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Federer, tripletta d’antologia: Nadal ancora sconfitto a Miami

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 03/04/2017 alle 14:29 GMT+2

Lo svizzero ripete lo straordinario filotto record del suo anno migliore, il 2006: Australian Open-Indian Wells-Miami. Il maiorchino perde la quinta finale a Key Biscayne che resta tabù: 6-3, 6-4.

Roger Federer of Switzerland holds the winner's trophy after defeating Rafael Nadal of Spain during the Men's Final and day 14 of the Miami Open at Crandon Park Tennis Center on April 2, 2017 in Key Biscayne, Florida

Credit Foto AFP

È una sorta di miracolo sportivo, è qualcosa di inspiegabile se non si trattasse di Roger Federer. A 35 anni e 7 mesi The King riesce a centrare la tripletta nei primi 3 tornei più importanti dell’anno, un filotto che nessuna persona sana di mente avrebbe potuto pronosticare a Natale, appena tre mesi fa. Australian Open-Indian Wells-Miami con lo svizzero ad alzare il trofeo per un record condiviso con Pete Sampras, Andre Agassi, Novak Djokovic e proprio Roger Federer, quel tennista ineguagliabile capace di dominare l’universo della racchetta nel 2006, l’anno migliore della sua carriera.
Il 26esimo titolo nei Masters 1000 del vincitore di 18 Slam, il terzo in Florida 11 anni dopo l’ultima volta sovverte la logica perché Roger Federer sta diventando la kryptonite di Rafa Nadal invertendo quel rapporto di forze che tra i due, almeno negli scontri diretti, era durato per un'intera carriera. E ci sta riuscendo a quasi 36 anni. La quarta vittoria di fila sul mancino di Manacor è estremamente significativa perché arriva nel caldo torrido di Key Biscayne, in un match iniziato all’una di pomeriggio tra umidità, vento e lentezza della superficie, da sempre fattori alleati di Rafa e nemici di Roger.
Il primo set è una battaglia serrata che si gioca sul filo di pochi 15. Nei primi sette game per cinque volte si va ai vantaggi e la lezione di Sua Maestà a Indian Wells diventa un lontano ricordo. La differenza la fa l’ottavo gioco quando Federer approfitta di un calo al servizio di Nadal con una grande aggressività in risposta. Dopo 48 minuti scocca il 6-3 e l’anomalia, rispetto al passato, è che Rafa gioca sul dritto di Roger temendone il rovescio.
Il vincitore di 18 Slam parte con il piede sull’acceleratore nel secondo set e gioca sciolto lasciando andare il braccio. Il livello s’impenna sul 3-3 quando lo spagnolo rischia di perdere la battuta, ma si salva. È il preludio al break del 5-4: il fuoriclasse di Basilea bacia un nastro tutto rossocrociato - segnale dall’alto - per poi salire in cattedra con il rovescio lungolinea e chiudere il game della sentenza. Per Rafa Nadal che quest’anno (Raonic escluso) ha perso solo dallo svizzero quando contava c’è la consapevolezza di poter iniziare la stagione sul rosso con una forma fisica brillante e da secondo della Race dopo l’eterno rivale. Il 6-3, 6-4 finale, però, incorona ancora una volta Re Roger Federer che un giorno forse ci spiegherà qual è l’elisir della sua seconda giovinezza.
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