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Skateistan, la scuola di Skateboard che regala un futuro ai bambini dell'Afghanistan

Paolo Pegoraro

Aggiornato 19/08/2021 alle 15:10 GMT+2

SKATEBOARD - Skateistan, la scuola di Skateboard e di vita capace di donare un futuro ai bimbi afgan, rischia di dover chiudere i battenti per l'avanzata dei talebani. Sarebbe un danno enorme per tutto il Paese, in particolare per i più piccoli.

Skateistan

Credit Foto Getty Images

"Questo film è la mia lettera d’amore per le coraggiose donne di quel Paese. I maestri di Skateistan insegnano alle ragazze ad alzare la mano per dire “Sono qui, ho qualcosa da dire. Salirò su quella rampa e non provate a fermarmi!”
Con questo accorato discorso un’emozionatissima Carol Disynger accettò dal palco del Dolby Theatre di Los Angeles il premio Oscar per il miglior cortometraggio documentario nel 2020. Learning to Skateboard in a Warzone (If You’re a Girl) racconta in presa diretta Skateistan, organizzazione internazionale senza scopo di lucro finalizzata ad insegnare ai bambini ad andare in skate ma anche a impartire loro lezioni scolastiche a 360 gradi. Fondata a Kabul, in Afghanistan, nel 2007 per iniziativa dello skater australiano giramondo Oliver Percovich, l’organizzazione si è quindi diffusa in Cambogia e in Sudafrica grazie al capillare sostegno internazionale. Complice l'escalation della minaccia talebana il futuro dell'ONG - così come quello dell'intero Paese - è più che mai incerto.
Se la maggioranza degli studenti di Skateistan vive al di sotto della soglia di povertà, oltre il 40% di loro sono ragazze. Una di loro è Hanifa: vendeva tè per le strade di Kabul ed era stata vittima di abusi prima di essere accolta sotto l'ala protettrice di Skateistan; ora insegna a sua volta l’arte dello skateboard ad altri studenti. Ancor prima del ritorno dei talebani alle ragazze come Hanifa non era permesso praticare sport in pubblico; con un’unica eccezione, lo skate. Trattandosi di uno sport ancora di nicchia – solo quest’anno ha fatto il suo esordio ai Giochi Olimpici – in Afghanistan è considerato difatti alla stregua di un gioco e come tale tollerato. Se davvero i talebani imponessero la chiusura di Skateistan tutto ciò sarebbe oltremodo deleterio per i giovani afgani.
Uno skate park di Skateistan, in Afghanistan, a Kabul
"Mai avrei pensato che in Afghanistan potesse svilupparsi una cultura dello Skate così strutturata. Più di ogni altro sport lo skateboard sta migliorando la condizione della donna in Afghanistan, le sta conferendo potere."
Parole e musica di Tony Hawk, lo skater più influente di ogni epoca. Filantropo e ambasciatore di Skateistan, è stato tra i primi incoraggiare l'espansione di una “scena” Skateboard nei Paesi più problematici al mondo, intuendone le potenzialità. Tra aule scolastiche e skate park i bambini sfogano la loro fantasia misurandosi con le proprie abilità. Skateistan gli regala, forse per la prima volta in assoluto, un prisma di infinite possibilità a stagliarsi contro i loro orizzonti.
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