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Pinturault campione, tante vittorie azzurre: i pronostici dei commentatori di sci di Eurosport

Marco Castro

Aggiornato 22/11/2019 alle 11:49 GMT+1

Sölden ha stappato la Coppa del Mondo di sci, regalandoci già qualche indicazione sulla stagione 2019/20. Ma gli interrogativi restano tanti. Chi succederà a re Hirscher? Shiffrin vincerà la quarta generale di fila? Dove possono arrivare gli azzurri? Lo abbiamo chiesto a Gianmario Bonzi, Zoran Filičić, Daniela Merighetti e Silvano Varettoni, le voci dello sci alpino su Eurosport.

Alexis Pinturault à Sölden

Credit Foto Getty Images

La prima portata è stata consumata. Alexis Pinturault e Alice Robinson si sono presi le copertine a Sölden, vincendo i giganti inaugurali della Coppa del Mondo di sci alpino 2019/20. Ma che stagione dobbiamo aspettarci? Per capirlo, abbiamo fatto qualche domanda a chi ci racconterà questa annata sulla neve: i nostri commentatori Gianmario Bonzi, Zoran Filičić, Daniela Merighetti e Silvano Varettoni.

Nello sci maschile inizia una nuova era dopo il ritiro di Hirscher: chi è il favorito per succedere all'austriaco per la vittoria della Coppa del Mondo? Sarà testa a testa Pinturault-Kristoffersen?

Filičić: I favoriti sono Pinturault e Kristoffersen, ma la Coppa del Mondo è lunga e piena di insidie. Trovo difficile possa inserirsi un velocista, hanno meno gare e l’ultima vittoria di Coppa overall da parte di un discesista risale al 1996-1997, perciò per Paris, Kilde e Jansrud la vedo molto dura. Ritornando ai primi due, sulla carta se la giocheranno loro, ma attenzione agli outsider, un terzo incomodo potrebbe essere Marco Odermatt.
Bonzi: In linea teorica sì, dovrebbe essere un testa a testa tra il francese e il norvegese. In realtà credo possa esserci un nuovo monologo, magari meno imperioso rispetto a quelli di Hirscher, ma comunque possibile. E parlo di Alexis Pinturault, giunto alla piena maturità tecnico-agonistica, con uno staff tutto per sé che adesso funziona a meraviglia, la possibilità di dominare in gigante e combinata, salire sul podio in slalom e restare stabilmente nei dieci anche in superG. Per batterlo, Henrik avrà bisogno di una stagione... Alla Marcel. Attenzione ai "terzi" incomodi Kriechmayr, Odermatt e soprattutto Paris. Un discesista puro non conquista la Coppa del Mondo dalla stagione 1996-1997. Difficile possa riuscirci l'azzurro, non impossibile, a patto di vincere praticamente 'sempre' tra discesa e superG, fare punti pesanti in combinata e persino in gigante, soprattutto a Beaver Creek o Garmisch-Partenkirchen, dove la pista può esaltarlo. In ogni caso, il podio finale è possibile e manca all'Italia maschile dal trionfo di Alberto Tomba nella stagione 1994-'95. Sarebbe comunque un'impresa.
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Alexis Pinturault, Sölden 2019

Credit Foto Getty Images

Merighetti: Credo proprio di si, anche se, personalmente, vedo il francese come favorito! Pinturault è partito alla grande, fisicamente sta bene e si è allenato molto bene in estate. Così ha fatto anche Kristoffersen, certo. Però al norvegese mancheranno i punti nelle gare di velocità e combinata. Pinturault può raccoglierne parecchi più di Kristoffersen, soprattutto in supergigante e combinata, ed essere alla pari con lui nelle discipline tecniche.
Varettoni: Secondo me il favorito per la coppa del mondo generale è Pinturault, perché ha più gare a suo vantaggio rispetto a Kristoffersen; soprattutto perché il francese nella scorsa stagione è cresciuto tantissimo in slalom. Sarà un testa a testa tra loro.

Nel femminile Mikaela Shiffrin vince la generale da tre stagioni di fila: sarà ancora lei a trionfare o ci sarà un'atleta in grado di metterla in difficoltà? L'americana può davvero vincere tutte le coppe di specialità?

Filičić: Shiffrin ampiamente la favorita per quest’anno, per il prossimo e il prossimo ancora ma vedo difficile la vittoria di tutte le coppe. Sono tantissime gare e dovrebbe essere perfetta in tutte, se vincesse tutto lei le altre si dovrebbero porre delle domande serissime. Difficile che all’americana sfuggano la coppa di speciale e quella overall, probabilmente anche quella di gigante. I paralleli sono pochi e sono più a rischio, per le discipline veloci dovrà fare i conti con la Goggia.
Bonzi: Sarà ancora lei a trionfare e con ampio margine, come nelle altre occasioni citate.
Ma attenzione, la stagione femminile si prospetta comunque intrigante per la sfida aperta che si annuncia in ogni singola specialità, probabilmente slalom escluso.
Anche perché delle quattro principali sfidanti di Shiffrin tra i rapid gates (ammesso esistano) nella scorsa stagione, una si è ritirata (Hansdotter); una si è appena infortunata e tornerà nel 2020-2021 (Schild); una ha perso due settimane di allenamento a settembre per intervento "fastidioso" al setto nasale ed è indietro di condizione (Vlhova) e l'ultima, forse la più agguerrita nei mesi di febbraio e marzo 2019, ha appena subito una frattura composta del gomito sinistro (Holdener).
Il gigante è in questo momento la specialità più bella in assoluto della Coppa del Mondo, uomini compresi, per la grande concorrenza presente
E il ritorno di Veith, Stuhec, Gisin e se vogliamo a pieno regime pure di Sofia Goggia, renderà decisamente più avvincente la lotta per le sfere di cristallo in superG e discesa. Quella generale è prenotata da Shiffrin (che può vincere anche tutte le 'piccole', sarà più complesso però ripetersi in superG e andare a trionfare in discesa), ma ogni singola gara è prevedibile una sfida equilibrata e aperta. Speriamo, ma non crediamo, possa essere così anche in slalom, dove Mikaela lo scorso anno vinse otto volte su nove, e due su tre in parallelo, più il titolo iridato e la Coppa di specialità...
Merighetti: Beh, Shiffrin è l'atleta più completa e regolare di tutte. E cresce di stagione in stagione. In più poche settimane fa ha dichiarato di puntare a TUTTE le coppette di specialità. Non è da lei fare dichiarazioni azzardate, se così ha detto, sa che ha buonissime possibilità di farlo. Goggia potrebbe essere l'atleta che le darà più fastidio nelle gare veloci, però per la generale l'americana resta la mia favorita.
Varettoni: Praticamente è già scritta la quarta coppa di fila per Shiffrin, non vedo nessun’altra atleta in grado di avvicinarsi a lei. Per quanto riguarda tutte le coppe di specialità sarà veramente difficile per lei, io non lo credo fattibile, però se lo facesse sarebbe un risultato clamoroso. Diventerebbe la più forte di tutti i tempi compresi i maschi.
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Mikaela Shiffrin con la Sfera di cristallo dopo le finali di Soldeu. Per l'americana si tratta del terzo successo nella Coppa del Mondo generale.

Credit Foto Getty Images

Sarà anche la prima stagione senza Lindsey Vonn e Aksel Lund Svindal: cosa perde il circo bianco senza di loro?

Filičić: Perde due grandissimi campioni, due leggende che però sono arrivate a fine carriera, è il ciclo naturale delle cose. Vonn ha abbandonato a causa del dolore, era diventato ingestibile; Svindal per altre ragioni, era arrivato il momento. In effetti quello che ha anticipato a sorpresa è stato Hirscher, ma di sicuro il circo bianco rimane senza tre punti di riferimento importanti. Ci si abituerà presto, nasceranno nuovi miti e nuovi eroi che per il femminile ci sono già, per il maschile magari li abbiamo sotto gli occhi ma non ce ne siamo ancora accorti.
Bonzi: Tantissimo in termini di visibilità, storia, palmares e carisma. Ora Shiffrin è "da sola nell'olimpo degli dei" e dovrà dimostrare di essere anche un personaggio mediatico, cosa che non le appartiene troppo, per natura. Ma potrebbe essere l'anno di Goggia, da questo punto di vista, vera erede naturale di Vonn se parliamo di fenomeno popolare, oltre a tutto il resto. Basta vedere quali reazioni scateni sui social un suo singolo post...
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Vonn, Hirscher, Svindal

Credit Foto Eurosport

Merighetti: Il circo bianco perde dei protagonisti assoluti. Lindsey Vonn aveva fatto appassionare per i suoi record e i suoi rientri lampo dopo gli infortuni; Aksel Lund Svindal invece, appassionava per quel suo mix di forza ed eleganza, nonché per la sua gentilezza e cortesia. Un signore insomma. Per anni sono stati tra i migliori al mondo.
Mancheranno, oltre che per i risultati e le gare stratosferiche, anche per la loro capacità di comunicare le emozioni al traguardo.
Varettoni: Sono stati gli atleti o tra gli atleti più vincenti di sempre, si perde un pezzo di storia dello sci. Ma, come tutte le cose hanno il loro tempo, anche loro lo hanno avuto e sicuramente arriveranno altri atleti che ce li faranno dimenticare, o meglio, ci faranno pensare un po’ meno a loro.

Paris, Goggia e Brignone sono le nostre tre punte: quali sono i loro obiettivi?

Filičić: Paris: le due coppe di specialità, stessa storia per Sofia Goggia, mentre per Brignone una top 3 in gigante.
Bonzi: Coppe di specialità "come se piovesse". Possibile la doppietta discesa-superG per Domme & Sofi, mentre Brignone trova la concorrenza più tosta forse di sempre tra le porte larghe, ma ha una seconda chance in combinata, con 4 gare e sempre con superG, cioè l'unica combinazione che le ha permesso di vincere e non a caso sempre a Crans Montana. Al netto di Shiffrin, potrebbe anche essere lei la favorita, ma il punto rimane lo stesso: quante gare disputerà Mikaela in questa disciplina? Se le farà tutte, come sembra, allora sarà sua anche questa coppa. Lo scorso anno ha vinto titolo mondiale e "coppetta" di superG e slalom, guarda caso le specialità della combinata...
Merighetti: Credo che tutti e tre abbiano gli stessi obiettivi: vincere le coppette di specialità nelle proprie discipline (discesa e supergigante per Paris, idem per Goggia e slalom gigante e combinata per Brignone). E gareggiando in tutte le discipline, potrebbero fare anche un pensiero alla coppa del mondo generale. Se riescono a racimolare qualche punto nelle discipline a loro meno "adatte", potrebbero davvero vincere la generale, soprattutto Brignone, che se la cava benissimo anche in velocità. In questo caso però, Shiffrin e Pinturault dovrebbero avere qualche problemino in stagione, cosa che non auguro loro!
Varettoni: Paris punterà sicuramente alle Coppe di discesa e Super G, con un occhio di riguardo a Kitzbühel, casa sua oramai; però si merita la coppa di discesa, il più forte discesista che abbia mai avuto l’Italia. Per la generale lo vedo indietro rispetto ai favoriti anche per il numero inferiore di gare favorevoli a lui. Goggia, vale lo stesso discorso per Paris, punterà alle coppe di DH e SG e ci può riuscire. Brignone guarderà a fare risultati pesanti in tutte le discipline, magari lottando per la coppa di GS ma con una Shiffrin così forte sarà complicato.
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Dominik Paris con la Coppetta di specialità

Credit Foto Getty Images

Quante vittorie italiane possiamo aspettarci in questa stagione (maschile e femminile)?

Filičić: Se lo sapessi o anche solo lo potessi indovinare me le giocherei. Sulla carta dieci vittorie dovrebbero arrivare.
Bonzi: Penso una dozzina, equamente distribuite. Ma tra i maschi a tirare la "carretta" è quasi esclusivamente Paris (anche se mi aspetto un progressivo rientro al top di Innerhofer dopo l'infortunio), mentre a livello femminile non è impossibile sognare il primo acuto in Coppa (e in discesa libera) di Nicol Delago, magari già a Lake Louise, pista perfetta per le sue caratteristiche. Il resto ce lo metteranno Goggia e Brignone, spero con l'aiuto di Marta Bassino.
Merighetti: Secondo me quest'anno l'Italia, come spesso capita nelle stagioni senza grandi eventi, vincerà spesso. Venti vittorie sono alla portata degli azzurri: 12 dalle donne con Goggia, Brignone e Bassino e altre 8 da Paris e Fill! Incrociamo le dita!
Varettoni: io dico che il numero di vittorie per l’Italia può arrivare in doppia cifra sicuramente, tra le 10 e le 15, quasi tutte arriveranno dalle discipline veloci.

Chi sarà la rivelazione di quest'anno (maschile e femminile, italiano e straniero)?

Filičić: Alice Robinson e River Radamus, il norvegese Lucas Braathen e la conferma di Noel. Tra gli italiani punto sul fine stagione di Maurberger.
Bonzi: Intanto, un paio di norvegesi 'a caso' tra uomini e donne, scegliete pure voi. Sono pochi, ma tutti bravi. Personalmente, come già detto durante la telecronaca del 26 ottobre scorso, vedo benissimo l'austriaca Franziska Gritsch, che ha potenziale per ottenere grandi risultati pure in slalom e superG dopo l'exploit di Sölden (settima). Ma la vera grande rivelazione, anche se parliamo di atlete affermate, potrebbe essere ritrovare al 100%, e quindi in lotta quanto meno per il podio della classifica generale, due svizzere di gran talento, dopo un anno difficile e/o condizionato da infortuni (fratello compreso): parliamo ovviamente di Lara Gut e Michelle Gisin.
Merighetti: L'anno scorso ci avevo azzeccato con Nicole Delago, ripetersi è difficile! Rivelazione femminile italiana dico Roberta Melesi. Come femminile straniera ora è facile dire Alice Robinson, dopo la sua prima vittoria in Coppa del Mondo a Sölden! Maschile italiano dico Hannes Zingerle e come straniero Lucas Braathen, norvegese classe 2000!
Varettoni: La rivelazione maschile potrebbe essere Marco Odermatt, quella femminile Alice Robinson. Per quanto riguarda gli italiani dico Alex Vinatzer e Nicol Delago.

La combinata è stata rivalorizzata inserendo più gare e c'è la novità della startlist non invertita nella seconda manche: cosa ne pensi?

Filičić: Io l’avrei tolta, come si era deciso di fare un paio di anni fa.
È una disciplina obsoleta, in mano agli slalomisti. La cosa curiosa è che decenni fa era stata valorizzata per dare spazio ai polivalenti e limitare il potere di Stenmark, ora il tecnico fa la differenza.
La mancata inversione dei primi 30 nella seconda manche dà più chance ai discesisti e la rende più aperta, ma non cambia la mia opinione. Più che sulla combinata valorizzerei ed insisterei sul PGS: spettacolo, testa a testa, possibilità di portarlo in città.
Bonzi: A me è sempre piaciuta, più che altro perché è una prova storica nata, tanto per dire, prima dello slalom gigante. La novità in questione era doverosa, perché lo sbilanciamento a favore degli slalomisti è netto e tale rimane; anche se il punto chiave è un altro: le "polivalenti" ormai esistono solo a livello femminile, dove in combinata ci si può divertire persino con una decina di atlete; in campo maschile resiste parzialmente Pinturault (che però non vince in discesa) e basta. Campioni buoni per ogni disciplina e nella medesima stagione, come Girardelli e Zurbriggen, sfidatisi per altro nella stessa epoca, non ne nascono più...
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Federica Brignone vittoriosa a Crans Montana

Credit Foto Getty Images

Merighetti: Penso che sia stata un'ottima idea quella di non invertire i primi 30. Perché nelle combinate, soprattutto quelle con il supergigante, i velocisti sono molto più penalizzati rispetto agli slalomisti. Avrei però preferito vedere in calendario più paralleli e meno combinate. Anche alla maggior parte degli atleti piace di più il parallelo rispetto alla combinata. Speriamo che dalla prossima stagione la Fis decida di inserire i paralleli al posto delle combinate.
Varettoni: Sicuramente una scelta giusta provare ad equilibrare lo svantaggio tra discesista e slalomista, anche se vedo il tecnico ancora favorito. Però il velocista con la pista liscia in slalom si difenderà sicuramente meglio e forse potremmo avere delle gare combattute, speriamo!
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