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Dolgopolov spaventa Djokovic, ma è ancora finale con Federer

Davide Bighiani

Aggiornato 22/08/2015 alle 23:42 GMT+2

Il numero uno del mondo raggiunge la sua quinta finale nel Master 1000 di Cincinnati, un torneo che finora non ha mai vinto in carriera: battuto in semifinale per 4-6 7-6(5) 6-2 l'ucraino Aleksandr Dolgopolov. In finale Nole se la vedrà con Roger Federer che regola Andy Murray in due set: 6-4, 7-6 (6)

Novak Djokovic beim Masters in Cincinnati

Credit Foto Imago

Secondo set, Aleksandr Dolgopolov con un poderoso dritto al termine di uno scambio lunghissimo si porta sul 3-0 nel tie-break dopo aver strappato il primo set a Novak Djokovic: a quattro punti dal match la partita è finita? Macché... Nole rialza la testa, si prende il tie-break del secondo e veleggia nel terzo (4-6 7-6(5) 6-2). Ecco perché questa vittoria, più di altre, arriva dalla testa prima che dal cuore.
Dolgopolov spaventa Djoko, ma quest'ultimo ha la classe e la tenacia di ribaltare una partita che sembrava ormai persa: il numero uno del mondo si conferma tale anche in una giornata "no" davanti a un avversario in palla. Nole perde il primo set, complice anche una lunga serie di vincenti dell'avversario, chiede l'aiuto dei medici a causa di forti dolori addominali, sembra cedere, ma non molla e si porta a casa il match. E così la corsa del serbo verso il Career Golden Masters (= vincere tutti i nove Master 1000 esistenti) continua...

Un po' di statistiche

Con la vittoria contro Dolgopolov Djokovic centra la decima vittoria in dieci semifinali in stagione, la decima finale di fila quest'anno e cerca il titolo. E poi ancora: si tratta della sua finale n.36 in un Masters 1000, la settima negli ultimi 7 giocati, la quinta a Cincinnati dopo quelle del 2008-2009-2011-2012, anche se per ora non ha mai vinto.
Roger Federer a Cincinnati

Sarà Djokovic-Federer, again

Roger Federer non si lascia sfuggire l'occasione di tornare in finale: lo svizzero regola in due set Andy Murray, per 6-4 7-6 (6) e raggiunge l'atto finale a Cincinnati per la settima volta in carriera. Dal 2005 al 2014 c'era riuscito sei volte e per sei volte ha portato a casa il trofeo: quella con Djokovic è la riedizione di una finale già vista nel 2009 (6–1, 7–5) e nel 2012 (6-0, 7-6). Una partita praticamente a senso unico, quella contro lo scozzese, che si deve arrendere dopo 8 vittorie consecutive collezionate in terra canadese: Roger diventa una vera e propria bestia nera per Murray, già sconfitto in semifinale a Wimbledon.
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