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Players Championship, Day 2: Robertson incanta all’esordio, O’Sullivan batte Ding

Andrea Campagna

Aggiornato 24/02/2021 alle 08:22 GMT+1

SNOOKER - Grande spettacolo nella seconda giornata del Players Championship, torneo ad inviti per i migliori 16 giocatori della stagione. Robertson illumina la sessione pomeridiana vincendo il primo match del suo 2021 con uno snooker scintillante. In serata grande tensione con due match terminati al frame decisivo e vinti da O’Sullivan e Hawkins. Disfatta per la Cina.

O'Sullivan padrone del tavolo: centone in scioltezza

ROBERTSON, CHE SPETTACOLO!

Nel pomeriggio c’era grande curiosità di rivedere Neil Robertson dato che il campione australiano aveva disputato solo due match ufficiali dopo la vittoria nella finale dello UK Championship del 6 dicembre scorso, perdendo al primo turno sia con Robert Milkins al World Grand Prix di metà dicembre che con Yan Bingtao al Masters di gennaio, l’unica sua uscita del 2021 fino a questo Players Championship. Ebbene, superata la sorpresa di vedere Robertson con capelli al naturale (quindi ricciolo e rossiccio) e dopo un paio di frame che gli sono serviti per scrollarsi di dosso un po’ di comprensibile ruggine, abbiamo ritrovato uno dei grandi campioni dello snooker con una prestazione sensazionale nel match di primo turno vinto per 6-1 contro il malcapitato Lu Ning. L’incontro è iniziato in sordina, con un primo frame costellato di errori da parte di entrambi e vinto in qualche modo da Robertson dopo più di mezz’ora di gioco. Lu ha poi vinto il secondo con serie da 49 e 38, con l’australiano che sembrava ancora fuori fase. Ma evidentemente serviva solo un po’ di messa a punto, perché da lì in poi il numero 3 del mondo ha messo in scena uno spettacolo tecnico di quelli che raramente si vedono, anche da parte dei più grandi campioni di questo sport. Lo show è iniziato nel terzo frame con una favolosa ripulitura totale da 135, a cui è seguita una fase tattica all’inizio del quarto con punteggio che è stato a lungo sul 6-3 per Robertson. Ma a quel punto è iniziato un monologo, visto che l’australiano ha vinto il frame con una serie da 130 e quello successivo, dopo un fallo iniziale del cinese, grazie a un break da 82. Lu ha provato a frenare almeno in parte l’avversario giocando i suoi tiri d’apertura alla Williams, cioè accostando alle rosse di sponda dalla corta, ma non c’è stato niente da fare perché l’australiano ha chiuso con altre due ripuliture totali, la prima da 142 e la seconda da 132. Ricapitolando, visto che si tratta di numeri da capogiro: a partire dal terzo frame Robertson ne ha vinti cinque di fila realizzando serie da 135, 130, 82, 142 e 132, con un parziale di 631-3 e mettendo a referto 490 punti consecutivi per chiudere il match. Impressionante.
Tabella: Robertson v Lu
Comprensibilmente, è passato un po’ in secondo piano l’altro match del pomeriggio, nel quale Jack Lisowski ha battuto Martin Gould per 6-3. Ci si aspettava una sfida spettacolare con due giocatori molto votati all’attacco, invece entrambi hanno fatto fatica a trovare ritmo, soprattutto all’inizio. Lisowski ha vinto un lungo primo frame caratterizzato da numerosi falli del suo avversario, poi si è portato sul 3-0 anche se fino a quel punto ha realizzato come massimo una serie da 50. Gould ha vinto l’importante frame prima della pausa grazie a un break da 68 ma al rientro Lisowski è tornato in vantaggio di 3 con una serie da 67. Il mancino di Cheltenham è andato avanti anche nel sesto frame con un altro mezzo centone ma Gould ha prima pareggiato il conto totale a quota 63 e quindi si è aggiudicato la nera di spareggio. Il londinese si è poi portato a meno 1 vincendo anche il settimo frame con una serie da 100, l’unico centone del match, ma da lì in poi Lisowski ha controllato meglio il gioco dimostrando ancora una volta di aver trovato una bella solidità ed aggiudicandosi gli ultimi due frame con il contributo di serie da 54 e 59.
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Hawkins pareggia con un centone e poi la ribalta

LA NOTTE DEI DECIDER

In serata abbiamo visto due match molto combattuti, entrambi terminati al frame decisivo. Sul tavolo televisivo Ronnie O’Sullivan ha affrontato Ding Junhui, un avversario con cui vantava un eloquente bilancio di 21 vittorie e appena 4 sconfitte. O’Sullivan aveva anche vinto gli ultimi 4 scontri diretti e in questo match il trend non si è invertito, anche se Ding ha dato filo da torcere al campione del mondo giocando con lucidità e convinzione, cosa che raramente riesce a fare contro la sua tradizionale bestia nera. L’incontro si è sviluppato seguendo i binari dell’equilibrio, con questi due straordinari talenti che solo a tratti hanno espresso il gioco di qualità di cui sono capaci. Ding ha vinto il primo frame con una serie da 65, O’Sullivan si è aggiudicato il secondo con il contributo di un mezzo centone e poi il cinese si è riportato avanti con un break vincente da 71. Il campione del mondo ha vinto un combattuto quarto frame per andare alla pausa sul 2-2, risultato che forse andava un po’ stretto a Ding che nel complesso aveva giocato meglio. O’Sullivan ha però vinto anche il frame dopo l’intervallo per il suo primo vantaggio ma Ding è stato bravo a reagire portandosi sul 3-3 grazie a un altro mezzo centone. A quel punto il campione del mondo ha alzato il livello del suo gioco, realizzando un mezzo centone per vincere il settimo frame ed aggiudicandosi il successivo grazie all’unico centone dell’incontro, per prendere il primo vantaggio di due e portarsi a uno dal match. Ma ancora c’è stata la reazione di Ding, che ha vinto il nono frame con un mezzo centone e si è portato avanti di 67 nel decimo, lasciando però la possibilità a O’Sullivan di tentare lo steal. L’inglese si è portato fino alla serie dei colori ma non ha trovato un piazzamento favorevole dalla gialla alla verde, poi sbagliata con il rest. Ding ha ripulito e si è andati al decisivo, dominato da O’Sullivan con una serie da 95. Come detto non è stato il match di qualità che ci si aspettava ma entrambi hanno giocato con bella concentrazione, in particolare O’Sullivan che forse non ha ancora smaltito la delusione della finale del Welsh Open ma ha reagito molto bene al brutto errore sulla verde del decimo frame.
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"Non si può giocare meglio di così": Campagna esalta Robertson

Anche l’altro match serale è andato al decider, con l’inglese Barry Hawkins che ha battuto in rimonta il cinese Zhou Yuelong per 6-5. E anche in questo caso c’è stato grande equilibrio nella prima parte di sessione, finita 2-2 con Hawkins che ha fatto meglio in attacco realizzando tre mezzi centoni (contro uno) e un best da 83. Ma dopo l’intervallo è stato il ventitreenne cinese a prendere il sopravvento, vincendo il quinto frame con un centone e il sesto con una serie da 77. Hawkins si è riportato in parità realizzando a sua volta un centone e poi un mezzo centone per il 4-4. Una serie da 85 ha portato Zhou a uno dal match ma a quel punto è salito in cattedra Hawkins, che sotto grande pressione ha piazzato una favolosa ripulitura totale da 143 e poi ha chiuso il match controllando il gioco nel frame decisivo. Vittoria importante per l’inglese, che con gli ultimi risultati sembra essere uscito dal periodo di crisi in cui era piombato negli ultimi tempi. Brutte notizie invece per la Cina, che schierava tre giocatori ai nastri di partenza del torneo ma li ha persi tutti e tre in questa seconda giornata.
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“È tornato Neil Robertson”: due centoni consecutivi per lui

TERZA GIORNATA

Nel pomeriggio di mercoledì si conclude il primo turno. Sul tavolo televisivo vedremo la sfida tra il grande campione scozzese John Higgins e il nordirlandese Jordan Brown, reduce dalla clamorosa sorpresa della vittoria nel Welsh Open. Siamo curiosi di vedere come Brown si comporterà dopo la straordinaria settimana vissuta al Celtic Manor di Newport e come avrà reagito all’improvvisa popolarità che gli è caduta addosso. Per classe e blasone Higgins va considerato ovviamente il favorito, anche se Brown ha vinto l’unico scontro diretto tra i due in un torneo dello European Tour del 2012 che si disputò in Scozia e che vide il nordirlandese arrivare fino al terzo turno pur giocando da dilettante. Sul tavolo numero 2 sfida tra campioni del mondo (entrambi per tre volte) con l’inglese Mark Selby e il gallese Mark Williams. I due si affrontano per la ventitreesima volta con il bilancio precedente in parità a quota 11 e Selby che ha vinto gli ultimi due match, l’ultimo per 6-0 lo scorso anno in questo stesso torneo. Ma entrambi hanno dimostrato una buona forma al Welsh Open quindi è difficile determinare un vero favorito. In serata iniziano i quarti di finale perciò si passerà a giocare su un solo tavolo. Il match da seguire sarà la sfida tra Stuart Bingham, che al primo turno ha eliminato a sorpresa Judd Trump, e Barry Hawkins, che ha avuto la meglio di Zhou. Entrambi sono reduci da vittorie al cardiopalma nei rispettivi primi turni ed è difficile identificare un favorito. Questo anche perché, per strano che possa sembrare, questi due veterani del circuito non si affrontano in un match registrato nei nostri archivi (quindi con format da almeno 7 frame) dal 2011 e in un torneo full ranking addirittura dal lontano 2004. Va detto che negli ultimi anni i due hanno incrociato spesso le stecche in Championship League ma resta l’anomalia di non averli mai visti l’uno contro l’altro da così tanto tempo in tornei più convenzionali.
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Questa volta Robertson non si arrabbia: fa la serie capolavoro

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