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Djokovic, che beffa: Cilic gli annulla un match point, rimonta e vince al Queens

Simone Eterno

Aggiornato 24/06/2018 alle 19:11 GMT+2

Bella partita del serbo, che nel secondo set va a match point e nel tie-break sale fino al 4-1. Poi però Djokovic si sblocca e Cilic rimonta, vendicando così la sconfitta subita lo scorso anno in finale da Feliciano Lopez. Finisce 5-7, 7-6, 6-3 in favore di Cilic che si conferma così n°5 della classifica ATP e mina vagante per il prossimo torneo di Wimbledon.

Marin Cilic celebrates

Credit Foto Getty Images

L'avvicinamento a Wimbledon si conferma sempre più interessante. Vuoi perché per tutta la settimana, ad Halle, Roger Federer è stato tutto fuorché impeccabile (finale persa con Coric, ovviamente, compresa), vuoi perché al Queens soprattutto si sono viste cose molto interessanti.
L'ultimo atto del torneo londinese ha messo in mostra una bellissima battaglia tra un sempre più in crescita Novak Djokovic, e l'outsider n°1 di questa superficie: Marin Cilic.
Alla fine ha vinto il tennista croato n°5 del mondo e favorito di punta di questo torneo, ma Djokovic ha giocato per almeno due set una buonissima partita.
Non siamo certo sul livello del giocatore che tutti ricordano e che hanno ammirato, ma la crescita del serbo è stata indiscutibile nell'ultimo periodo. Lui, che per questo torneo, dopo la sconfitta subita al Roland Garros da Marco Cecchinato, nemmeno era sicuro di esserci.
Invece Nole si è presentato oggi in versione extra-lusso in risposta, ed è riuscito a far saltare il banco per due set di un Cilic sempre sopra l'80% di prime in campo. Mica un dato da sottovalutare.
Sei palle break salvate in avvio di partita, poi dritti spediti fino al 12esimo game, dove Djokovic prima è stato illuso da una chiamata corretta dal falco proprio sul set point, poi è effettivamente riuscito a fare suo il set sfruttando un rovescio in rete di Cilic.
Il serbo è stato molto solido anche in battuta, mostrando anche lui buonissime percentuali al servizio - ha chiuso vicino all'80% di prime in campo - ma è soprattutto arrivato a match point. Nel decimo game e sul servizio di Cilic. Lì però il finalista dell'ultimo Wimbledon ha sparato una prima esterna delle sue, con la pallina esterna all'incrocio delle righe e tanti saluti alla chance di Nole.
Le recriminazioni di Djokovic, caso mai, possono andare al tie-break successivo, dove avanti 4-1 si è un po' impiantato, regalando un punticino fondamentale per rimettere Cilic in carreggiata ma soprattutto ridargli fiducia. Una fiducia di contro scomparsa dalla racchetta di Djokovic, che subendo 6 punti a 0 si è ritrovato catapultato al terzo set con tutt'altro mood.
Cilic, a quel punto favorito, è andato via più convinto e spedito, riaccendendo in Djokovic quei tarli mentali che uniti alla scarsa condizione sono stati la primaria spiegazione della caduta del serbo da 2 anni a questa parte. Il break subito nell'ottavo game ha poi fatto il resto, con Cilic che sul 5-3 ha chiuso rapidamente e si è preso così la rivincita un anno dopo la beffa subito qui da Feliciano Lopez.
Si mischiano così le carte di un Wimbledon probabilmente più imprevedibile di quanto in molti pensino. Cilic è un avversario da tenere in considerazione anche per Federer; un buon Djokovic - se supera agilmente i primi scogli ed entra nella seconda settimana fresco - può essere un nome del mazzo e un avversario tosto, specie con un'altra settimana di lavoro da poter effettuare. E poi Kyrgios, che qui al Queens ha incantato, oltre che il solito Zverev e gli outsider della nuova generazione. In teoria, insomma, rispetto al Roland Garros, ci dovrebbe essere parecchia più incertezza. Vediamo se Roger Federer, poi, alla fine, sarà o meno d'accordo con quanto visto in queste due settimane d'erba: tutto, infatti, in fin dei conti, passa ancora dalla sua racchetta.
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