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ATP Los Cabos: Fognini soffre ma batte Halys e accede ai quarti, doppio tie break fatale a Fabbiano

DaOAsport

Aggiornato 02/08/2018 alle 09:01 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Fabio Fognini - Wimbledon 2018

Credit Foto Getty Images

Fabio Fognini soffre un set ma conquista l’accesso ai quarti di finale dell'ATP di Los Cabos (Messico), mentre non riesce un’altra rimonta vincente a Thomas Fabbiano. Il ligure ha superato il giovane francese Quentin Halys (n.150 del mondo) con il punteggio di 2-6 6-4 6-0 in 1 ora e 27 minuti di partita: un match, come detto, iniziato male per Fabio, in grado però di trovare la misura dei suoi colpi dal secondo parziale in poi. Fognini nel prossimo incontro se la vedrà contro il giapponese Yoshihito Nishioka (n.247 del ranking), che ha sconfitto in due frazioni lo statunitense (testa di serie n.7) Taylor Fritz con lo score di 7-6 6-1. Fabbiano invece viene sconfitto con un doppio tie break, dal bosniaco Damir Dzumhur, numero tre del seeding, che si impone dopo una battaglia sportiva lunga due ore e dieci minuti: tie break vinti dal balcanico rispettivamente per 7-0 e 7-5, ma quanti rimpianti per il tennista italiano, che in entrambe le frazioni è andato a servire per il set.

Fognini vola ai quarti di finale

Nel primo set il nostro portacolori fatica a mettersi in moto e il suo tennis sul rosso messicano non è sufficientemente incisivo per creare problemi al rivale. Forte dell’80% dei punti ottenuti con la prima di servizio, Halys non soffre per nulla le qualità in risposta dell’azzurro, mettendo in difficoltà Fabio nei suoi turni in battuta. Non è un caso che nel sesto e nell’ottavo game arrivino due break a sancire il 6-2 in appena 23′.
Nel secondo set il tennista di Arma di Taggia prova ad alzare il livello del proprio gioco e dopo aver vanificato il break di vantaggio conseguito nel terzo game, l’azzurro strappa nuovamente il servizio al francese nel quinto, senza concedere neanche un quindici. Da questo momento in poi, l’italiano assume il comando delle operazioni, gestendo lo scambio senza dare modo al transalpino di organizzare una valida difesa. Sul 6-4 Fognini chiude la pratica in 41′, portando il match al terzo set.
Nell’ultimo parziale si assiste ad un soliloquio del ligure. Fabio mette in mostra il suo miglior repertorio e per Halys c’è davvero poco da fare. La terra rossa di Los Cabos si trasforma nel “Red carpet” di Arma di Taggia ed il 6-0 in 23′, con il 100% dei punti vinti con la prima di servizio, la dice lunga sull’andamento della frazione.

Doppio tie break fatale a Fabbiano

Nel primo parziale i rimpianti per l’azzurro iniziano nel secondo game, quando va 0-40 su servizio avversario, ma non riesce a concretizzare nessuna occasione, fallendo addirittura una quarta palla break ai vantaggi. Tocca poi a Fabbiano nel quinto game cancellare un’opportunità all’avversario sul 30-40. L’equilibrio è precario, e si spezza nel corso dell’ottavo gioco, quando l’azzurro trova finalmente il break ai vantaggi, salendo 5-3 ed andando a servire per il set. Qui però Fabbiano si ferma a due punti dalla conquista del parziale: sul 30-30 Dzumhur infila due punti consecutivi ed opera l’immediato controbreak. Si va verso il tie break, che non ha storia: il bosniaco domina e si impone 7-0.
Nella seconda partita si va avanti a strappi: allunga subito il numero tre del seeding, che opera il break nel secondo game, poi però Fabbiano si desta immediatamente, va 0-40 in risposta ed alla terza opportunità trova il controbreak. L’azzurro annulla un altro break point nel quarto game, poi mette la freccia: nel settimo gioco Fabbiano si procura ancora un triplo break point sfruttando il terzo e salendo 4-3 e servizio. La storia si ripete: sul 5-4 l’italiano va a servire per il set ma cede la battuta e Dzumhur riequilibra il parziale. Si va ancora al tie break: Dzumhur conduce sempre le danze ed allunga nel finale, chiudendo 7-5.
Punti totali 98-81 per il bosniaco, che ha concesso 11 palle break, salvandone 8, contro le 9 dell’italiano, capace di cancellarne sei. Costano cari all’azzurro gli 8 doppi falli, alcuni giunti in momenti decisivi, contro i soli sue dell’avversario, che ha anche piazzato un ace. L’azzurro ha messo in campo appena il 52% di prime, contro il 71% dell’avversario.
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