Federer: "Essere numero uno a quasi 37 anni è un sogno che diventa realtà"
Aggiornato 16/02/2018 alle 22:05 GMT+1
Visibilmente emozionato, il fenomeno svizzero non nasconde la propria gioia per essere tornato ad essere numero uno del mondo dopo oltre 5 anni di assenza: "Ho avuto diversi alti e bassi in questi anni e quando diventi più vecchio hai la sensazione di dover lavorare il doppio per restare al passo coi migliori. Non avrei mai pensato di riuscire a tornare numero uno, è un sogno che s'avvera".
Sarà l’età o forse l’incredulità ma quando Roger Federer torna nel suo angolo, dopo aver salutato Haase ed aver realizzato di essere davvero tornato il numero uno del mondo, non può proprio evitare di lasciarsi di versare qualche lacrima ed emozionarsi.
Il pubblico è tutto in visibilio per lui e si spella le mani consapevole di aver avuto il privilegio di aver assistito a una pagina di storia del tennis, perché Roger Federer dopo oltre 1900 giorni è tornato in cima al ranking ATP, riusciendoci a 36 anni suonati: quando tanti si ritirano o sono già da tempo sul viale del tramonto mentre questo fenomeno unico ed immortale continua ad incantare e a mietere vittorie.
Grazie a tutti per avermi invitato qui a Rotterdam, ero venuto a giocare qua quando ero giovanissimo e non avrei mai pensato di tornarci dopo così tanti anni. E’ qualcosa di straordinario, da quando sono arrivato a Rotterdam tutti mi hanno appoggiato. Per essere il numero uno devi giocare bene è il massimo riconoscimento per un tennista, ho avuto diversi alti e bassi in questi anni e quando diventi più vecchio hai la sensazione di dover lavorare il doppio per restare al passo coi migliori e provare a batterli. Essere tornato al top del ranking a quasi 37 anni è un sogno che si avvera. Grazie a tutti per il supporto e ci vediamo domani per la semifinale.
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