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Sinner, appuntamento con la storia: nessun italiano ha battuto Djokovic due volte in carriera. Curiosità sulla finale

Stefano Dolci

Aggiornato 19/11/2023 alle 15:47 GMT+1

NITTO ATP FINALS - Dopo essere diventato il primo italiano a raggiungere una finale delle ATP Finals, Jannik Sinner proverà non solo a portarsi a casa un montepremi monstre ma anche a diventare il primo italiano a battere per due volte nella propria carriera Nole Djokovic, che va a caccia di rivincite e del settimo trionfo nelle ATP Finals (se ci riuscisse staccherebbe Federer nell'albo d'oro).

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Comunque vada, sarà un successo anche se un’occasione così ghiotta forse non ricapiterà mai più. Jannik Sinner questo pomeriggio nella magica cornice del Pala Alpitour di Torino non ha solo l’occasione di diventare il primo italiano in 54 edizioni a laurearsi campione delle ATP Finals - completando una settimana da Dio del tennis e un clamoroso en plein che gli permetterebbe di diventare il giocatore ad aver intascato anche la somma più alta mai vinta in un torneo Atp (4 milioni 801 mila e 500 dollari) - ma di diventare anche il primo italiano a sconfiggere Novak Djokovic per due volte. Martedì scorso, con il successo maturato in tre set nella seconda partita del gruppo verde, Sinner è diventato il quinto azzurro ad aver battuto la leggenda serba in 54 precedenti contro giocatori italiani dopo Volandri, Cecchinato, Sonego e Musetti ma nessuno è mai riuscito a surclassare Nole due volte. In pochi giorni, l’azzurro – che è diventato il 4° giocatore dal 2000 a centrare la Finale delle ATP Masters giocando in casa dopo Leyton Hewitt (2001), André Agassi (2003) e Andy Murray (2016) - diventerebbe una sorta di bestia nera per il numero uno del mondo che avrà sete di rivincita e dopo aver schiantato Alcaraz senza appelli, vorrà prendersi la sua rivincita sul giocatore che in questi ultimi ultimi mesi di 2023 lo ha messo più in difficoltà, con un tennis vario fatto di angoli, pochissimi errori e un servizio capace di fare molto male.
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L'effetto finale al replay

Se nel successo contro Medvedev è stata la resilienza nel terzo set ad impressionare e a permettergli di riprendersi in mano l’inerzia di un match che sembrava essergli sfuggito di mano, dopo il tie-break dominato dal russo, contro Djokovic a strabiliare fu la capacità di solidità pazzesca del suo tennis (appena 11 errori, non forzati) a regalargli lo scalpo più prestigioso della sua carriera. Djokovic però a cinque giorni dalla battaglia persa contro Jannik, avrà trovato le contromisure per rendere complicata la vita a Sinner in questo autentico re-match dove Sinner proverà a sovvertire anche la cabala evidenziata da una curiosa statistica, sviscerata dal blog Lo Slalom di Angelo Carotenuto, e che sottolinea come questa sia la 20ª volta che due giocatori che già si sono sfidati nella fase a gironi si guadagnano l’accesso all’ultimo atto delle Finals. Nei 19 precedenti ben 11 volte chi ha perso la prima sfida ha poi sollevato il trofeo (il 57% dei casi). Novak Djokovic si troverà ad affrontare la quarta finale al replay, per due volte (2008, 2015) è riuscito ad alzare il trofeo battendo in finale Davidenko e Federer mentre cinque anni fa, nel 2018, contro Zverev ha perso l’ultimo atto (6-4, 6-3) dopo aver vinto il match del girone 6-4, 6-1.
  • Novak Djokovic cerca il settimo acuto alle Finals: il suo rendimento nelle 9 finali
2008Djokovic-DavidenkoW (6-1, 7-5)
2012Djokovic-FedererW (7-6, 7-5)
2013Djokovic-NadalW (6–3, 6–4)
2014Djokovic-FedererW (Ritiro)
2015Djokovic-Federer W (6–3, 6–4)
2016Djokovic-MurrayL (3-6, 4-6)
2018Djokovic-ZverevL (4-6, 3-6)
2022Djokovic-Ruud W (7-5, 6-3)
2023Djokovic-Sinner?
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