Filippo Volandri: "La risposta di Sinner vale quella di Djokovic. Alcaraz campione vero"
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Pubblicato 16/03/2024 alle 10:10 GMT+1
INDIAN WELLS - Il capitano dell'Italtennis alla vigilia della semifinale di sabato sera: "Carlos è un campione completissimo, ma per battere questo Sinner devi essere perfetto per due o tre ore di fila"
Alcaraz: "Sinner è il migliore al mondo: sarà il match più difficile dell'anno"
E' il giorno della semifinale dei sogni tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz a Indian Wells. I due enfant prodige del tennis mondiale si scontreranno nella valle di Coachella per lo scettro di vice-re del tennis mondiale alle spalle di Novak Djokovic. Alla vigilia della supersfida il capitano dell'Italtennis, Fillipo Volandri, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport:
"Jannik se possibile è addirittura migliorato rispetto al successo in Australia. Ha il completo controllo degli scambi e delle emozioni, alza il livello nei momenti delicati, è un maestro nell’individuare subito le scelte tattiche più corrette. Certamente l’obiettivo degli avversari è di impedirgli di impossessarsi dello scambio, perché altrimenti ti travolge con il ritmo infernale e la profondità dei colpi. Carlos può essere molto aggressivo da fondo, ma sa usare anche la palla corta per spezzare il ritmo oppure venire a rete per metterti pressione sul passante. Lo sappiamo, è un campione completissimo, ma per battere questo Sinner devi essere perfetto per due o tre ore di fila. Ne sarà capace?".
Sui punti di forza di Sinner
"È proprio così: consapevole che nei game di risposta rimane sempre nelle stringhe degli avversari, può gestire mentalmente alla perfezione il suo servizio, peraltro miglioratissimo negli ultimi sei mesi. D’altronde, la risposta è sempre stata uno dei suoi fondamentali più incisivi, e adesso credo sia ai livelli di quella di Djokovic. Infatti può permettersi di servire il 36% di prime come nel secondo set contro Lehecka e dominare lo stesso l’incontro".
Su Alcaraz
"Nelle ultime partite è stato più coerente nelle scelte tattiche, senza affidarsi all’estemporaneità come spesso gli succedeva in forza di un talento limpidissimo. Significa che durante il periodo di piccola crisi si è fermato a studiare i dettagli che potevano permettergli di uscire dalla palude: una qualità che appartiene solo ai campioni veri".
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Sinner: "Non mi importa tanto di finire al n.2 del mondo dopo questo torneo"
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