Iivo Niskanen vince la maratona bianca: Finlandia d'oro nella 50 km di fondo
Aggiornato 24/02/2018 alle 10:29 GMT+1
Iivo Niskanen trionfa in 2:08'22.1 staccando il russo Aleksandr Bolshunov nell'ultimo chilometro della regina del fondo. Alla OAR anche la medaglia di bronzo con Andrey Larkov: Salvadori primo italiano, è sedicesimo a +5'23, Rastelli 19°, Didi Noeckler 21° davanti a De Fabiani.
Iivo Niskanen è bianco come il latte, Aleksandr Bolshunov è rosso come il sangue. Finalmente la Finlandia dello sport nazionale, finalmente il trionfo nella regina del fondo, la maratona bianca, la 50 chilometri che chiude il programma nordico di PyeongChang. Niskanen ne è stato l'assoluto protagonista: ha fatto selezione sulle tracce iniziali, ha duettato prima con Poltoranin (crollato nel finale) poi con Bolshunov per mezza gara, ha cambiato gli sci all'ultimo giro e scaricato una magnifica flamme rouge sulle code del russo.
Nel giorno del primato norvegese di 38 medaglie - 13 d'oro di cui 3 del fenomeno Klæbo dalla cima dell'Olimpo innevato - Sundby e Holund sprintano per il quarto posto ma sono quinto e sesto dietro al canadese Alex Harvey, mentre il podio è della Russia OAR di Aleksandr Bolshunov, già bronzo nella team sprint, e Andrey Larkov. Anche per Niskanen, nato a Oulu sulle rive del Golfo di Botnia, è la seconda medaglia olimpica e sono entrambe d'oro, dalla staffetta di Sochi alla regina di PyeongChang.
Il commento della maratona dello sci
Gara durissima fin dai primi chilometri di un percorso molto difficile che non presentava neppure un metro di pianura. Prima Iversen, poi Sundby e infine Niskanen fanno il forcing e allungano il gruppo con gli italiani pronti con De Fabiani, Rastelli e Maicol Rastelli in testa a cavallo del decimo chilometro. Al primo cambio sci però, Niskanen stravolge il gruppo attaccando con Sundby e il kazako Alexey Poltoranin, mentre De Fabiani vede le streghe e saluta i sogni di medaglia.
A metà gara, il russo Aleksandr Bolshunov esce dal gruppo e si mette all’inseguimento del duo di testa Poltoranin-Niskanen sostituendosi al kazako perché è una questione a due, tra Russia e Finlandia, dai meno dodici. All'ultimo giro, Niskanen cambia gli sci ma Bolshunov non sfrutta il gap e si fa riprendere dal finlandese mentre Poltoranin perde una medaglia che sembrava certa, rimontato e staccato dal gruppo di Harvey, Larkov, Holund e Sundby.
Alla penultima discesa, Niskanen sente l'odore del sangue e piazza la stoccata vincente, perché il finlandese doveva scattare alla distanza contro il giovane sprinter russo e il cambio sci si rivela decisivo. Bolshunov chiude secondo e dietro è Larkov a staccare tutti sull’ultima salita, escludendo per la prima volta a PyeongChang la Norvegia dal podio. Harvey è quarto, poi Sundby e Holund. Il primo degli azzurri è Salvadori sedicesimo.
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