Musetti sul derby con Berrettini: "Anche senza Sinner diamo lustro all'Italia"
TENNIS, MONTE CARLO MASTERS - Lorenzo Musetti ha parlato a margine della vittoria su Jiri Lehecka che regala all'Italia il derby di terzo turno contro Matteo Berrettini: "Credo che sia una bella visibilità non solo per noi ma anche per il nostro movimento, dà lustro al fatto che se anche non c'è Jannik c'è una squadra di ragazzi che porta in alto il nome dell'Italia".
Lorenzo Musetti esulta dopo la vittoria su Jiri Lehecka a Monte Carlo 2025
Credit Foto Getty Images
dall'inviato a Monte Carlo. Lorenzo Musetti ha parlato a margine della vittoria su Jiri Lehecka che ha regalato all'Italia il derby contro Matteo Berrettini. Una partita tiratissima e in cui Musetti è stato a due punti dalla sconfitta: "Da un lato è ancora più soddisfacente vincere così, dall'altro per fortuna che c'era mio zio sugli spalti che è cardiologo... Scherzi a parte un'altra vittoria sofferta. La cosa che salta all'occhio è il fatto che inizio in un modo e finisco in un altro. Prima però era un mio difetto, partivo alla grande e finivo in discesa. E invece questo cambiamento mi fa credere di più in me stesso, e ho anche più esperienza. Sicuramente anche la partita del primo turno mi ha insegnato qualcosa. Sono veramente contento perché si era messa veramente male".
Su come si spiega le difficoltĂ a entrare nel match
"Onestamente non ho ancora parlato col team, ma credo sia un mix di cose. Il fatto di voler dimostrare tante, a volte questo mi blocca. Oggi non ero partito nemmeno così male nel primo game, a livello di energia. Poi però è bastato un punto, quel break preso da 40-15, che mi ha ributtato giù immediatamente. Queste cose qui non me le posso più permettere. Però d'altro canto saper reagire e lottare, e soffrire, lo sto aggiungendo al mio bagaglio. Perché sono sempre stato 'il bello', 'il talentuoso', quello che 'gioca Champagne', però poi percepito dalla gente come quello che non si sporca le mani. Oggi mi sono sporcato le mani e anche i piedi".
Sul derby con Berrettini
"Sicuramente i precedenti con Matteo sono state partite completamente diverse. Adesso giocheremo su una superficie dove non ci siamo mai affrontati e dove tutti e due siamo abbastanza di casa. Non avremo più il tifo a nostro favore come siamo stati abituati in questi giorni. Ma devo dire che Matteo ha detto una cosa giusta: "Mi piace giocare questo tipo di partite". Credo che un derby, il fatto di giocarmi la possibilità con un amico e un giocatore che rispetto veramente tanto, che ha avuto anche lui un periodo difficile, sta rientrando alla grande, sia una cosa bella. Credo che sia una bella visibilità non solo per noi ma anche per il nostro movimento, dà lustro al fatto che se anche non c'è Jannik c'è una squadra di ragazzi che porta in alto il nome dell'Italia".
Sul fatto che una partita così un tempo non l'avrebbe vinta
"Devo dire che da quel game del 5-5 nel secondo set mi sono liberato e ho iniziato a giocare 'giusto', lui ha iniziato a fare fatica, io ho allungato gli scambi e cambiato l'inerzia del gioco. Devo dire che è una cosa che ho imparato ad accettare. Lo dicevo a Wimbledon lo scorso anno. Tante volte nel corso della mia carriera ho perso delle partite giocando meglio rispetto ad oggi, ma alla fine ho capito che fondamentalmente il 'giocar bene' o l'estetica conta relativamente poco. Il fatto di vincere una partita sporca, per la seconda volta consecutiva, vale veramente tanto per un tipo di giocatore come me".
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