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Berdych e la pioggia non bastano: Djokovic campione

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 19/04/2015 alle 19:49 GMT+2

Nonostante più di un'ora di interruzione per pioggia e un rientro "a rilento", è comunque il serbo a imporsi nella finale di Monte Carlo: 7-5, 4-6, 6-3. Djokovic diventa il primo giocatore della storia a vincere i primi tre 1000 della stagione e raggiunge Federer a quota 23 titoli nella speciale classifica dei tornei Masters

Novak Djokovic - Monte-Carlo 2015

Credit Foto Panoramic

MONTE CARLO - Non è stato un torneo particolarmente spettacolare. E la finale, giustamente, non ha voluto discostarsi da questa trama. Ci sono state emozioni; certo. C’è stata anche una lunga interruzione che ha senza dubbio rimescolato le carte in tavola; sicuramente… ma alla fin della fiera non c’è stato un eccelso livello di tennis. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, però, poteva anche andare peggio. Tomas Berdych arrivava infatti da un impietoso 18-2 nei precedenti e non in molti accreditavano il ceco come giocatore capace di insidiare Novak Djokovic. Così invece oggi è stato; ma nonostante tutto il succo del discorso è ancora una volta impietoso per il ceco: uno dei migliori Berdych non è infatti comunque riuscito ad avere la meglio di uno dei meno convincenti Djokovic della stagione.
Dietro al 7-5, 4-6, 6-3 in 2 ore e 42 si nasconde infatti questa trama. Un copione ben recitato da Berdych, soprattutto in avvio, quando in piena imitazione della tattica adottata già ieri da Nadal ha provato a sorprendere un Djokovic partito come al solito – in questa settimana – un po’ con il freno a mano tirato. Berdych è scappato così avanti subito di un break e allungato fino al 3-1, ma esattamente come con Rafa la fuga dell’avversario di Nole non è durata a lungo. Anzi. Quattro game consecutivi di un Djokovic decisamente più quadrato e di un Berdych meno capace di chiudere il punto nel giro di pochi scambi – chiave fondamentale dell’inizio di partita – consegnavano a Djokovic già sul 5-3 la possibilità di servire per il set.
Ma è proprio in questa prima situazione che si è potuta registrare la prima anomalia degli standard del serbo: controbreak Berdych per il 4-5 Djokovic e set riaperto col rientro fino al 5-5. Solo il nuovo passaggio a vuoto del tennista di Valašské Meziříčí consegnavano lì, sul più bello, il primo set – e una buona fetta di partita – a Djokovic.
Nel secondo set infatti, a farla realmente da padrona, c’è stata la pioggia. Dopo aver salvato 3 palle break consecutive Djokovic era fermato per un’ora e tredici minuti dalla pioggia del Principato. Una situazione che sbatteva completamente fuori dalla partita il serbo che, al rientro, prima non sfruttava una palla break arrivata sugli omaggi di Berdych e che poi il break, addirittura, lo subiva.
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Tomas Berdych - Monte-Carlo 2015

Credit Foto Panoramic

Una nuova partenza a rilento di Djokovic – la terza in due giorni – che consegnava il secondo set a Berdych e insieme a quello l'inerzia della partita. Mai sensazione fu però più errata. A inizio terzo il blackout ceco consegnava 4 game gratis a un Djokovic tutto fuorché ingiocabile. Insomma: il livello crollava a favore della tensione. Le corde del serbo riuscivano infatti a far rientrare immediatamente di uno dei due minibreak Berdych e regalavano poi sul 4-2 la palla che avrebbe riportato completamente in partita il ceco. Lì però Berdych non è riuscito a prendersi il punto chiave… e dal 5-2 Djokovic partivano i titoli di coda.
Insomma, dal lunghissimo e altalenante pomeriggio monegasco a uscire campione è ancora Djokovic... ma ad uscire ridimensionati sono tutti gli altri. Berdych in primis. Nonostante la buona prova, infatti, il ceco non è riuscito ad andare oltre gli applausi, crollando – come spesso accaduto in passato – sul più bello. Djokovic invece, con una prestazione ben al di sotto della stessa messa in luce con Nadal ad esempio, ha fatto suo il terzo titolo consecutivo a livello Masters 1000 (che diventa il quinto se aggiungiamo anche Parigi Bercy della scorsa stagione e le ATP Finals di Londra): un record, questo di Indian Wells-Miami-Monte Carlo, che non era ancora riuscito a nessun tennista e che vale al ragazzo di Belgrado anche l’aggancio a Federer a quota 23 successi Masters complessivi.
Ma come detto oltre a questo c'è di più. La prima settimana di tennis sul rosso ha confermato tutte le congetture della vigilia. Con Nadal lontano parente del giocatore che fu e con un Federer spesso incline a essere sorpreso, la dittatura di Djokovic si fa ancor più evidente anche rispetto a quel 2011 in cui il serbo dettò legge. Siamo a 18 partite consecutive vinte; 25-2 complessivo. E poco importa se il livello di tennis è ben lontano da quello alieno di 4 anni fa. Vedere per credere la finale di Monte Carlo...
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Novak Djokovic vainqueur à Monte-Carlo 2015

Credit Foto AFP

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