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Manfred Moelgg il perfetto combattente riscoperto a 34 anni

Luca Stacul

Aggiornato 06/01/2017 alle 19:39 GMT+1

Dall'infortunio del 2014 che poteva chiudere la sua carriera fino al trionfo di Zagabria sotto gli occhi di Alberto Tomba. Manfred Moelgg ha coronato nel migliore dei modi la sua rinascita sciistica, ma con i Mondiali di St. Moritz alle porte nonn è certo il momento di accontentarsi...

Manfred Moelgg - Zagabria 2017

Credit Foto LaPresse

Manfred ha dovuto fare spesso i conti con infortuni pesanti, non ha avuto una carriera facile. Questa vittoria per lui vale ancora di più: l’ha voluta molto, per questo ha superato tutto
Le parole di Alberto Tomba alla Gazzetta dello Sport dopo il trionfo di Manfred Moelgg a Zagabria fotografano alla perfezione il capolavoro agonistico e umano del 34enne azzurro di San Vigilio di Marebbe, sbucato dai pali stretti tra il vento e la neve croata con un guizzo fantastico, che gli ha regalato la terza vittoria in carriera in Coppa del Mondo, 8 anni dopo l’ultimo sigillo personale di Garmisch.
Dopo la lesione al tendine d’Achille dell’estate 2014 in pochi avrebbero scommesso su Manfred, allora già 32enne. Sembrava che dopo le sue medaglie mondiali (un argento e due bronzi in slalom tra 2007 e 2013) e quella magnifica stagione 2008 (Coppa del Mondo di specialità in slalom e 4° posto assoluto nella generale) la sorte e la carta d’identità fossero pronte a imporgli l’imbocco verso il viale del tramonto.
Ma non è consigliabile scommettere conto i combattenti. E Manfred Moelgg è uno che non si arrende facilmente.
Così, dopo tanta fatica il riscatto è arrivato in un pomeriggio croato, in uno slalom in cui sarebbero state utili le buone vecchie bandierine per individuare i pali sotto la fitta nevicata della prima manche e vederle sventolare tra i reffoli della seconda, condizioni che hanno complicato i programmi dei favoritissimi.
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Manfred Moelgg - Zagabria 2017

Credit Foto LaPresse

Quinto dopo la prima discesa (ma a pochi decimi dalla vetta), Moelgg ha scritto il suo capolavoro nella manche decisiva (e in particolare sull'ultimo muro), vincendo con la grinta e l’esperienza uno slalom in cui la pressione (Feller, Engler) e i calcoli (Hirscher, Kristoffersen) non potevano pagare.
Sette decimi a tutti, come se l’Hirscher o la Shiffrin di giornata fosse lui. Manfred Moelgg, 34 anni e una gara perfetta sintetizzata da Alfredo Tradati, commentatore delle gare maschili su Eurosport.
Che dire di più quando un atleta maturo riesce a mettere in scena l’intero repertorio di 250 gare di Coppa del Mondo?
Nulla da dire, solo orgoglio e complimenti. Ma senza dimenticare che i veri combattenti sono anche insaziabili, e i Mondiali di St. Moritz arrivano giusto tra un mese...
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