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ATP 500 Dubai, Jannik Sinner: "Non ho lasciato Piatti perché vecchio. Con Vagnozzi lavoro su cose nuove"

DaOAsport

Pubblicato 22/02/2022 alle 22:17 GMT+1

TENNIS - Dopo la vittoria in rimonta contro Davidovich Fokina, Sinner è tornato sulle ragioni che lo hanno spinto a divorziare con Riccardo Piatti e a mettersi nella mani del nuovo coach Simone Vagnozzi: "Non ho scelto di cambiare perché Simone è più giovane. Ho passato sette anni meravigliosi con Riccardo Piatti e il suo team. Ma non ci sono ragioni precise. Con Murray sarà dura".

Jannik Sinner

Credit Foto Getty Images

Jannik Sinner ha esordito in maniera vincente al torneo ATP 500 di Dubai, riuscendo a sconfiggere lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina al termine di un incontro particolarmente complesso. L’altoatesino non ha brillato nel primo set e nella seconda frazione si è trovato sotto di un break, ma ha reagito e ha impattato trascinando il parziale al tie-break: sotto per 6-3 ha avuto la personalità per annullare tre match-point consecutivi. Nel terzo set ha sfoggiato un livello di gioco superiore ed è così riuscire ad avere la meglio sull’iberico col punteggio di 4-6, 7-6(6), 6-3.
Nella conferenza stampa post partita, Jannik Sinner è tornato sulla rottura del rapporto con l’allenatore Riccardo Piattisostituito con Simone Vagnozzi: “Se ho cambiato perché Vagnozzi è più giovane di Piatti? No, non è questo il motivo. Come ho sempre detto, ho passato sette anni meravigliosi con Riccardo Piatti e il suo team. Ma non ci sono ragioni precise. È ancora presto per parlare del mio lavoro con Simone, ma stiamo lavorando molto duramente anche su nuovi aspetti.Ma ovviamente c’è bisogno di tempo: ognuno di noi ne ha bisogno per conoscersi meglio“.

"Murray combattente, sarà un match duro"

Jannik Sinner si è lanciato anche verso la sfida di domani contro Andy Murray: “Ho perso l’ultima sfida, a Stoccolma: sarà una partita molto difficile. Tutti sappiamo che grande campione è, è un combattente: sarà dura. Il mio futuro?La strada è ancora lunga. Conosco il mio potenziale e so che posso giocare un buon tennis se mi sento bene. Ma so anche che devo migliorare ancora in molte cose”.
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