Ester Ledecka, la protagonista anti-sistema delle Olimpiadi

Si dice che lo sport ad alto livello, al giorno d’oggi, sia una questione di dettagli. Allenamenti iper-specifici, diete particolari, persino una cura dell’immagine maniacale.

E poi c’è lei… Ester Ledecka. Lei che se ne frega di tutto e vince.

Sarà per lo spirito freak del mondo dello snowboard, sarà perché viene da una Nazione – la Repubblica Ceca – non esattamente abituata a vincere negli sport invernali, sarà quel che sarà, ma la spensieratezza di questa ragazza, unita alla sua voglia di competere, ha conquistato le Olimpiadi di PyeongChang, con due ori annessi.

Due ori senza precedenti.

È difficile disegnare i confini dell’impresa di Ester Ledecka. Nessuno è mai riuscito a realizzare qualcosa di simile nella storia ed è difficile immaginare che qualcuno possa imitarla in futuro. Snowboard e Sci Alpino sono due discipline talmente diverse tecnicamente che ricordare le doppiette storiche di Johan Grøttumsbråten (1928) e Thorleif Haug (1924) in sci di fondo e combinata nordica ha senso fino a un certo punto.

La vittoria in Super-G verrà ricordata per sempre come un’impresa impronosticabile e quasi insensata per come è nata e si è sviluppata, dai precedenti non-risultati in Coppa del Mondo fino all’atterraggio sulle code nell’ultimo salto, ma anche la medaglia d’oro nel gigante parallelo di snowboard non va sottovalutata, perché sostenere la pressione del pronostico e della storia può essere anche più difficile.

Ma la vera fotografia anti-sistema di Ester Ledecka è la sua immagine in conferenza stampa con gli occhialoni, due volte di fila…

Non è proprio De Coubertin, ma la rivincita di un orgoglio genuino che in questo mondo sportivo governato dalle finte perfezioni diventa piacevole nota stonata. Non succederà più? “Chissenefrega”, direbbe lei. Viva Ester Ledecka!