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Nadal, una rimonta epica! Annulla un match point a Medvedev e vince 7-6 al terzo

Simone Eterno

Aggiornato 13/11/2019 alle 23:09 GMT+1

Lo spagnolo, sotto 1-5 al 3° set e con un match point a favore di Medvedev, si scatena in una rimonta clamorosa: finisce 6-7, 6-3, 7-6. Nadal torna così in corsa per la qualificazione in semifinale. Medvedev invece è aggrappato a Tsitsipas: dovrà tifare il greco stasera contro Zverev e poi sperare che vinca anche venerdì contro Nadal. E potrebbe non bastargli.

Rafael Nadal mit spektakulärem Sieg in London

Credit Foto SID

dall'inviato a LONDRA - Da queste parti c’è un detto: 'Never underestimate the heart of a champion'. Mai sottovalutare il cuore di un campione. Vero. Verissimo. Da solo, però, il cuore, non basta. Ci vuole la testa. E in pochi, pochissimi, forse addirittura nessuno, nella storia dello sport ne ha mai avuta una come quella di Rafael Nadal.
Il suo, più che voglia di vincere e prevalere, è autentico rifiuto della sconfitta. Un concetto che non è mai riuscito ad accettare nella sua carriera. E che ancora oggi, nonostante tutto quello già esposto in bacheca, gli permette di esprimersi in imprese come quella odierna.
Già perché Daniil Medvedev questa partita l’aveva vinta. Era finita. 4-0 nel terzo set. Due palle break per salire 5-0 e servizio. Un match point sul 5-1. Eppure, dopo 2 ore e 47 minuti, all’annuncio del vincitore il giudice di sedia ha affermato: 6-7, 6-3, 7-6 Nadal.
Il ‘come’ ci sia riuscito, al solito, è un mix di fattori. Quelli di Rafa, ovvero il rifiuto della sconfitta, l’offrire sempre una palla in più all’avversario, l’aggrapparsi punto dopo punto alle sue occasioni, l’abbiamo in fondo già raccontato. L’altro, invece, è un perverso meccanismo che si insinua sotto la pelle di colui che è avanti. 'Lo sport del diavolo', questo spesso è ciò che il tennis viene definito. E il demone di Rafa è uno dei più duri a morire. L'amara sorte oggi è toccata a Daniil Medvedev. Il russo ha visto il traguardo e insieme a quelli sono arrivati i fantasmi di una finale, giusto un paio di mesi fa all’Open degli Stati Uniti, dove l’impresa e la rimontona quella volta l’aveva quasi fatta lui. Ma tra il dire, il pensare, lo sfiofare... e poi il compiere, il concretizzare, c’è di mezzo il ‘male’: un male che tennisticamente, per gli avversari, ha da 15 anni un nome e un cognome. Rafael Nadal, appunto.
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Tutto il meglio di Nadal-Medvedev in 190 secondi: una finale che è già nella storia

Il maiorchino gira così un pomeriggio epico, l’ennesimo della sua carriera, e lo fa rimanendo aggrappato a un torneo a cui in qualche modo deve tenere particolarmente: in quella bacheca infinita che citavamo solo qualche riga fa, il successo al Masters di fine anno è uno dei rari sigilli di prestigio che ancora manca.

La situazione del Gruppo Agassi: Nadal spera, Medvedev ancora vivo

Dopo il successo in serata per due set a zero di Tsitsipas su Zverev, tutto però resta ancora aperto nel Gruppo Agassi. Nadal non è padrone del proprio destino: il maiorchino dovrà sperare in una vittoria di Medvedev su Zverev, altrimenti sarebbe fuori. Un successo però che tiene paradossalmente vivo anche il russo: con una vittoria di Tsitsipas proprio su Nadal e il successo per 2 set a 0 su Zverev, il russo avrebbe chance di qualificazione. Insomma, tutto, dopo il risultato serale, resta ancora aperto.
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Daniil Medvedev alle ATP Finals 2019

Credit Foto Getty Images

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