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Zverev vince la sfida allo specchio, per Cilic le Finals si confermano un tabù

Simone Eterno

Aggiornato 12/11/2018 alle 18:06 GMT+1

Il tedesco si impone al termine di una partita ricca di errori per 7-6 (5), 7-6 (1) e vola in testa al 'Gruppo Kuerten'. Per Cilic le Finals si confermano così un terreno di caccia piuttosto povero: in 10 partite giocate qui, 9 sconfitte. Stasera tocca a Djokovic e Isner.

Alexander Zverev of Germany celebrates during his singles round robin match against Marin Cilic of Croatia during Day Two of the Nitto ATP World Tour Finals at The O2 Arena on November 12, 2018

Credit Foto Getty Images

dall'inviato a LONDRA - Una partita da 78 errori non forzati in due non può certo definirsi spettacolare, ma sul fatto che sia stata vera battaglia pochi dubbi. In una sorta di sfida allo specchio tra due tipi di tennis alla fine piuttosto simili, ha avuto la meglio Alexander Zverev.
Il tennista tedesco ha avuto il grande merito di reagire a un avvio piuttosto complicato e di riprendere soprattutto un primo set che sembrava scappato. Cilic, di contro, è crollato sul più bello in ciò che dovrebbe essere il suo terreno: servizio e dritto. Questo il succo, in concentrato, di una partita chiusa in poco più di due ore dal tennista tedesco per 7-6, 7-6. Una vittoria che lascia ben sperare il numero 3 di queste Finals per un passaggio del turno in un gruppo che vede inevitabilmente un posto già ipotecato - quello di Djokovic; e che mette di fronte Cilic all'inevitabile crudeltà dei numeri. Il tennista croato infatti, nella sua decima partita alle ATP Finals in carriera, ha rimediato 9 sconfitte.
Un ko per Cilic oggi forse un po' più amaro del solito. Sì perché nel primo set, il croato, era partito meglio e aveva sfruttato i tanti "buchi" di uno Zverev troppo falloso. Un break in avvio; due palle per salire 4-0; un vantaggio evidente e non sfruttato dal 5-2 in poi. Cilic infatti ha subito la rimonta proprio sul più bello, ovvero quando sul 5-3, è andato a servire per chiudere il primo set. Lì il croato ha concesso le prime palle break, "trasformate" - virgolettato d'obbligo - da Zverev grazie a un doppio fallo.
Rientrato in partita il tedesco ha da quel momento alzato il suo rendimento generale. Un set deciso poi al tie-break, dove a fare la differenza sono stati gli errori di dritto di Cilic: 3 mini-break; tutti e tre concessi con gratuiti sul fondamentale preferito, ovvero l'accelerazione col dritto. Zverev, sul 6-3, non ha comunque sfruttato i 2 servizi a disposizione; ma la successiva corta nell'ultima delle tre chance ha messo in mostra i limiti di Cilic negli avanzamenti verso il net.
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Alexander Zverev

Credit Foto Reuters

Strappato così il tie-break per 7 punti a 5 l'inizio secondo set si è riprodotto su eguali standard dal punto di vista del gioco espresso. A soffrire di più è stato sostanzialmente Cilic, che per due volte ha concesso palla break nei suoi turni di servizio. Il piccolo - vero - passaggio a vuoto l'ha avuto però Zverev, che nel settimo game ha lasciato la battuta. Una fuga però mai partita quella di Cilic, che subito il controbreak nel gioco successivo ha di fatto bruciato la sua chance di portare il match al terzo set.
Nell'inevitabile tie-break del secondo set, infatti, Cilic ha nuovamente perso servizio e dritto, subendo anzi le buone soluzioni di uno Zverev che ha avuto il merito di trovare le sue giocate migliori quando più davvero contava. Il 7 punti a 1 del tie-break è così presto spiegato; come la vittoria di Zverev, sostanzialmente più bravo - in una partita comunque bruttina - in tutti i momenti chiave.
Il 'Gruppo Kuerten', in attesa di Djokovic, vede così in vetta il tedesco. Cilic, di contro, registra l'ennesima statistica negativa di un torneo con cui evidentemente ha davvero poco feeling.
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