Australian Open, Daniil Medvedev soffre con Cressy ma centra i quarti di finale: troverà Auger-Aliassime

Per la sessione diurna sulla Margaret Court Arena scendono in campo due giocatori con una certa personalità: Maxime Cressy, 170 del mondo un anno fa, 70 oggi, 59 lunedì prossimo, in conferenza stampa ha dichiarato che crede di poter battere chiunque e - perchè no - diventare numero uno del mondo; dall'altra parte della rete il ben più noto Daniil Medvedev, che numero uno lo potrebbe diventare la prossima settimana, solamente vincendo questo torneo.

Il russo, come al solito, ha poca voglia di scherzare ed è cinico nel capitalizzare qualche sbavatura sotto rete del franco-americano. Break nel terzo e nel settimo gioco, il set scivola via rapidamente, 6-2. Cressy adotta sistematicamente lo schema del serve and volley, anche sulla seconda, ma si ritrova a gestire spesso delle traiettorie mortifere che muoiono subito dopo la rete, e il russo può così agilmente passare con il colpo successivo.

Nel secondo set lo spettacolo si eleva, l'americano tiene i suoi turni di servizio più agevolmente riducendo il numero di doppi falli e trovando migliori percentuali al servizio. Cressy, nativo di Parigi ma cresciuto tennisticamente alla University of California, Los Angeles, si fa sempre più presente nella partita andando piano piano a impensierire Medvedev nei suoi turni di servizio. I fondamentali da fondo campo sono piuttosto rivedibili, specie il dritto, dove il russo insiste molto con la prima di servizio. Tuttavia, saltuariamente riesce a trovare delle pregevoli risposte anticipate e alcune accelerazioni estemporanee. La grande chance si verifica nel dodicesimo game, dove la prima palla break dell'incontro corrisponde per Cressy a un set point. Si presenta a rete, gioca un'ottima volèe ammortizzata, ma Medvedev si avventa sulla palla e lo beffa con un passantino stretto. Il tiebreak è affare del russo, con Cressy che concede un doppio fallo e gioca due volèe troppo approssimative. Due set a zero.

Il solito tran-tran si replica anche nel terzo set, Cressy continua imperterrito a macinare: servizio vincente, volèe, smash, ace, servizio vincente, variando molto bene la direzione del colpo di inizio gioco. Un'azione non elegante come quella dei giocatori del passato, ma di sicuro rapida, potente ed efficace. Medvedev richiede un medical timeout dopo il quinto game per un problema muscolare nella zona lombare, che tuttavia non sembra condizionarlo più di tanto. Si arriva senza patemi al tiebreak, dove Cressy indovina un chip and charge e una risposta belluina che lo portano a servire sul 5-4. L'americano scarica due ottimi servizi e prolunga la sua permanenza sul campo dedicato a Margaret Court.

Nel quarto set si percepisce un netto cambiamento nell'atteggiamento di colui che, vista l'assenza di Djokovic, è il favorito per la vittoria finale. Frustrato, amareggiato e forse anche preoccupato dall'evolversi del match produce il massimo sforzo per prendersi quel break che manca dal settimo gioco del primo set ed evitare ulteriori complicazioni. Ha una occasione nel terzo game, tre nel quinto e due nel settimo. Cressy riesce sempre a cavarsela eseguendo da manuale, ancora una volta, lo schema del serve and volley. Lo strappo decisivo arriva nell'undicesimo game, alla nova opportunità avuta a disposizione nel set. Il game successivo è una semplice formalità, per il 6-2 7-6(4) 6-7(4) 7-5 finale. "È stata una partita folle, almeno per me" racconta Medvedev nell'intervista post-gara, dopo moltissimi complimenti elargiti allo stile di gioco del suo avversario. Daniil non deve però disperare, al prossimo turno affronterà Auger-Aliassime, avversario che sarà capace di dargli tutto il ritmo di cui ha bisogno per esprimere il suo miglior tennis.

Era il match di chi cercava conferme. Marin Cilic, da una parte, dopo il gran successo su Rublev. Felix Auger-Aliassime, dall’altra, dopo i quarti di finale a Wimbledon e la semifinale a US Open 2021. A trovare risposte positive è il canadese classe 2000, che viene a capo di una giornata estremamente complicata e lo fa con il piglio del veterano. E’ stato molto, molto intelligente Auger-Aliassime a rimanere paziente dentro la tempesta. Marin Cilic infatti aveva incominciato il match esattamente come aveva lasciato la partita con Rublev: colpendo vincenti da ogni lato del campo. Un andamento che aveva messo il canadese all’angolo, coprotagonista di una partita in dove l’attore principale era chiaramente il veterano Cilic.

Dentro la pioggia di ace e vincenti di dritto del proprio avversario, Auger-Aliassime si è riparato col suo servizio. E alla fine è stato premiato. Nei momenti più difficile il canadese è rimasto in scia grazie alla sua battuta; e pian piano, Cilic, è andato calando. Decisivo, ovviamente, il tie-break del secondo set. Auger-Aliassime se l’è portato via per 9 punti a 7 annullando un set point a Cilic e convertendo, finalmente, alla quinta occasione, il set point. Da lì è incominciato un nuovo match. Una partita dove Cilic è sceso nell’incisività dei suoi colpi rispetto all’avvio quasi ingestibile e in cui, comunque, Auger-Aliassime, non ha più concesso una singola palla break. Dal settimo gioco del primo set infatti il canadese è andato via come un treno in battuta, chiudendo il match con 22 aces (solo 2 in meno rispetto a Cilic) e con un impressionante 86% di punti vinti quando ha messo la prima in campo. Un 2-6 7-6 6-2 7-6 finale che ne attesa insomma la maturità tennistica. Non era semplice oggi mettere un freno a questo Cilic, ma soprattutto sarebbe stato comprensibile perdere la calma dopo un inizio tostissimo. Auger-Aliassime non l’ha fatto. Ed è per questa ragione, probabilmente, che ormai da 3 slam consecutivi è come minimo tra i migliori 8. (s.e)

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