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Masters 1000 Madrid, Matteo Berrettini: "Sento ancora l'infortunio, mentalmente devo essere forte"

DaOAsport

Aggiornato 07/05/2021 alle 10:54 GMT+2

MASTERS 1000 MADRID - Nonostante abbia dimostrato sin qui una condizione fisica di buon livello, il tennista romano ha confessato di risentire ancora del problema ai muscoli addominali: "È un infortunio strano, tre giorni dopo essermi fatto male potevo fare gli addominali ma non riuscivo a girarmi, mi faceva male entrando in macchina, prendendo l'aereo o facendo uno starnuto".

Matteo Berrettini 2021 in Madrid

Credit Foto Getty Images

Matteo Berrettini ha vinto il delicato match degli ottavi di finale del Masters 1000 di Madrid contro l'argentino Federico Delbonis. L’azzurro, a fine match, ha spiegato l’importanza di portare a casa il tie-break con un’entusiasmante rimonta quando era sotto 4-1: "Ho pensato che alla fine era 4-1, ma c’era solo un mini-break da recuperare. Poi una volta 4-4, beh, diventa un ring; a quel punto vince chi lo vuole di più". Questo il commento del tennista romano a domanda diretta nell’immediato post partita. Nonostante abbia dimostrato sin qui una condizione fisica di buonissimo livello, Berrettini ha confessato di risentire ancora del problema ai muscoli addominali: "Sento ancora l’infortunio, è davvero particolare. Mentalmente devi essere forte, perché da un lato sai di stare bene ma allo stesso tempo devi stare attento. È un infortunio strano, tre giorni dopo essermi fatto male potevo fare gli addominali ma non riuscivo a girarmi, mi faceva male entrando in macchina, prendendo l’aereo o facendo uno starnuto".
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Berrettini, il moderatore scherza: "Com'è andata la partita?"

L’azzurro venerdì nel match dei quarti di finale dovrà vedersela con il cileno Cristian Garin e, in caso di successo, in semifinale affronterà il vincente della sfida tra Aleksandr Bublik e Casper Ruud.

Berrettini in conferenza stampa

"Delbonis? Non ci avevo mai giocato e dunque non sapevo cosa aspettarmi. E’ un giocatore scomodo, mancino. Nelle difficoltà sono stato bravo, ho gestito bene i momenti chiave come le palle break nel primo set e il tie-break. Sono partito forte nel secondo set, poi ho giocato male il turno successivo al servizio. Ho continuato, però, a macinare perché sapevo che l’occasione sarebbe arrivata. La finale di Monaco persa con Garin? Mi sono già vendicato di quella sconfitta a Shanghai. A parte gli scherzi sta giocando bene, ha sconfitto Medvedev che è sempre un giocatore difficile da battere e io ne so qualcosa. Il tabellone? Ovviamente seguo i risultati, vedo tutte le partite, ma penso una partita alla volta. C’è sempre da dire che se determinati giocatori sono arrivati a un determinato turno significa che se lo sono meritati. Sono dunque pericolosi tanto quanto le teste di serie. Ripeto penso, però, un punto alla volta, una partita alla volta".
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