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Snooker, un grande Higgins domina con O’Sullivan: il Players Championship è suo

Andrea Campagna

Aggiornato 01/03/2021 alle 08:45 GMT+1

Il Players Championship verrà ricordato come il torneo del ritorno ai massimi livelli di John Higgins, campione senza tempo che torna ad aggiudicarsi un titolo dopo tre anni. Ma verrà ricordato anche come uno dei tornei vinti in maniera più dominante nella storia dello snooker. Dopo aver annichilito Brown, Selby e Wilson, lo scozzese ha infatti lasciato le briciole anche a Ronnie O’Sullivan.

Higgins, il momento della gioia: il Players Championship è suo

La finale è iniziata con una certa tensione al tavolo, una cosa anche comprensibile vista la rivalità di lunga data che lega John Higgins e Ronnie O’Sullivan, professionisti dal 1992 ma già grandi avversari fin dai tornei giovanili. Nel primo frame entrambi hanno commesso diversi errori e alla fine è stato Higgins ad aggiudicarselo, nonostante l’assenza di serie di qualità. Ma il bel gioco è arrivato presto ed è stato lo scozzese a proporlo sia in attacco che in difesa, come ha fatto per tutta la settimana. Il secondo e il terzo frame li ha infatti vinti con serie conclusive da 92 e 68 dopo aver prevalso nelle fasi tattiche iniziali ma nel quarto Higgins ha alzato l’asticella piazzando una favolosa ripulitura totale da 142 per andare alla pausa sul 4-0. Al rientro la situazione non è cambiata e anzi c’è stata una seconda ripulitura totale consecutiva dello scozzese, stavolta da 138. Ormai in controllo, Higgins si è portato sul 26-5 nel quinto frame e il parziale di punti realizzati fino a quel momento era un inequivocabile 542-44 a suo favore, a confermare il trend degli ultimi match. Ma una sua perdita di posizione in attacco ha dato la possibilità a O’Sullivan di realizzare un’imbucata dalla lunga distanza ed impostare una serie da 82 per aggiudicarsi il primo frame del suo incontro. Sul 5-1 per Higgins il match non poteva essere considerato chiuso, visto che O’Sullivan è sempre capace di trovare ritmo ed infilare più frame consecutivi anche in pochissimo tempo, come già successo nella semifinale con Hawkins. Ma il settimo frame ha detto molto in questo senso, visto che si è sviluppato come una lunga schermaglia tattica durata quasi 36 minuti e caratterizzata da numerose rosse a sponda nella parte bassa. Entrambi hanno preso in mano il gioco più volte senza avere mai la possibilità di svilupparlo, quindi si è arrivati alla battaglia sui colori finali dove O’Sullivan ha giocato in maniera fin troppo aggressiva sia sulla gialla che sulla verde, lasciando così a Higgins la possibilità di andare a chiudere sulla rosa e portarsi sul 6-1 con un solo frame da giocare nel pomeriggio. Proprio nell’ultimo frame della sessione si è visto un lampo del sublime talento di O’Sullivan, che ha realizzato una meravigliosa ripulitura totale da 144 mettendo le mani sul premio da 10 mila sterline per la migliore serie del torneo. Ma per quanto riguarda la finale, il vantaggio di 4 frame con 4 da vincere per aggiudicarsi il match per l’eccellente Higgins di questi giorni sembrava ormai impossibile da recuperare, anche se in serata O’Sullivan fosse riuscito a migliorare il livello del suo gioco che lo vedeva imbucare sotto all’80% complessivo. E in effetti nella sessione serale le cose non sono cambiate poi tanto, con Higgins che ha vinto il primo frame con un mezzo centone per portarsi a tre dal titolo sul 7-2. O’Sullivan si è poi aggiudicato il successivo con il secondo centone del suo match ma lo scozzese è tornato subito a picchiare duro vincendo il decimo e l’undicesimo con serie da 70 e 77. A uno dal match Higgins ha poi messo la ciliegina sulla torta di questa settimana giocata in maniera divina mettendo a segno il terzo centone della sua finale, una serie da 127 che poteva essere una ripulitura totale ma che lo scozzese ha chiuso sulla rosa, quasi a non voler infierire sul suo rivale di tante battaglie.
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Ruggito di O'Sullivan, il 144 tiene viva la finale con Higgins

UNA SETTIMANA DA DIO (DELLO SNOOKER)

Con questa finale John Higgins corona un torneo giocato in maniera superba e dominato dall’inizio alla fine. Come ha detto lui stesso dopo il match, nella sua lunga carriera ha vinto titoli più importanti e spesso ha giocato ad altissimi livelli ma mai come in questa intera settimana, che infatti ha definito la migliore di sempre. I cambiamenti alla stecca e soprattutto l’accorgimento di avvicinare la mano d’appoggio alla bianca hanno evidentemente funzionato, sia da un punto di vista tecnico che per il ritrovato entusiasmo che gli hanno portato. Il modo in cui Higgins ha spadroneggiato per tutto il torneo, peraltro riservato ai migliori 16 giocatori della stagione, ha pochi precedenti nella storia dello snooker: 6-0 a Brown, 6-0 a Selby, 6-1 a Wilson e 10-3 a O’Sullivan, per un totale di 28 frame vinti e appena 4 persi. Lo scozzese ha dominato ogni match mettendo sempre grande pressione agli avversari nel gioco tattico e punendoli sistematicamente con grande precisione in imbucata ed estremo controllo nel gioco di serie, chiudendo anche come capocannoniere del torneo con ben 8 centoni realizzati. Da un punto di vista statistico, con questa vittoria lo scozzese si porta a 31 titoli full ranking vinti in carriera dopo tre anni privi di trionfi che lo avevano spinto anche a meditare il ritiro. Ma per fortuna non l’ha fatto e questo successo, oltre all’enorme soddisfazione del titolo vinto in questa maniera, gli ha portato in dote 125 mila sterline valide anche per il ranking, cosa che gli ha permesso di scavalcare Wilson al quarto posto nella classifica ufficiale e garantirsi la presenza tra i primi 8 di quella stagionale in vista del ricco e prestigioso Tour Championship, che quindi giocherà da protagonista. E attenzione perché se Higgins porterà questo stato di forma fino al Crucible bisognerà fare i conti anche con lui per il successo nel Mondiale, già vinto quattro volte in carriera. Per quanto riguarda Ronnie O’Sullivan è arrivata la quarta finale persa su altrettante disputate in questa stagione, un dato anomalo e sicuramente deludente per un giocatore vincente come lui. Ma l’impressione è che durante la stagione il livello del suo gioco sia progressivamente migliorato e va detto che, a parte la finale del Welsh Open dove si è fatto sorprendere da Brown, nelle altre è stato battuto da Trump, Selby e Higgins, quindi tre dei più forti in circolazione che hanno giocato molto bene. Quindi anche lui, come il suo coetaneo scozzese, sembra sulla strada giusta per tornare al Crucible dove potrà provare a difendere con successo il sesto titolo mondiale vinto lo scorso anno.
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Higgins, centone e hurrà nel Players Championship: O'Sullivan ko

LO SNOOKER NON SI FERMA: SUBITO IL GIBRALTAR OPEN

Come ormai succede sovente nel World Snooker Tour, finito un torneo ne inizia subito un altro. Lunedì 1° marzo parte infatti il Gibraltar Open, torneo full ranking come il Players Championship ma completamente diverso da esso sia per filosofia che per struttura. Il montepremi è decisamente meno invitante (50 mila sterline per il vincitore) e il tabellone sarà a 128 giocatori con tutti i match giocati al meglio dei 7 frame, finale inclusa. Si tratta di quel format che era tipico dei tornei del circuito minore (PTC/European Tour) e che negli ultimi anni era rimasto in auge solo nel torneo che si disputava appunto a Gibilterra, con tre giorni di gara e diversi match da disputare in ogni giornata. Per le limitazioni legate al Coronavirus quest’anno il torneo verrà a disputato alla ‘solita’ Marshall Arena di Milton Keynes e, forse per evitare assembramenti, si è deciso di spalmare il programma di gioco su sette giorni utilizzando solo quattro tavoli. Avremo quindi un numero molto elevato di match sul tavolo televisivo, con lunghe giornate che prevedono 12 (e più) ore di trasmissione sull’app e sui canali TV di Eurosport. Per quanto riguarda i partecipanti, al momento di scrivere tutti i big risultano presenti nel tabellone anche se è possibile che ci sia qualche defezione dell’ultimo minuto vista la relativa importanza del torneo. La grande novità sarà però il ritorno alle competizioni di Stephen Hendry, lo scozzese sette volte campione del mondo che si era ritirato nel 2012. All’inizio di questa stagione Hendry aveva accettato una wild-card da parte del World Snooker Tour (la stessa data anche ad altri campioni del passato) ma per una serie di motivi lo scozzese ha sempre rimandato il suo esordio. Lo vedremo martedì sera nel match di primo turno che lo vedrà opposto a Matthew Selt, suo amico e compagno di allenamenti (di snooker ma soprattutto di golf). Inutile dire che c’è grande curiosità di rivedere all’opera in un torneo professionistico uno dei più grandi campioni di questo sport, anche se bisogna andarci molto cauti con le aspettative per quanto riguarda i risultati. Ma mai dire mai quando si parla di cavalli di razza come Hendry sicuramente è, anche se ormai fa più l’opinionista che il giocatore.
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