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Federer, c'è una polemica: per chi, senza biasimo, è di Parigi Bercy
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Pubblicato 31/10/2017 alle 09:00 GMT+1
A 36 anni, Roger Federer "sceglie" i tornei e li vince (quasi) sempre, ma la sua rinuncia alla vigilia dell'ultimo Masters 1000 fa discutere quando arrivano le parole del direttore di Paris-Bercy: "Sono molto deluso dal suo forfait". Come negare la posizione di chi, Guy Forget, gestisce un torneo falcidiato da assenze illustri e sognava, come noi tutti, un'altra finale tra Federer e Nadal.
13 novembre 2011: Roger Federer vince il Masters 1000 di Parigi-Bercy
Credit Foto Getty Images
Roger Federer non parteciperà all’ultimo Masters 1000 di un anno da sogno. Da gennaio, ha vinto gli Australian Open, Indian Wells, Miami, Halle, Wimbledon, Shanghai e Basilea, rinunciando a tutta la stagione su terra rossa, compreso il Roland Garros, e al Mille di Cincinnati. Nel 2017, Roger sceglie i bersagli e li centra quasi tutti, con un record di 49 vittorie e appena 4 sconfitte (Donskoy a Dubai, Haas a Stoccarda, Zverev alla Rogers Cup, Del Potro a Flushing Meadows), 18/1 negli slam, 20/1 nei Masters 1000.
Roger Federer salterà il Paris Masters, che ha vinto nel 2011 contro Tsonga, rinunciando alla chance di chiudere un magnifico anno da migliore del ranking: lui che per molti(ssim)i è il più grande di ogni epoca, che fa dell’arte di giocare a tennis un invenzione costante, che ci riempie gli occhi di bellezza da quando - all’alba del millennio, che meccanica celeste - vinse il fu torneo di Milano. Non giocherà a Parigi per preparare al meglio le Finals di Londra e nessuno lo critica... Tanne Guy Forget, il direttore del torneo francese, che ne ha ben donde visto che al suo Mille mancheranno anche Djokovic, Murray, Wawrinka, Nishikori, e che il più vicino campione di Bercy presente è David Ferrer, vincitore nel 2012:
«Avevo creduto fino alla fine nella partecipazione di Federer. La mia delusione è dovuta al mio amore per il bel gioco, oltre al fatto direttore del Rolex Master Paris - rincara Forget. Moltissima gente ha lavorato per poter accogliere al meglio i giocatori più forti del mondo: il nostro torneo può migliorare solo se i migliori otto tennisti del ranking si presentano qui a Parigi. Penso però che la presenza di Nadal regalerà a tutti un sorriso». Già, Rafael Nadal, l’altro semidio del tennis con i sandali dl mercurio, il numero uno al mondo che a Parigi scatena la sua furia per redimere una partita persa, dieci anni fa, da Nalbandian. Se ci allineiamo alla critica di Forget, è perché ne vorremmo cento di finali tra Roger e Rafa, patrimoni dell'umanità.
Un dispiacere, quello di Forget, che sentiamo nascere anche dai brevi tempi dell’abbandono. Federer ha infatti rinunciato a Bercy dopo il successo di Basilea, forzando il direttore francese a cancellare il nome del seed #2 dal tabellone della vigilia. Al posto di Federer ci sarà un lucky-loser (come accadde con Murray, lui sì contestatissimo, a New York...) e si capisce tutto il rammarico di Forget. Certo che se Roger ha scelto di rinunciare all’ultimo Masters 1000 dell’anno, e con Parigi alla chance di un altro meraviglioso primato di classifica, di motivi da spiegare ne avrebbe. Sì che è un nuovo torneo quello che, con Rolex, si svolge all’Accor Hotels Arena con un campo verde scuro e grigio esterno, e un restyling elegantissimo in attesa che Nadal, o un coraggioso sfidante, sollevi l’Albero di Fanti. Sì che Parigi val bene una messa e Roger di Basilea ha riportato la chiesa della natività al centro del villaggio.
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