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Sinner-Alcaraz, atto V: a Indian Wells l'azzurro cerca la svolta definitiva, lo spagnolo la vetta del ranking mondiale

Matteo Zorzoli

Pubblicato 18/03/2023 alle 12:07 GMT+1

INDIAN WELLS - Sabato in seconda serata (ora italiana) andrà in scena la quinta sfida Atp tra l'azzurro e lo spagnolo: 2-2 i precedenti. Alcaraz insegue la vetta del ranking mondiale (in caso di vittoria finale), Sinner la seconda finale 1000 in carriera a due anni da quella persa a Miami contro Hurkacz

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Parigi, Londra, Umago, New York e ora Indian Wells. Questa volta è la California a fare da sfondo a Sinner-Alcaraz, la rivalità del futuro (e del presente) del tennis mondiale. Per l'azzurro è l'occasione perfetta per scacciare i fantasmi di quel doloroso match point ai quarti degli US Open poi vinti dal 19enne spagnolo. Il bilancio è 2-2 (oltre a Flushing Meadows, Carlitos ha vinto al Masters 1000 di Bercy, mentre Jannik a Wimbledon e a Umago, alzando la coppa). Sul cemento, dunque, è in vantaggio 2-0 Alcaraz. Sabato oltre alla finale, alla classifica (la vittoria nel torneo per il murciano significherebbe riprendersi la prima posizione del ranking ai danni di Djokovic, per l'altoatesino la 6ª posizione, ovvero best ranking) e al vantaggio nel parziale con il rivale, c'è in palio qualcosa di più. Per l'allievo di Simone Vagnozzi, in particolare.

Miami 2021, fare tesoro delle occasioni sprecate

La meritocrazia del tennis poggia sull'architettura dei tornei e dei punti messi in palio dagli stessi. Ecco allora che la gavetta di un professionista inizia con i primi successi nel pianeta Challenger, i primi tabelloni principali guadagnati con le qualificazioni, le prime partite vinte nel circuito maggiore. Sinner, al momento, nel suo palmares può vantare cinque titoli 250 e un 500, ma esattamente due anni fa avrebbe potuto bruciare le tappe e dare un'accelerata improvvisa al suo percorso. 4 aprile 2021, Miami, la prima finale 1000 a 19 anni. Dall'altra parte della rete un grande amico, il polacco Hubert Hurkacz. Jannik entra in campo da favorito, ma esce sconfitto 7-6 6-4. Quella finale è il primo grande turning point della carriera del n° 1 italiano, un'occasione sprecata compensata dall'exploit in classifica dei mesi successivi.
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Sinner e Hurkacz dopo la finale di Miami 2021

Credit Foto Getty Images

La costruzione di un campione, però, passa anche, e soprattutto, dai successi e Sinner da quella finale sul cemento della Florida non è mai più andato così avanti in un tabellone di un 1000 o di uno Slam. Ecco perchè la sua seconda semifinale in un Masters è l'occasione della svolta definitiva, della consapevolezza. Una vittoria contro il rivale generazionale, su un palcoscenico così importante, darebbe al talento di Sexten l'iniezione di autostima decisiva per fare l'ultimo salto di qualità, per tornare a giocarsi una finale in un torneo "maggiore" e, in caso di trionfo domenica, sedersi al tavolo dell'èlite del tennis. Dal punto di vista tecnico i miglioramenti dell'approccio Vagnozzi-Cahill sono sotto gli occhi di tutti: Jannik ora ha tutte le carte in regola per decollare.
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