Olimpiadi invernali - Dall'approccio allo skeleton alle Olimpiadi in 3 anni e mezzo: la pazza storia di Amedeo Bagnis
Aggiornato 09/02/2022 alle 17:11 GMT+1
OLIMPIADI INVERNALI - Nella notte tra mercoledì 9 e giovedì 10 febbraio 2022 Amedeo Bagnis scenderà in pista nella prima e seconda manche di skeleton maschile, disciplina sportiva scoperta dall'atleta di Tricerro (piccolo comune della Bassa vercellese) appena tre anni e mezzo fa. Da lì, una escalation di successi ispirazionali che l'hanno portato incredibilmente a qualificarsi per i Giochi.
Lo skeleton? Neanche sapevo cosa fosse all'epoca dei Giochi di Pyeongchang.
L'ha ripetuto più volte, molto prima della spedizione a Pechino, Amedeo Bagnis, che scenderà a pancia in giù sulla pista di Yanqing nella nottata tra mercoledì 9 e giovedì 10 febbraio, con prima manche in programma alle 2,30. La storia del classe '99 piemontese è un modello d'ispirazione: Bagnis si guarda a destra e a sinistra nel villaggio olimpico e incontra gli atleti della neve e del ghiaccio che, fino a un mese fa aveva vista soltanto in tv: Federica Brignone, Federico Pellegrino, Dominik Paris... E il cuore va a mille.
Dal ghiaccio? No, dal tartan dell'atletica leggera
Piemontese, si è detto. Sì, ma toglietevi dalla testa le montagne. Bisogna scendere da ogni tipo di altura e arrivare al livello della terra, che più piatta non si può. Quella allagata delle risaie, a Tricerro, piccolo comune di 669 anime nella profonda Bassa vercellese. Siamo a cavallo tra la primavera e l'estate 2018 e Bagnis è un ragazzone di 19 anni tesserato per l'Atletica 1978 Vercelli, società di tradizione del capoluogo nell'atletica leggera. Bagnis corre a buoni livelli, anche se non professionistici, sul tartan cittadino di via Donizetti. Quello che, proprio a Vercelli, è chiamato da tutti "Campo Coni": è bravo quando si tratta di fare esplodere il proprio scatto, nei 100, 200 e 400 metri. E' grintoso e dotato e il preparatore atletico Corrado Zennaro lo osserva con attenzione. Zennaro, di Robbio Lomellina, altra provincia, brevissime distanze. Cittadina che comunica molto più frequentemente, per vicinanza geografica, con Vercelli rispetto a Pavia, sin dai tempi della leggenda Silvio Piola. Robbiese è anche l'ex skeletonista azzurro Andrea Gallina, ora giovane responsabile tecnico della nazionale, che ha il compito di trovare nuovi atleti in giro per l'Italia, con lo scopo di iniziare un nuovo ciclo.
Una "spinta" esplosiva
Gallina, allora, si rivolge all'amico Zennaro, chiedendo se fosse a conoscenza di qualche ragazzo interessato e, soprattutto, portato per quella disciplina particolare, lo skeleton. La risposta è immediata: Amedeo Bagnis. Atleta completo, un po' spericolato ma dotato di un'invidiabile abnegazione. Bagnis allora ci prova ed è amore a prima vista. Non mancano le cadute, anche rovinose, nelle prime discese, ma l'atleta tricerrese si rialza immediatamente, si specializza nella fase di spinta della slitta e non fa altro che migliorare. Diventando campione italiano tesserato per il Bob Club Cortina, vincendo in Coppa Europa, strabiliando in giro per le piste del Vecchio Continente da Innsbruck a Winterberg passando per St. Moritz. E, poco prima di Pechino, conquistando una medaglia di bronzo ai Mondiali Junior. Ma il suo capolavoro è il quindicesimo posto nel circuito di Coppa del Mondo, buono per la qualificazione alle Olimpiadi.
Dall'esordio all'Olimpiade in 3 anni e mezzo!
Dall'approccio da esordiente totale ad uno sport alla qualificazione ai Giochi olimpici in appena tre anni e mezzo. Una storia che può solo portare ispirazione alle giovani leve. Ora, trattandosi dell'Olimpiade dei Giochi del ricambio generazionale (nello skeleton, si capisce), non esistono pressioni.
Il podio resta un sogno, l'obiettivo è quello di fare la miglior gara possibile e poi si vedrà. In un certo senso, la sua olimpiade Bagnis l'ha già vinta. "Il mio sogno - ha confessato - era quello di partecipare ai Giochi a cinque cerchi. Ma a quelli estivi. Il destino mi ha portato fin qui", ha dichiarato l'eclettico atleta dopo la certezza della qualificazione, arrivata un mese fa.
Un fenomeno di generosità
Un fenomeno, con un piccolo grande paese che farà un tifo esagerato per lui. Sui display del municipio, in queste ore, lampeggia la scritta suggerita dal sindaco Carlo Borgo: "Tricerro augura il podio ad Amedeo: Sü n'sèma!" (Su insieme!), urlo di battaglia da queste parti, in cui le montagne e la neve si vedono all'orizzonte. Da quell'orizzonte, Amedeo Bagnis tornerà in primavera e sarà un giorno di festa.
Un fenomeno, si diceva, anche di umiltà e generosità. Giovane alpino e componente della Pro Loco "Famija Trisereisa" (Famiglia Tricerrese), nel periodo di lockdown, con la sua velocità da centometrista, consegnava panissa vercellese (il tipico piatto locale a base di riso, fagioli, lardo e salame sotto grasso) d'asporto agli anziani del paese. E allora, forza Amedeo! Sü n'sèma!
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