbia influito sulla testa di Pinturault e Kristoffersen?
Lo hanno ammesso entrambi, riferendosi agli errori commessi in parecchie gare. Non solo loro, anche altri atleti, soprattutto nello slalom speciale, hanno affermato che “l’assenza di Hirscher ci ha tolto la necessità di essere perfetti, di DOVER essere perfetti per provare a batterlo perché lui lo era”. Hanno rischiato tutti di più, hanno sbagliato tutti di più, è stata una Coppa del Mondo strana, in effetti, sia per le tracciature delle gare tecniche, troppo semplici, che per le condizioni della neve ma per queste ultime dovremo farci l’abitudine, visto il cambiamento climatico ormai evidente. La stagione è stata incredibilmente interessante dal punto di vista sportivo ma mi hanno deluso parecchi comitati organizzatori, che non sono stati in grado di organizzare gare sicure. Credo che la FIS debba fare un giro di vite sui canoni da rispettare in pista e, in caso non vengano soddisfatti, cancellare la tappa dal calendario per un paio di anni, tutte azioni che sono già successe in passato.
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Henrik Kristoffersen e Alexis Pinturault

Credit Foto Getty Images

Kilde è il primo velocista a vincere la generale dal Luc Alphand (1996-97), anche se il norvegese ha costruito il suo successo anche grazie alla sua polivalenza. One season wonder o pensi che AAK abbia ancora margini di miglioramento per provare a ripetersi?
Per come va in gigante non lo definirei un velocista puro. Kilde e Jansrud vanno forte anche in gigante, sono polivalenti, Kilde soprattutto potrà fare altre grandi stagioni, preparando sempre di più il gigante, cosi come Pinturault potrà fare ancora meglio dedicando parte della preparazione al SuperG dove si è dimostrato davvero forte. Per la prossima stagione prevedo ancora una lotta Kilde-Pinturault, con Odermatt e Jansrud come outsider (il primo se finalmente dovesse esplodere, il secondo se dovesse ritornare ai sui livelli) mentre Kristoffersen, volesse vincere la coppa del mondo overall, dovrebbe tenere il passo di HIrscher nelle discipline tecniche, cioè dominarle, cosa non facile con l’avvento di Yule, Noel, Kranjec e Zubcic.
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Pinturault si prende la corona: vittoria in gigante a Hinterstoder e testa della generale

Al di là di come è finita, credi che la FIS dovrebbe rivedere il calendario ed equilibrare il numero di prove tecniche e prove veloci?
Si, anche se dirlo è facile. Gli slalom hanno bisogno di meno neve, piste più corte, sono più facili da organizzare. Oltretutto in slalom è più facile saltare e non fare punti, il fattore “gara buttata” è più presente rispetto a discesa e Super G. In poche parole l’equilibrio non è facile, non si basa solo sul numero delle gare da disputare ma un ritocco verso qualche discesa e SuperG in più a scapito dello slalom lo trovo necessario.
Col senno di poi cresce il rammarico per l'infortunio di Paris. Alla luce delle gare poi disputate, Domme avrebbe avuto chance di giocarsi la generale?
Anche per Paris credo valga il concetto espresso per Kristoffersen: avrebbe avuto possibilità ma solo dominando discesa e Super G. Volesse puntare alla Generale avrebbe bisogno anche del gigante.
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Un anno fa: Dominik Paris vince di nuovo sulla Stelvio

Facciamo un blitz in campo femminile. Brignone ha scritto la storia vincendo la Coppa del Mondo con una stagione fenomenale, ma tra la lunga assenza di Shiffrin e la cancellazione delle ultime gare questo successo ha fatto e farà discutere…
La storia dello sport è costellata di infortuni, rinunce, momenti luminosi e momenti bui. La Coppa è andata cosi e discuterne non porta benefici. Non ho mai interpretato lo sport alla luce del chi manca, del come sarebbe potuto andare, del se o del ma. Chi lo fa cerca scuse, è un perdente.
Per chiudere, un pronostico secco per il prossimo anno: chi vince, uomo e donna, la classifica generale?
Pinturault e Shiffrin.
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Brignone, una stagione da fuoriclasse: le immagini più belle della vincitrice della Coppa del Mondo

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