Berrettini-Krajinovic 4-6, 6-3, 6-1: Berrettini vince Budapest
Il romano, alla seconda finale ATP della carriera, vince il torneo di Budapest superando il serbo Filip Krajinovic: 4-6, 6-3, 6-1 in rimonta e 2° titolo della carriera dopo Gstaad la scorsa estate (sempre sulla terra rossa). Per Berrettini arriva così anche il best-ranking: da lunedì sarà il nuovo n°37 del mondo!
Berrettini in trionfo a Budapest
Credit Foto Getty Images
E fanno due su due. Dopo il torneo di Gstaad, in Svizzera, la scorsa estate, contro Bautista-Aguet, Matteo Berrettini si conferma uomo dal sangue freddo e si impone anche nella seconda finale ATP della carriera. Budapest si conferma terra di soddisfazioni per l’Italia. Nell’edizione 2017 la finale di Paolo Lorenzi; nel 2018 il primo titolo professionistico di Marco Cecchinato; nel 2019 ecco il successo di Matteo Berrettini, bravissimo a regolare un potenziale osso duro come Filip Krajinovic.
Già perché il serbo veniva da una settimana partita dalle qualificazioni e aveva messo in fila gente di tutto rispetto come Seppi, Albot, Coric ed Herbert. Non è riuscito però a replicarsi in finale contro Berrettini, più solido e più forte di lui sulla distanza. Già perché nelle condizioni variate di una Budapest decisamente più fresca rispetto ai giorni precedenti e sulla quale soffiava un forte vento, Berrettini non ha mai perso la calma. Nemmeno quando dopo un inizio dominante al servizio – 16 punti a 1 nei primi 4 turni di servizio – aveva improvvisamente perso la prima lasciando a Krajinovic un primo set dove il romano aveva probabilmente fatto vedere le cose migliori.
Berrettini ha però reagito con grande freddezza, non perdendo mai la calma e rimanendo sempre attaccato a una partita nella quale ha sempre avuto evidentemente la sensazione di poter fare la differenza.
/origin-imgresizer.eurosport.com/2019/04/28/2575175-53402210-2560-1440.jpg)
Matteo Berrettini all'ATP 250 di Budapest 2019
Credit Foto Imago
E così, una volta strappato il servizio a Krajinovic con il break del 4-2 a metà secondo set, il romano ha cambiato passo, riuscendo a trovare più solidità e più fiducia anche nel fondamentale che per la prima metà della finale gli aveva causato più di un fastidio: il rovescio. Krajinovic ha invece perso un po’ il controllo della sua racchetta e dei suoi nervi, concedendo qualche errore di troppo ma soprattutto il primo e fondamentale turno di servizio del terzo set. Da lì in poi Berrettini è veramente andato ‘sparato’ verso il traguardo, quello del secondo titolo ATP in carriera su due finali giocate; e quello del best-ranking, che da lunedì mattina lo vedrà issarsi alla posizione n°37 del mondo.
Il tennis italiano maschile conferma così il suo grande momento di forma; e dopo i titoli di Cecchinato in febbraio a Buenos Aires e quello di Fabio Fognini la settimana scorsa al Masters 1000 di Monte Carlo, festeggia anche il successo del più giovane di questi 3 interpreti: il 23enne Matteo Berrettini. Dopo anni di tanta attesa, è giusto sottolinearlo: la racchetta azzurra si gode un momento di grande salute.
Contenuti correlati
Pubblicità
Pubblicità
/origin-imgresizer.eurosport.com/2025/06/09/image-3f2c5019-254c-4f31-962d-bde430ece2e2-68-310-310.jpeg)