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Snooker, World Grand Prix. Ronnie O’Sullivan torna al successo nell’ultimo torneo del 2021

Andrea Campagna

Pubblicato 20/12/2021 alle 08:18 GMT+1

SNOOKER - Il 2021 dello snooker si è chiuso con il World Grand Prix, torneo riservato ai migliori 32 giocatori della prima parte della stagione in corso. Il titolo è andato a Ronnie O’Sullivan, che battendo in finale Neil Robertson si è aggiudicato il trentottesimo torneo full ranking in carriera, migliorando uno dei tantissimi record che detiene nella storia di questo sport.

O'Sullivan vince il World Grand Prix: 38° titolo del ranking!

Il World Grand Prix ha confermato che nello snooker lo stato di forma è un concetto molto aleatorio, visto che le prime sei teste di serie in base alla classifica stagionale sono tutte uscite nei primi due turni. Però le sorprese sono state relative, perché in semifinale sono arrivati quattro campioni del mondo con la presenza di tre dei primi quattro giocatori della classifica mondiale. Anche per quanto riguarda l’aspetto anagrafico c’è stato un netto cambiamento rispetto al trend degli ultimi due tornei, vinti da giocatori di 24 e 26 anni, con l’età media dei semifinalisti di 42 anni e la vittoria del quarantaseienne Ronnie O’Sullivan. Insomma, l’ennesima dimostrazione che in questo sport la regola è che non ci sono regole.
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O'Sullivan vince il World Grand Prix: 38° titolo del ranking!

IL TORNEO

Come detto il tabellone è stato compilato avendo come riferimento la One Year List, cioè la classifica in base ai guadagni nei tornei validi per il ranking della prima parte della stagione. I due nomi illustri rimasti fuori erano quelli di Shaun Murphy e Ding Junhui, che per motivi diversi sono alle prese con una crisi di risultati. Ma anche i giocatori che nel primo scorcio di stagione hanno ottenuto i migliori risultati sono durati poco nel torneo, a partire dalla testa di serie numero 1 Zhao Xintong. Il giovane cinese aveva vinto a sorpresa lo UK Championship, un risultato sufficiente per guidare la lista stagionale, e non essendosi qualificato per lo Scottish Open era alla prima uscita ufficiale dopo quel grande successo. Ma il suo torneo è durato appena sei frame, visto che è stato battuto per 4-2 dalla testa di serie numero 32 Martin Gould. Non esattamente una sorpresa, sia per la forza complessiva di Gould ma anche per la natura di questo torneo al quale si sono qualificati solo giocatori di un certo livello. Al primo turno sono usciti altri nomi eccellenti, a partire da John Higgins che è stato il giocatore più continuo in stagione con quattro finali disputate, seppur tutte perse, ma qui è apparso scarico nel match perso contro Tom Ford. Fuori subito anche Kyren Wilson, Mark Williams e David Gilbert, battuti rispettivamente da Anthony Hamilton, Jack Lisowski e Ali Carter. Nel secondo turno sono stati poi eliminati il numero 2 del mondo Judd Trump, battuto come Higgins da un ispiratissimo Tom Ford, e il giocatore del momento Luca Brecel, reduce dalla finale allo UK e dalla vittoria nello Scottish Open ma qui fermato al decisivo da Jimmy Robertson. Con Mark Allen che è stato eliminato da Mark Selby i primi sei giocatori della lista stagionale sono tutti usciti prima dei quarti di finale, lasciando il numero 7 Ronnie O’Sullivan e il numero 8 Neil Robertson come teste di serie più alte rimaste nel torneo. Entrambi hanno vinto i rispettivi quarti dando vita a semifinali di grande qualità insieme alle teste di serie numero 21 e 22, cioè Selby e Stuart Bingham.
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Un bebè interrompe il match O'Sullivan-Bingham: Ronnie divertito

SEMIFINALI

Venerdì sera si è giocata la prima semifinale tra Neil Robertson e Mark Selby. I due si conoscono bene e il bilancio dei loro scontri diretti è rimasto a lungo in sostanziale equilibrio, però negli ultimi tre anni Robertson ha preso il sopravvento aggiudicandosi gli ultimi quattro match e sette degli ultimi otto. Il trend recente non è cambiato in questo torneo, con l’australiano che ha giocato meglio dell’inglese realizzando diverse serie di qualità e mantenendo un sostanziale controllo del gioco, che comunque è stato complessivamente di buon livello nel match vinto per 6-3. Decisamente meno qualità, anche in maniera sorprendente, nella semifinale di sabato sera tra due grandi attaccanti (ma non solo) come Ronnie O’Sullivan e Stuart Bingham. Quest’ultimo è uno di quei giocatori che soffre il carisma e la personalità del sei volte campione del mondo, cosa evidenziata anche in questo match caratterizzato da troppi errori di entrambi. Ma O’Sullivan è riuscito ad avere la meglio per 6-2 pur senza brillare in attacco ed essendo più solido in difesa, una caratteristica che nella sua lunga carriera non ha mai avuto più per scelta che per questioni tecniche. Però ultimamente Ronnie ha deciso di voler giocare uno snooker meno appariscente e più concreto, cosa che gli ha permesso di avere un buon rendimento medio nella prima parte di stagione e di arrivare in finale in questo torneo.
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Fluke di Robertson contro Selby, l'imbucata è involontaria

FINALE

All’atto conclusivo sono arrivati quindi il numero 3 e il numero 4 della classifica mondiale, rispettivamente O’Sullivan e Robertson. Quest’ultimo aveva già vinto un titolo in stagione battendo in rimonta l’altra leggenda John Higgins nella finale dell’English Open, mentre O’Sullivan era arrivato al massimo in semifinale dopo che nella scorsa stagione aveva perso tutte e cinque le finali disputate, con il risultato che non si aggiudicava un torneo dal Mondiale dell’agosto 2020. Ma l’astinenza del grande campione inglese è terminata in questo World Grand Prix con la vittoria per 10-8 in una finale strana, nella quale Robertson ha giocato meglio per gran parte del match senza però fare davvero la differenza per via della grande determinazione e dell’accorto gioco tattico di O’Sullivan. L’australiano è partito forte vincendo i primi due frame con due mezzi centoni ma l’inglese è riuscito ad arrivare alla prima pausa sul 2-2 senza realizzare serie di qualità. Al rientro Robertson ha vinto altri due frame ma ancora O’Sullivan è riuscito a recuperare vincendo il settimo frame con il suo primo mezzo centone e poi strabiliando nel finale dell’ultimo frame pomeridiano, anche se in maniera per lui non usuale. Sotto 25-66 e con due snooker da recuperare, O’Sullivan ha infatti imbastito una fase tattica magistrale, calando alcune difese da sogno grazie alle quali ha forzato i due falli dell’avversario di cui aveva bisogno, per poi andare a chiudere con uno steal da cineteca per il 4-4 pomeridiano. La pausa lunga arrivava al momento giusto per Robertson, che infatti in serata è partito ancora una volta meglio con un parziale di 3-1 grazie anche all’unico centone del match, ristabilendo i due frame di vantaggio alla pausa. Ma al rientro abbiamo trovato un altro O’Sullivan, non solo solido in difesa ma anche estremamente efficace in attacco. Il campione inglese ha infatti vinto molto rapidamente quattro frame di fila, lasciando le briciole a Robertson che sembrava frastornato per portarsi a uno dal match sul 9-7. L’australiano ha reagito nel diciassettesimo frame piazzando una serie vincente da 78 e poi si è messo in serie all’inizio del successivo, nel quale però ha trovato una sfortunata steccaccia in una giocata sulla nera lasciando un tavolo favorevole a O’Sullivan, che ha chiuso i conti con un break da 77. Come detto è stato un match strano, che però ha confermato la classe immensa di Ronnie O’Sullivan che in questa fase della sua carriera riesce a vincere anche con un gioco che non è certo quello che l’ha reso così popolare ed amato. Ma il successo resta e si tratta del torneo full ranking numero 38 per il grande campione inglese, a distanziare ulteriormente in questa graduatoria Stephen Hendry fermo da tempo (e probabilmente per sempre) a quota 36. O’Sullivan si aggiudica anche 100 mila sterline valide per la classifica mondiale, avvicinandosi quindi alla seconda posizione di Trump. Rafforza la sua quarta posizione anche Robertson, che incassa 40 mila sterline.

PROSSIMI APPUNTAMENTI

Lo snooker televisivo entra nella pausa natalizia ma tornerà il 9 gennaio con il Masters, torneo ad inviti riservato ai primi 16 giocatori del ranking mondiale con montepremi molto ricco. Sempre a gennaio ci saranno poi lo stravagante Shoot Out dal 20 al 23 e a seguire la fase televisiva del German Masters dal 26 al 30. Il tutto come sempre visibile sui canali di Eurosport e su discovery+.
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O'Sullivan trionfa al World Grand Prix! Il frame decisivo

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