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Australian Open, il ministro dello sport australiano: “C’è ancora molto da fare, ma sono fiducioso"

DaOAsport

Pubblicato 22/10/2020 alle 12:02 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Credit Foto OAsport

Messo in archivio il Roland Garros, il 2020 del tennis è entrato ufficialmente nel suo rush finale. Davanti a noi all’orizzonte vediamo il Masters 1000 di Parigi-Bercy e le ATP Finals di Londra che andranno a concludere una stagione davvero complicatissima per colpa della pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero. Anche questi ultimi mesi dell’anno sono funestati dal Covid-19 e l’ATP deve prenderlo in considerazione in vista del 2021, che si avvicina ad ampi passi.
Gli Australian Open, primo torneo del Grande Slam in calendario, stanno già iniziando a ragionare in maniera concreta sulle varie problematiche legate all’emergenza sanitaria globale. Il Governo australiano, inoltre, ha stabilito delle regole molto ferree per quanto riguarda l’ingresso nel proprio Paese di persone straniere e la quarantena di 14 giorni per i giocatori sembra l’unica soluzione possibile.
Le parole di Martin Pakula, ministro dello sport, del turismo e dei grandi eventi dello stato di Victoria, riportate da TennisWorldItalia.com:
C’è ancora tanto lavoro da fare, ma sono fiducioso.
"La quarantena a metà dicembre potrebbe essere una soluzione attuabile, ma dobbiamo trovare un modo per permettere ai giocatori di allenarsi, perché naturalmente non possono stare 14 giorni chiusi in hotel senza fare attività” .
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Le incognite sono ancora numerose. “Come facciamo a far arrivare i giocatori in sicurezza? Come gli permettiamo di tornare a casa? Come li isoliamo dal pubblico? E, nel caso, come terremo gli spettatori a distanza? Se si dovessero giocare tornei in altre città australiane, i tennisti naturalmente sconteranno lì il periodo di quarantena e poi saranno liberi di venire a Melbourne. Altrimenti voleranno direttamente qui da noi. Però dobbiamo davvero trovare il modo di organizzare tutto. I temi principali restano la bolla per chi volerà qui e la gestione del pubblico che contiamo di poter avere seppur in un numero contingentato. Ho grandi speranze, sono convinto che il torneo andrà avanti. Ovviamente non riempiremo la Rod Laver Arena , ma abbiamo bisogno che questo evento si svolga regolarmente. L’Australian Open testa una parte importante della vita culturale dello stato di Victoria e siamo determinati per far sì che vada tutto per il meglio” .
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