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ATP Dubai: Monfils sfiora l'impresa, ma Djokovic annulla 3 match point e vola in finale

Simone Eterno

Aggiornato 28/02/2020 alle 19:16 GMT+1

Nella semifinale dell'ATP 500 di Dubai Gael Monfils sfiora l'impresa: il francese gioca un grande primo set, sale 3-1 nel secondo set e arriva anche a 3 match point. Poi però Djokovic ritrova la strada infliggendo al "povero" Monfils la 17esima sconfitta in carriera su 17 incroci tra i due: 2-6, 7-6, 6-1. Djokovic resta così imbattuto nel 2020: in finale troverà Tsitsipas.

Novak Djokovic (ATP Dubaï)

Credit Foto Getty Images

Niente. Nulla da fare. A Gael Monfils non è bastata nemmeno la miglior partita della carriera contro Novak Djokovic. Dopo 16 sconfitte consecutive, per il francese, arriva anche il 17esimo ko contro il serbo. Quello più amaro, quello certamente più difficile da digerire: per un set e mezzo infatti Monfils era stato implacabile. E alla fine del secondo set, il transalpino, aveva anche avuto 3 match point, di cui 2 consecutivi sul proprio servizio.
E allora proprio da lì è obbligatorio iniziare la cronaca degli eventi. Un tie-break autentico spartiacque tra due partite: quella emozionante; e quella mai più esistita. Monfils infatti, arrivato a corto di benzina già sul finale del secondo parziale, aveva sparato a tutta per un’ora e mezza. Un’ora e mezza di altissimo livello, di Djokovic costretto sulla difensiva e di un Monfils a giocarsi tutte le proprie cartucce come se non ci fosse un domani. Tattica vincente: 6-2 il primo set e fuga un break avanti anche nel secondo.
Djokovic però ha trovato come sempre il modo di rientrare, di insinuare dei dubbi, di rimettersi sotto. Il controbreak fino al 3-3 ha significato per Monfils il primo campanello d’allarme; un suono acuto e percepibile già sul finale di set, quando dal punto di vista fisico al transalpino sono iniziate a mancare forza e lucidità in qualche scelta. Come un moderno Dorando Pietri però Monfils ha saputo trascinarsi in qualche modo fino al rettilineo del traguardo: un tie-break rifugio, dentro o fuori.
Il francese lì ha messo in campo tutto ciò che aveva, prodigandosi in nuovi scambi prolungati e alla fine sorprendendo un Djokovic meno perfetto del solido: 6 punti a 3 Monfils, 3 match point consecutivi di cui i primi 2 sul proprio servizio. Ecco, appunto, il servizio...
Al dunque Monfils non ha trovato la prima... E Djokovic, come al solito, è rientrato. Il serbo ha annullato del due chance del francese, ha pulito le linee sulla terza e alla fine è riuscito a girare il tie-break per 10 punti a 8. Game, set and match.
L’inevitabile si è infatti palesato ancora una volta per Monfils, che stremato e senza più benzina si in corpo che nella mente, si è arreso all’ormai già scritto copione: 6-1 Djokovic nel terzo set. E diciassettesima vittoria su 17 incroci a livello ATP.
Per Monfils dunque Nole resta un tabù; mentre per Djokovic questa rappresenta proprio la 17° partita vinta su 17 uscite ufficiali in questo 2020. Quella del n°1 del mondo è la miglior striscia aperta della sua carriera; anche se le incredibili 41 partite vinte consecutivamente nel 2011 restano ancora un traguardo lontano.
Proverà a dire la sua domani Stefanos Tsitsipas, giustiziere di Evans in una ben più comoda partita – 6-2 6-3 – e avversario di Djokovic nella finale di sabato.
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