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Federer strapazza Djokovic! Settima meraviglia a Cincinnati

Luca Stacul

Aggiornato 23/08/2015 alle 21:59 GMT+2

Il serbo numero 1 del mondo puntava al "Career Golden Masters", ma si è dovuto arrendere di fronte a un Roger Federer scintillante, capace di imporsi in due set (7-6 6-3) al termine di una partita splendida per lo svizzero, mentre Nole ha commesso troppi errori rispetto ai suoi standard alieni del 2015.

Roger Federer celebrates after winning through in Cincinnati

Credit Foto AFP

Il Masters di Cincinnati poteva regalare a Novak Djokovic il primo "Career Golden Masters" della storia del tennis e invece il torneo statunitense ha consacrato ancora una volta il talento senza tempo di Roger Federer, che non ha solamente vinto il Masters ma l'ha fatto regalando attimi di tennis unico, dando spettacolo dal primo all'ultimo scambio in una settimana da ricordare.
Anche la finale ha confermato il verdetto che i turni precedenti consigliavano: Federer è riuscito ad accorciare gli scambi e a dominare i propri turni di servizio, senza concedere nemmeno una palla-break lungo tutto l'arco della partita, mentre dall'altra parte della rete Djokovic ha sofferto, commettendo troppi errori e senza risucire ad alzare il livello del suo tennis nei momenti decisivi.
Nel primo set Federer parte forte, ma Djokovic se la cava annullando 4 palle-break nei suoi primi due turni di servizio: il serbo riesce a trascinare il parziale al tie-break, ma crolla proprio nel momento clou, cedendo con un 7-1 che vale più di mille parole (e con una "risposta in demi-volée" che sta già diventando un marchio di fabbrica...).
Il momento difficile del serbo si completa con il break subito all'inizio del secondo set, grazie al quale Federer sale 3-0. Il secondo game è emblematico, con Djokovic che regala il servizio commettendo 3 doppi falli. Il serbo poi prova a tenere con la grinta, ma non c'è niente da fare: riesce solo a raggiungere i vantaggi nel settimo game prima di arrendersi con un 6-3 che premia un Federer semplicemente perfetto.
Per Roger è il settimo sigillo a Cincinnati, un trionfo che lo lascia verso gli US Open: il fuoriclasse elvetico ha vinto il suo ultimo Slam nel 2012 (a Wimbledon), ma ora - completata la "metamorfosi edberghiana" - sembra pronto a riscrivere la storia. Ancora lui, ancora una volta.
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