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Berrettini, sconfitta amara: Kudla vince in rimonta, sfuma la chance con Berankis

DaOAsport

Aggiornato 26/02/2019 alle 13:40 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Matteo Berrettini, ATP Sofia 2019

Credit Foto Imago

Sconfitta amara all’esordio per Matteo Berrettini nell’ATP di Dubai (Emirati Arabi) di tennis. Nell'ATP 500 di Dubai il 22enne azzurro, numero 56 del mondo, è stato superato con il punteggio di 2-6 7-5 7-5 dallo statunitense Denis Kudla, numero 68 del ranking, che si conferma una specie di bestia nera per il laziale, visto il terzo successo maturato in quattro match. Una sconfitta che fa male perché subita dopo un brillante primo parziale a cui però sono seguite due frazioni nelle quali Berrettini non è riuscito ad essere sufficientemente lucido. Kudla affronterà quindi nel prossimo turno il lituano Ricardas Berankis (n.113 ATP); e vincitore a sorpresa contro uno dei tennisti più in forma in questo momento: Danil Medvedev.
Nel primo set l’inizio del romano è ottimo: turno di servizio tenuto splendidamente e break immediato. Nei primi tre game un parziale di 12 punti a zero in favore del nostro portacolori la dice lunga sul suo avvio promettente. Una vera “Ira di Dio” l’italiano, armato di un dritto devastante e di una battuta illeggibile per il suo avversario. Il 100% dei quindici vinti con la prima e il 71% con la seconda in battuta portano in dote a Berrettini diversi punti. Poi l’efficacia della risposta si tramuta nel secondo break del confronto e nel successo del primo parziale (6-2).
Nel secondo set i servizi la fanno da padroni e anche le percentuali di efficienza di Kudla salgono sensibilmente. Nella fase calda della frazione, l’azzurro prova ad alzare i giri del suo motore costringendo l’americano ai vantaggi nel decimo game ma poi la prima del rivale è solida e gli consente di uscire dal momento di difficoltà. Per contro, nel gioco successivo, il nostro portacolori cede inaspettatamente al tennista di origini ucraine. Qualche errore di troppo per lui ed il 7-5 arriva inesorabilmente.
Nel terzo set il canovaccio è lo stesso. Entrambi i contendenti esprimono il loro meglio nei turni in battuta e gli scambi sono tipici dell'”uno-due“. Diversi infatti sono i colpi risolutivi in questa frazione. Da par suo, Kudla legge meglio le traiettorie al servizio di Berrettini e questo aspetto fa la differenza sul finire del parziale. La profondità di alcune risposte, infatti, si rivela letale per l’italiano, costretto ancora una volta a cedere la battuta nell’undicesimo game. Un remake triste per i sogni di gloria del nostro Matteo, costretto a salutare prima del tempo gli Emirati Arabi sullo score di 7-5, non senza rammarico.
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