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Kenin, la regola delle 'prime volte' prosegue: 6-4, 6-4 a Jabeur, è in semifinale a Melbourne

Simone Eterno

Aggiornato 28/01/2020 alle 05:57 GMT+1

Sofia Kenin prosegue la recente regola delle 'prime volte' per nuove semifinaliste all'Australian Open: l'americana supera Ons Jabeur 6-4 6-4 e vola in semi contro Ashleigh Barty. Dal 2013 o oggi l'Australian Open si conferma come terra di conquista per volti più o meno nuovi del tennis femminile.

Kenin

Credit Foto Getty Images

Australia, terra delle opportunità. Non, non è uno slogan di qualche anno fa a favore della ripopolazione delle aree meno abitate del continente, ma semplicemente la storia tennistica del torneo femminile negli ultimi anni.
Un’evoluzione recente, che ha seguito il vuoto di potere tennistico – o quasi – degli ultimi anni all’intero della WTA. E così, a partite dal 2013, ogni anno a Melbourne c’è sempre stata almeno una sorpresa. Nel 2013 fu una giovanissima Sloane Stephens, ben prima che diventasse campionessa qualche anno più tardi agli US Open. Nel 2014 fu Eugenie Bouchard, lanciatasi “dal nulla” in quello che fu il suo primo – e unico – anno di grazia. Nel 2015 toccò a Madison Keys, emule della connazionale Stephens 2 anni prima. Il 2017 regalò addirittura la doppia favola, quella di un’altra americana – CoCo Vandeweghe – ma soprattutto della veterana Mirjana Lucic-Baroni. Nel 2018 toccò a Elise Mertens e lo scorso anno a Danielle Collins.
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Danielle Collins stringe la mano a Petra Kvitova dopo la sconfitta in semifinale dell'Aus Open 2019

Credit Foto Getty Images

Il 2020 non si discosta da questo trend, confermando per giunta il grande feeling delle americane con l’Australia. A festeggiare è infatti la 21enne Sofia Kenin, giustiziere oggi di Ons Jabeur nel quarto di finale delle ‘prime volte’.
Per entrambe infatti i quarti erano già stati il miglior risultato in carriera; e in ogni caso dunque oggi si sarebbe proseguita questa ‘storia recente’ delle debuttanti in Australia. A festeggiare però la Kenin, che si è presa una partita vinta con grande solidità e merito.
Jabeur si è infatti confermata come una giocatrice di enorme talento e capace di produrre un tennis differente rispetto a tante altre colleghe, fatto di variazioni e grandi abilità di tocco. Nella sostanza però Kenin si è dimostrata troppo più solida.
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Sofia Kenin

Credit Foto Getty Images

L’americana, nata a Mosca ma spostatasi negli Stati Uniti da bambina, ha di fatto concesso un solo passaggio a vuoto nella sua partita: nel primo set, quando dopo aver strappato il servizio a Jabeur per la prima volta nella partita, ha concesso il controbreak immediato per il 3-3. Poi però ha giocato un tennis più solido, più concreto; probabilmente meno divertente e ‘bello’ rispetto a quello della sua avversaria, ma che alla fine ha pagato i dividendi per ciò che contava: agguantare la semifinale.
La Kenin non ha mai tremato in battuta nel secondo set; cancellando le uniche 3 palle break nel sesto gioco e strappando il servizio a Jabeur in quello successivo. E’ arrivata lì la spallata, l’allungo decisivo.
Kenin centra così la semifinale dove attende ora l'inevitabile favorita Ashleigh Barty. Sperando di fare meglio della varie colleghe Stephens, Bouchard, Keys, Vandeweghe, Lucic-Baroni, Mertens e Collins, tutte poi fermate alla vera prova del nove. Che la storia possa essere differente questa volta? Difficile, ma Sofia Kenin, di certo, proverà di tutto per invertire il corso degli eventi.
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Australian Open: Kenin-Jabeur 6-4 6-4, gli highlights

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