Tennis, Masters Monte Carlo - Lorenzo Musetti batte il n°1 del mondo Novak Djokovic e si regala i quarti con Sinner

dall'inviato a Monte Carlo. Il successo ha davvero un certo peso: solo sette italiani per otto volte in tutto nella storia del tennis erano riusciti a battere il n°1 del mondo. Alla lista, diventando l’ottavo, si iscrive anche Lorenzo Musetti, vincitore in 3 set oggi agli ottavi di finale del Masters 1000 di Monte Carlo su Novak Djokovic. Quasi tre ore di battaglia – spalmate su 4 ore di pomeriggio considerando l’oretta extra di interruzione per pioggia – per regalarsi un successo semplicemente insperato alla viglia di questo torneo. Musetti si presentava a Monte Carlo reduce infatti da una serie di risultati deludenti e da un momento in cui la fiducia, per sue stesse parole, era sotto le scarpe. Ma il tennis sa essere così. Improvviso. E senza senso. Come questa partita del resto, a lungo contraddistinta da un andamento al servizio più simile a un match femminile che altro.

Sì perché da raccontare c’è una partita in cui Djokovic ha perso in totale otto volte il servizio, di cui 5 – record assoluto – solo nel secondo set. Un Djokovic apparso decisamente contratto; un Djokovic troppo poco incisivo con il servizio (spesso a velocità ridotte) e decisamente troppo falloso con il dritto. La discriminante è necessaria per inquadrare le cose, non per levare del merito a Musetti. Perché tra il dire e il fare poi c’è di mezzo il campo. E lì dentro, Musetti, ha legittimato il suo successo.

Il carrarino ha giocato un match coraggioso, spingendo quando ne ha avuto l’opportunità e non rinunciando mai a giocare il suo tennis estroso. Anche nei momenti importanti. Anche sui punti decisivi. Per questa ragione a lungo anche Musetti è stato piuttosto ballerino nei propri turni di battuta, con un Nole capace a sua volta di levare il servizio al tennista italiano in ben sette occasioni. E’ questo il quadro di interpretazione di una partita strana, iniziata nell’improvviso freddo di una giornata che fino a qualche minuto prima della discesa in campo dei due tennisti era stata tiepida e soleggiata. Vento e nuvole invece a coprire il Principato; e a interrompere il match per un’ora esatta sull’1-1 del terzo set, quando Musetti era finalmente riuscito a tenere quel servizio necessario per chiude per 7-5 il secondo parziale.

Il resto l’ha fatto un po’ anche il pubblico, come sempre in questi giorni tutto la parte degli italiani. Un tifo che ha spinto Musetti anche al rientro; e che per una volta non è servito a Djokovic come “grimaldello” per trasformare i boati a favore dell’avversario in energia per le proprie gambe. Ecco, al serbo, oggi, è sembrata mancare proprio quella: l'energia. La forza. Nelle gambe e nel braccio, non a caso protetto per tutto il match da un tutore di cui Nole però non ha voluto fare riferimento nella solita conferenza stampa lampo (e immediata) del post-sconfitta: centoventi secondi per 6 domande con risposte in monosillabi o quasi.

Ma questo poco interessa in fondo a Musetti e al tennis italiano. Questo successo è un boost enorme alla fiducia; e vale i quarti di finale con Sinner per quello che sarà per Musetti il secondo derby dopo quello al secondo turno con Nardi. Jannik conduce 1-0 nei precedenti: un 7-5 6-2 agli ottavi di Anversa nel 2021. Altra superficie. Altro momento. Altra storia. Domani, insomma, come ultimo match di giornata, sarà altra cosa.