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Il 2019 di Fognini inizia con un sorriso, Gojowczyk ko ed è ai quarti. Berrettini-Cecchinato fuori

DaOAsport

Aggiornato 09/01/2019 alle 08:33 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Fabio Fognini festeggia il successo ad Auckland, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Esordio con il brivido e forse anche di più per Fabio Fognini. L’azzurro soffre tantissimo contro il tedesco Peter Gojowczyk (n.60 del mondo) nel match di secondo turno valido per l’ATP di Auckland (Nuova Zelanda). 2 ore e 6 minuti di partita al termine delle quali il ligure è riuscito ad imporsi con il punteggio di 6-2 3-6 7-6 (5) ottenendo l’accesso ai quarti di finale dove se la vedrà con il vincente della sfida tra il tedesco Philipp Kohlschreiber (n.34 del ranking) e il francese Ugo Humbert (n.98 del ranking), che nelle qualificazioni aveva eliminato il nostro Roberto Marcora.
Nel primo set il tennista di Arma di Taggia domina la scena. Strappando il servizio nel gioco d’apertura al teutonico, impone il proprio ritmo con ottime accelerazioni di difficile lettura per l’avversario. Una superiorità suggellata dal secondo break del settimo game, comportante il 6-2 in appena 30′. Il 93% dei punti ottenuti con la prima di servizio e il 75% dei quindici vinti in totale con questo fondamentale, tenendo conto del 47% dei punti conquistati in risposta, giustificano quanto visto nella prima frazione da parte del n.13 ATP.
Nel secondo set Gojowczyk registra la propria battuta, avendo un rendimento più continuo. Un aspetto che rende il confronto maggiormente equilibrato. Nell’ottavo game il primo vero passaggio a vuoto costa caro al nostro portacolori, costretto a cedere il servizio. Sotto 5-3 l’azzurro non riesce nella rimonta, perdendo il secondo parziale sul 6-3 anche per via di qualche errore di troppo.
Nel terzo set succede davvero di tutto. Fabio comincia bene strappando il servizio al rivale nel secondo gioco, subendo però l’immediato controbreak nel game successivo. Uno scambio di “cortesie” che si ripete nel settimo ed ottavo gioco, nel quale il ligure alterna momenti di tennis brillante ad altri non altrettanto positivi. Fognini deve poi annullare nel nono e undicesimo game quattro pericolosissime palle break, facendo appello a tutto il proprio talento per uscire da una situazione decisamente complicata. Si va al tie-break e la tensione è palpabile. Si gioca sul filo del rasoio e alla fine è l’azzurro a spuntarla piegando dopo un estenuante braccio di ferro il tedesco (7-5).

Berrettini si arrende a Mayer: secondo turno fatale

Auckland poco fortunata per il nostro Matteo Berrettini. Sul cemento neozelandese il n.52 del mondo è stato eliminato in tre set dall’argentino Leonardo Mayer (n.54 del ranking) con il punteggio di 5-7 7-6 (5) 6-3 in 2 ore e 26 minuti di partita. Una sconfitta amara per il romano, avanti di un set e con tre match point non sfruttati nel secondo parziale per chiudere la partita. Un confronto che comunque potrà servire al nostro portacolori in termini di esperienza.
Nel primo set l’equilibrio regna sovrano. Entrambi i tennisti hanno un’ottima resa al servizio e per chi risponde non è semplice trovare la misura dei propri colpi. In particolar modo Mayer con i suoi 5 ace ha un rendimento, specie nelle prime fasi, molto alto. Nella fase calda della frazione però Berrettini è abilissimo ad approfittare di un leggero calo del proprio avversario nel dodicesimo game, strappando la battuta al sudamericano ed aggiudicandosi il parziale 7-5.
Nel secondo set il canovaccio dell’incontro non cambia ed entrambi riescono ad avere un rendimento al servizio proficuo (4 ace messi a segno dall’azzurro). Matteo, però, come fatto nella frazione precedente, tenta il colpo nel dodicesimo game, con tre palle break che valgono tre match point. Stavolta, però, manca concretezza e questo aspetto incide nel tie-break ben gestito dall’argentino, vittorioso 7-5.
Nel terzo set sono tanti i motivi per cui rammaricarsi in casa Berrettini. La palla break non sfruttata nel primo game ed anche quella nel settimo pesano come un macigno sulle sorti di un match in cui sono pochi i punti di differenza tra i due contendenti. E così Mayer, abile invece nel trovare il break nel quarto gioco, può festeggiare il passaggio di turno sul 6-3, forte di 7 ace e con il 72% dei punti ottenuti con la prima al servizio e il 59% con la seconda.

Cecchinato si arrende a Sandgren

Esordio amaro per Marco Cecchinato nel torneo ATP 250 di Auckland: l’azzurro, ammesso direttamente al secondo turno in virtù della testa di serie numero 3, è stato sconfitto sul cemento outdoor neozelandese dallo statunitense Tennys Sandgren, che si è imposto con un doppio 6-3 in meno di un’ora di gioco.
Primo set dominato dai servizi: i primi punti in risposta arrivano per Cecchinato nel terzo game, ma l’azzurro da 0-30 si fa poi rimontare. Altri due game senza punti in risposta, poi lo statunitense ne vince addirittura quattro di fila strappando il servizio a zero nel sesto game all’italiano, salendo 4-2. Sandgren non trema nei due turni seguenti in battuta e porta a casa la prima partita per 6-3 in appena 24 minuti.
Nella seconda frazione c’è più lotta in ogni game, ma il break lo mette a segno ancora Sandgren, che ai vantaggi del terzo game sale 2-1 e servizio. Nel quarto gioco Cecchinato va 15-30, ma si fa rimontare e praticamente il match finisce qui perché lo statunitense perderà soltanto un altro quindici in battuta. Cecchinato si salva dal doppio break nel settimo game risalendo da 15-40, ma capitola nel nono quando, avanti 30-0, subisce quattro punti consecutivi. Sandgren chiude 6-3 in 33 minuti.
Impietose le cifre per l’italiano: Sandgren serve 13 ace contro i 4 di Cecchinato, dell’azzurro l’unico doppio fallo dell’incontro. La prima di servizio fa la differenza: molto più incisiva quella dello statunitense, che vince 31 dei 35 punti, contro i soli 23 (curiosamente sempre su 35) dell’azzurro. Netto il divario nel numero dei punti vinti: 57-39 per lo statunitense.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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