Vekic difende Djokovic: "Non è colpa del tennis, qui la gente è tornata a vivere senza restrizioni"
Pubblicato 27/06/2020 alle 12:52 GMT+2
Donna Vekic, in campo nella tappa di Zara dell'Adria Tour contro Olga Danilovic, sostiene l'idea di Novak Djokovic: "Non è colpa del tennis se c'è stata una ripresa dei contagi. In Serbia e Croazia la gente ha ripreso a vivere senza restrizioni, ammassandosi nei locali e nei ristoranti".
I casi di positività al coronavirus riscontrati all'Adria Tour, con il coinvolgimento di diversi giocatori e membri degli staff, continuano a far discutere. Sono state tante le critiche ricevute da Novak Djokovic per aver organizzato un torneo senza misure di sicurezza e condito con una serie di eventi collaterali ad altissima promiscuità, ma in suo sostegno si alza la voce di Donna Vekic.
La tennista croata, numero 24 del mondo, ha partecipato alla tappa dell'Adria Tour di Zara scendendo in campo contro Olga Danilovic, figlia del grande cestista serbo Sasha Danilovic, leggenda della Virtus Bologna. Entrambe le ragazze si sono sottoposte a tampone e sono risultate negative.
La situazione è molto complicata, ma sono molto dispiaciuta per Djokovic, perché la sua idea era bellissima. È difficile dare un giudizio, perché in Serbia e in Croazia la persone non stanno più seguendo alcuna restrizione: sono tutti ammassati nei club e nei ristoranti, non è una situazione legata soltanto al tennis. Mi spiace molto che l'Adria Tour sia finito così, perché Djokovic ha fatto un grandissimo lavoro portando tutti quei grandi giocatori in Croazia per un torneo di beneficenza. Aveva soltanto intenzioni positive.
La ripresa dei contagi nella penisola balcanica
Nelle ultime tre settimane, la Serbia sta vivendo una ripresa dei contagi da coronavirus. Nella giornata di ieri, venerdì 26 giugno, sono stati registrati 193 nuovi casi, il triplo rispetto ai giorni dell'Adria Tour e il numero più alto dal 1° maggio scorso. Anche la curva della Croazia, praticamente covid-free tra fine maggio e la prima metà di giugno, ha fatto segnare un grosso rimbalzo nell'ultima settimana: giovedì 25 giugno sono stati registrati 95 casi, uno in meno del picco massimo dell'epidemia toccato il 1° aprile.
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