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Tennis, Alcaraz campione al Masters 1000 di Madrid: dominato Zverev in finale

Simone Eterno

Aggiornato 08/05/2022 alle 20:14 GMT+2

TENNIS - Carlos Alcaraz domina in maniera clamorosa anche la finale e in poco più di un'ora supera 6-3 6-1 Alexander Zverev. Devastante prova di forza del 19enne spagnolo che centra il secondo titolo Masters 1000 della stagione dopo quello di Miami e fa il bis sulla terra dopo il successo a Barcellona. Da domani Alcaraz sarà il nuovo n°6 del mondo, secondo nella Race pochi punti dietro Nadal.

Carlos Alcaraz levanta el título del Mutua Madrid Open

Credit Foto Getty Images

Devastante Carlos Alcaraz. Veramente devastante. Dopo Nadal e Djokovic il 19enne spagnolo completa l’opera con un clamoroso 6-3 6-1 su Alexander Zverev nella finale del Masters 1000 di Madrid. Stanchezza, scorie, pressione. Argomenti totalmente sconosciuti al nuovo fenomeno della racchetta mondiale che con una prova di forza a tratti davvero umiliante per il proprio avversario, ha spazzato via la resistenza del n°3 del mondo con una facilità semplicemente fuori dal comune.
Il match, che non è esistito dal punto di vista della partita di tennis, se n’è andato via in poco più di un’ora. Un’ora dove Alcaraz ha letteralmente preso a pallate Zverev, costretto a una difensiva da cui non è mai uscito. Il tedesco ha incassato gli uno-due di Alcaraz totalmente impotente, fossero questi gran dritti profondi oppure, anche oggi, letali palle corte. Una partita in cui Zverev, che giocava oggi la 30esima finale della carriera – la decima a livello Masters 1000 – ha fatto da comprimario. Non c’è davvero altro da aggiungere alla cronaca, se non l’aggravante, per il tedesco, di non aver lanciato segnali di vita, ma anzi averla data un po’ su nel finale, incappando in qualche doppio fallo di troppo che ha reso ancor più brutale il punteggio.
Insomma, Alcaraz ha completato l’opera e l’ha fatto in maniera tutt’altro che banale. Vuoi perché a questa finale si presentava con più di 10 ore di tennis in campo questa settimana; vuoi per la dimensione della partita che è riuscito a fare con un avversario, dati alla mano, che è il n°3 del mondo.
Sky is the limit, dice il proverbio inglese. Perfetto, per indicare dove potrà arrivare Alcaraz: a oggi, impossibile saperlo. Un giocatore in grado di vincere 2 dei 4 Masters 1000 stagionali, di fare semifinale a Indian Wells, di riuscire nel back-to-back Barcellona e Madrid e di impressionare sotto tutti gli aspetti: siano quelli del gioco o della testa. Alcaraz ha veramente tutto, se il fisico glielo consentirà, per iniziare a dettare legge nel mondo della racchetta del futuro.
E non a caso, già da domani, Alcaraz sarà n°6 del mondo. Ma la sensazione è che quel numero lì sia ancora fasullo. Il 2, ovvero la sua classifica nella Race, è un dato già più credibile. Se non, in questo momento, indicarlo come l'1, ossia come quello "da battere", esattamente come dichiarato da Zverev al termine della partita, potrebbe essere corretto. Sconfiggere Carlos Alcaraz in questi giorni, infatti, non è stato possibile nemmeno per Nadal e Djokovic. Il ragazzino, insomma, è davvero pronto. Parigi è il palcoscenico dove tutto il resto del mondo, ossia il mainstream, imparerà a conoscerlo.
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Alcaraz: "Penso di essere pronto a giocare con i migliori"

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