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Australian Open, impresa di Francesca Jones: la tennista con 8 dita è nel tabellone principale

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Aggiornato 13/01/2021 alle 12:18 GMT+1

AUSTRALIAN OPEN - La tennista brittanica raggiunge il main draw degli Australian Open a 20 anni nonostante una malformazione congenita che la porta ad avere tre dita più il pollice per ciascuna mano. "I dottori mi hanno che non potevo giocare. Gli ho dimostrato che si sbagliavano".

Francesca Jones

Credit Foto Getty Images

"Limits like fears are often just an illusion" diceva Michael Jordan. Una frase fatta e finita per molti atleti tra cui Francesca Jones, che ha raggiunto la qualificazione agli Australian Open 2021 vincendo il turno decisivo contro la cinese Lu Jiajing. La britannica, in questa mattinata a Dubai (dove si sono svolte le qualificazioni), ha stravinto contro la cinese Lu infliggendole un pesantissimo 6-0, 6-1. Una partita a senso unico che regalerà alla numero 241 della classifica WTA un posto nello slam australiano.

Ma perché questa qualificazione è così speciale?

Francesca è affetta, fin dalla nascita, dalla sindrome da displasia ectodermica ectrodattilia: una malformazione che la porta ad avere tre dita più il pollice per ciascuna mano, mentre ai piedi ha rispettivamente tre e quattro dita.
Nonostante lo scetticismo di molti, la Jones è stata accettata alla Sanchez Casal Academy di Barcellona all'età di soli 10 anni. Gioca con una racchetta leggera e un grip molto piccolo, e in palestra lavora molto sull'equilibrio e sulla tecnica per ovviare ai problemi della patologia.
"Quando si hanno meno dita, è più difficile mettere il peso sui piedi. Ho cose su cui devo lavorare forse un po' più fisicamente rispetto alle altre giocatrici, ma mi va bene. Ero molto consapevole di quello in cui stavo entrando e mi piacciono le sfide – sottolinea Francesca in collegamento con Bbc Sport dagli Emirati Arabi - Ho avuto esperienze che molte persone della mia età non hanno ancora avuto, e potrebbero non avere mai. Molte persone direbbero che questa situazione è uno svantaggio, mentre io chiedo di dissentire: mi sento sempre un vantaggio. Sento che mi mette un passo avanti a loro in molti modi, ho imparato ad essere indipendente e mi ha insegnato molto su me stessa e sulla vita”.
Alcuni dottori le avevano detto che non poteva giocare a tennis, ma lei ha voluto credere nel sogno impossibile. "La mia sindrome è molto rara ed è complicata perché ci sono molti sintomi. I dottori mi hanno detto che non potevo giocare a tennis. La mia reazione è stata: Vi dimostrerò che vi sbagliate. Il mio corpo non è destinato ad essere quello di un'atleta, diciamo così, ma per me questo non significa che io non possa esserlo. Anche una Rolls Royce è costruita da zero", ha detto alla ai media della WTA.
Combattere non è mai stato facile, e farlo con una malformazione ha reso tutto più complicato. "Le persone sono state spesso prepotenti con me, ma ho una personalità forte e mi faccio scivolare addosso queste situazioni - ha detto alla BBC. Se vogliono essere prepotenti va bene, ma è un problema loro non mio".
La Jones vive ancora a Barcellona, ma si allena anche al National Tennis Center di Roehampton come parte del sostegno offerto dal ‘Pro Scholarship Program’ della Lawn Tennis Association. "L'ultimo giorno di vita normale, pre lockdown, sono stata l'ultima persona a lasciare il National Tennis Center", ricorda Francesca. "Per come la vedo io, sto solo giocando con un diverso mazzo di carte. Ma non significa che quelle carte non possano ancora vincere la partita…".
Voglio incoraggiare gli altri a seguire le loro passioni, perché penso che ci siano tanti bambini che sono limitati da ciò che dicono gli altri.
Fran, come la chiamano gli amici, si sta dimostrando molto più forte di una malformazione congenita. "Quando qualcuno ti dice che non puoi fare qualcosa, la maggior parte delle persone avrebbe il cuore spezzato. Ho solo provato ad affrontare la cosa a muso duro e vedere come avrei potuto dimostrare anche a me stessa che potevo fare quello che volevo.
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