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Moioli: "Ho vissuto in un film dell'orrore per colpa del Covid-19. A Pechino 2022 per rivincere"

DaOAsport

Aggiornato 30/05/2020 alle 11:49 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Michela Moioli, Getty Images

Credit Foto Getty Images

È la stella dello snowboard italiano ormai da anni. In quel di PyeongChang nel 2018 ha fatto esaltare il pubblico tricolore andandosi a prendere una clamorosa medaglia d’oro olimpica. La padrona del cross, Michela Moioli, quest’anno ha agguantato la sua terza Coppa del Mondo, nonostante una situazione tutt’altro che rassicurante con il Coronavirus che si è propagato prevalentemente nella sua città e nelle zone limitrofe. Un palmares da sogno pieno di trionfi e di medaglie, ma il fenomeno del Centro Sportivo Esercito non vuole smettere di sorprendere e guarda già avanti, verso i prossimi appuntamenti. L’abbiamo intervistata in esclusiva per OA Sport.
Raccontaci la tua personale esperienza con il Coronavirus
Io sono di Alzano Lombardo che è uno dei paesi più colpiti nella bergamasca ed in generale in tutta Italia da questo virus. È stato veramente strano leggere sui giornali il nome del mio paese e soprattutto viverlo in prima persona. A casa ogni giorno si sentivano le ambulanze, si sentiva questa paura anche di mettere il naso fuori dalla porta come se il virus fosse lì pronto ad entrare e ad infettare tutti. Questa cosa è stata abbastanza pesante. Per non parlare della conta dei morti, qualcosa di surreale, quasi come vivere in un film dell’orrore. Alcune scene che non vorresti davvero vedere. Adesso per fortuna la situazione sta migliorando, sicuramente anche grazie agli sforzi fatti in primis dai medici e dagli ospedali, e anche da tutti noi che abbiamo capito la gravità della situazione, imparando questo distanziamento sociale che ci portiamo avanti ancora adesso e che sarà importante in futuro.
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Quella di quest’anno la consideri come la più bella delle tre Coppe del Mondo vinte?
“La prima non si scorda mai, la seconda l’ho vissuta in un contesto nel quale avevo già vinto le Olimpiadi, dunque è stata come la ciliegina sulla torta, questa invece è stata molto difficile, visto quello che stava succedendo in Italia. Dura ma bella, vincerla mi ha dato ancora più soddisfazione, mi ha reso ancora più consapevole delle mie capacità. Un motivo d’orgoglio, mi ha dato lo spunto per continuare su questa strada”.
Come vedi la situazione in vista della prossima stagione sia per quanto riguarda gli allenamenti che per le gare?
“Sicuramente cercheremo di prepararci al meglio, iniziando ad allenarci, andando allo Stelvio a fare un po’ di tavola. Mettere un po’ di fieno in cascina è importante. Ad ottobre potrebbero esserci dei problemi, dei cambi di programma repentini, c’è molta incertezza. Non sappiamo se riusciremo veramente a gareggiare, dipenderà tutto dal virus, da come si evolverà. Ora sta migliorando, ma con il rientro del freddo in autunno potrebbe esserci una seconda ondata e noi capiteremmo proprio in quella fase. È una cosa che va valutata giorno dopo giorno, bisogna farsi trovare pronti in ogni caso”.
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Si sta iniziando a parlare del tuo passaggio, in contemporanea con il cross, anche al parallelo. Lo vedremo sin dal prossimo anno?
“Sicuramente bisogna concentrarsi su quello che va bene e abbiamo di certo. Quel sogno l’ho rimandato, al momento dopo le Olimpiadi di Pechino, magari ne riparleremo. Dovremo vedere l’evoluzione del cross: se aumenterà il numero di gare continuerò a concentrarmi su questa disciplina, se invece andrà ancora di più scemando, magari un pensiero allo snowboard alpino lo posso fare”.
Lo snowboard italiano in questa stagione ha dominato in lungo e in largo: gran parte del merito anche a Cesare Pisoni?
“Assolutamente sì. Cesare è una persona fondamentale all’interno del nostro team, nel corso degli anni ha saputo costruire squadre e programmi di allenamento perfetti. Siamo cresciuti, i risultati sono cresciuti nel corso delle stagioni. È un leader, sempre pronto a darci una mano, un supporto o un consiglio quando ce n’è bisogno. Il suo operato è veramente importante. Grazie a quello ci siamo portati a casa la Coppa delle Nazioni, una cosa storica: merita di tenerla lui. Magari Cesare non gareggia, ma senza di lui il nostro movimento non sarebbe così all’avanguardia”.
Sulla questione del possibile rinvio dei Mondiali di sci alpino di Cortina del prossimo anno cosa ne pensi?
Sono abbastanza d’accordo se la situazione non consentirà l’ottimale svolgimento della manifestazione. Di conseguenza sarà opportuno rinviarli per il bene dell’evento e di tutto ciò che gli sta attorno. Gli addetti ai lavori, i diritti televisivi: tutto ruota attorno alla perfetta riuscita dell’evento. Secondo me sarà una scelta giusta spostarli. A ruota poi potrebbero essere spostati anche i nostri Mondiali e quelli delle altre discipline. Adesso la cosa importante è ripartire, con un profilo basso, sapendo che certe cose potrebbero essere affrontate più avanti, come i Mondiali. A certe cose bisognerà rinunciare: sono stati spostati anche i Giochi Olimpici di Tokyo ed è stato assolutamente giusto così. Bisogna far le cose corrette senza fretta.
Ci avviciniamo ai Giochi Olimpici di Pechino 2022: l’obiettivo sarà confermare l’oro di due anni fa?
“L’obiettivo è arrivare al 100%, nella miglior condizione possibile e giocarmi tutte le mie carte come ho fatto nella scorsa Olimpiade. Senza troppe paranoie o pressioni, che in ogni caso ci saranno, visto che arriverò con il mio titolo di campionessa olimpica in carica. Cercherò di difenderlo al massimo dando tutto quello che ho in corpo”.
gianluca.bruno@oasport.it
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