ATP Finals: Federer batte Berrettini 7-6, 6-3 e torna in corsa; a Matteo eliminato
Aggiornato 12/11/2019 alle 23:40 GMT+1
L'azzurro gioca un buon match ed è incisivo al servizio, ma vede sfuggire il tie-break e lascia scappare Federer in avvio di 2° parziale: finisce 7-6, 6-3. Federer torna così in corsa, mentre le speranze di Berrettini si esclissano in serata quando Thiem rimonta un set a Djokovic e porta il serbo al terzo parziale.
dall'inviato a LONDRA - Wimbledon è dall’altra parte di Londra, ma la distanza tra Matteo Berrettini e Roger Federer questa volta non è stata così siderale. Già, perché se sui londinesi prati verdi del club più famoso del mondo Matteo aveva avuto in estate una severa lezione, dentro il veloce indoor della O2 Arena, qualche chilometro più a nord-est rispetto all’All England Club, il gap pare essersi accorciato.
Insomma, questa volta è stata partita vera. E Matteo Berrettini ha provato a utilizzare le sue armi per vincerla: servizio e dritto. Non è bastato. Merito di Federer, certamente meno brillante rispetto alla sua versione estiva sui prati di casa ma non per questo facile cliente; e un pizzico di rammarico per Matteo, tradito nel momento chiave proprio dai suoi due colpi: un dritto in corridoio e un doppio fallo in ciò che di fatto è stato il tie-break decisivo.
Già perché fin lì Berrettini se l’era giocata alla pari, consapevole che per far partita spalla a spalla con Federer avrebbe dovuto accedere a tutto il suo repertorio. Ci è riuscito, appunto, ma non nella sua interezza; non in ogni singolo momento. Dettagli non da poco quando si gioca come uno come Roger Federer.
Dal canto suo lo svizzero non ha particolarmente impressionato, dando la sensazione di essere ancora un po’ pesante negli spostamenti laterali – come già registrato con Thiem – e non particolarmente brillante in generale con il suo tennis. Tanto però è comunque bastato per regolare Berrettini. Il romano infatti, una volta perso il primo set, ha accusato il colpo e pagato la tassa più pesante nell’economia della sua partita: il break a zero a inizio secondo parziale.
Un vantaggio che l’esperto Federer si è tenuto stretto fino al traguardo finale del 7-6, 6-3; e che Berrettini ha provato a scalfire solo nell’ottavo game, quando dopo un’ora e 9 minuti arrivavano finalmente le prime due palle break della sua partita. Sfuggite quella e scappata via anche una terza chance di break (sempre nello stesso game), Federer ha chiuso lasciando al romano la seconda sconfitta e la definitiva eliminazione dal torneo matura in serata quando cade la prima discriminante per tenere in piedi il castello di speranze, Djokovic dopo aver vinto il primo set cede il secondo parziale a Thiem. Ma in fondo anche un'eliminazione già al martedì sera non può cambiare il giudizio sulla sua straordinaria stagione.
Come sottolineato più di una volta, infatti, questo era solo un assaggio. Un farsi le ossa; un portare via il bagaglio d’esperienza. Un testare insomma per magari provare a ripresentarsi qui tra un anno con differenti ambizioni. In fondo nella scorsa stagione Berrettini chiuse l’anno da 54 della classifica ATP; 12 mesi dopo è arrivato tra i primi 8. Nessuno dal 2005 a quest'anno era riuscito in una scalata così ripida che lo portasse fino alle Finals. E questa è la miglior fotografia possibile per inquadrare la stagione da applausi di Matteo Berrettini.
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