Sarà Sinner-Djokovic in finale! Nole supera Fritz e i problemi alla schiena e punta il mirino sul 100° titolo

SHANGHAI - Novak Djokovic sconfigge Taylor Fritz per la decima volta su dieci incontri e torna in finale di un Masters 1000 dopo quasi un anno (Parigi-Bercy 2023). Il serbo si impone in due set: 6-4 7-6(6). Per un'ora è un match a senso unico poi Nole non chiude e accusa problemi alla schiena. Nel tie-break è graziato dall'americano. Sfiderà Jannik Sinner, la rivincita di Melbourne.

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Video credit: Eurosport

Novak Djokovic sconfigge Taylor Fritz per la decima volta su dieci incontri e dopo quasi un anno torna in finale di un Masters 1000 (Parigi-Bercy 2023). Il serbo si impone in due set contro lo statunitense, 6-4 7-6(6) in un'ora e 55 minuti, e conquista meritatamente la chance di disputare per la 59a volta l'ultimo atto di un torneo di questo calibro. Per un parziale e mezzo, infatti, è un match a senso unico, poi Nole non chiude la sfida e anzi diventa equilibrata perché il 37enne di Belgrado accusa problemi alla schiena che lo rendono vulnerabile. Riesce comunque ad approdare al tie-break, dove il duello diventa una battaglia di nervi, e in quella anche malconcio non può di certo essere secondo a Fritz, che sotto pressione commette errori imperdonabili e apparecchia la supersfida tra il 24 volte campione Slam e Jannik Sinner. Per Novak non sarà appena la rivincita di Melbourne: domenica infatti avrà la possibilità di conquistare il 100° titolo ATP in carriera. Una missione che scalda il suo animo da lottatore.

Djokovic sublime poi i dolori: la cronaca del match

Lo scontro ha un solo padrone per un'ora abbondante. Nole vuole raggiungere Sinner in finale, lo si capisce già dai primi scambi, e Fritz non ha le armi per fare partita alla pari con la versione migliore del serbo. Il californiano cancella tre palle break nel game d'apertura, ma la fuga di Djokovic è solo questione di tempo. L'americano, infatti, nel quinto game viene trascinato dentro scambi lunghi e cade nella trappola del suo rivale. In risposta non ha mai un'occasione di annullare il gap, semmai può limitare i danni. Evita infatti il doppio break nel settimo gioco, ma non serve a nulla: dopo 38 minuti Djokovic si mette in tasca il set. 6-4, che poteva essere pure un parziale più pesante.
Il secondo set si apre con turni di servizio tranquilli per entrambi. Il turning point è (ancora) il quinto game. Djokovic in risposta entra in modalità leggenda, Fritz è incredulo. Eppure, sulla palla break, il serbo anziché giocare un colpo definitivo a rete, sbaglia direzione dell'attacco e permette all'americano di sopravvivere. Ha altre due chance ma Fritz non gli lascia scampo. Il match allora prosegue on serve, e proprio in questi istanti il linguaggio del corpo di Djokovic non è più rassicurante. Si muove male, e si tocca più volte il ginocchio destro e la schiena. La sfida diventa quindi equilibrata: in risposta Nole non ha più mordente, e addirittura rischia di cedere il servizio a Fritz nell'ottavo game (qui le prime e uniche palle break per Taylor). Tra 11° e 12° gioco il serbo si fa massaggiare dal fisioterapista e diventa chiaro che i guai sono alla schiena. Tuttavia, con una reazione da campione trascina l'americano al tie-break. Fritz dilapida il primo mini-break con un doppio fallo, poi spreca anche il set point con un errore di diritto. Djokovic sente allora l'odore di vittoria e si trasforma: 7-6 vincendo un braccio di ferro estenuante, e 8-6 con ordinaria amministrazione. In finale va il più forte. Ma per insidiare Sinner dovrà essere al 100%.
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Djokovic sul caso Sinner: "Manca coerenza, tutti siano trattati allo stesso modo"

Video credit: SNTV

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